4 <<< pag. 5 >>> 6
Cara amica ...
http://www.youtube.com/watch?v=qFbYW6bNViw
Cara amica , non credere che non ti capisca perché non è così, so quello che provi, lo so perché come ti vedi, quello che i tuoi occhi vedono, sento quello che le tue mani toccano; so quali sono le tue emozioni più nascoste, le sensazioni di rifiuto, di disprezzo, di paura.
Lo specchio diventa il tuo peggiore nemico, chi è l'immagine che si riflette su di esso? La senti estranea, che non ti appartiene, vivi l'annientamento completo, senti il vuoto, la non accettazione per ciò che vedi; nasce il confronto duro e crudele con una realtà distorta che esiste solo nella tua mente ma che è così dolorosa che accende la miccia di un'esplosione fatale!
In questo delirio tu trovi la forza per compiere la scalata, diventi fortissima, imbattibile, il tuo obiettivo è raggiungere la cima di quella vetta ad ogni
costo, più trascorre il tempo e più ti annienti, non pensi ad altro che al tuo
corpo a come renderlo sempre più piccolo,
sottile, inesistente. Il pensiero del cibo è una vera ossessione, più scompari e più ti senti forte, raggiungi una sorte di onnipotenza; i tuoi occhi lo sanno qual è l'immagine che vogliono vedere riflessa in quello specchio … quella dello scheletro!
Una persona a me cara mi disse che l'abito dell'anoressia rappresenta il sintomo attraverso cui noi dimostriamo il nostro malessere, il nostro conflitto interiore, la non appartenenza in questa società
e il segreto, se si può parlare di segreto è l'accettazione di noi stessi, credere in ciò
che siamo e nutrire il corpo e lo spirito di emozioni, di stimoli esterni, solo ciò potrà riempire il vuoto incolmabile che ognuno sente dentro se stessi che ci divora facendo nascere una “fame da morire”.
Solo in questo modo il cibo acquisterà le giuste sembianze e acquisterai la vera bellezza e serenità interiore. Per raggiungere il giusto equilibrio tra il corpo e la mente spesso non è necessario scalare faticosamente la vetta della montagna, ma camminare magari a piedi nudi su di un prato fiorito in un campo non troppo lontano da noi
Barbara Esposito