Dietro l'Hiv spunta la lebbra Preoccupa la segnalazione di manifestazioni lebbrose dopo terapia per l'Aids La diffusione della terapia antiretrovirale per l'Aids potrebbe portare con sé un effetto collaterale insolito: la lebbra. Sembra infatti che i farmaci contro il virus dell'immunodeficienza acquisita portino alla luce un'infezione lebbrosa nascosta, secondo quanto riportato dal New York Times . Paesi a rischio. Il collegamento fra terapia per l'Hiv e lebbra preoccupa gli esperti, vista la diffusione delle due infezioni nei Paesi poveri: lo scorso anno sono stati 300mila i nuovi casi di lebbra, e 38 milioni di persone hanno il virus dell'Aids. Sette fra i casi riportati in letteratura sono in Brasile, uno dei Paesi ove la lebbra è più diffusa e dove è in atto uno dei programmi di trattamento contro l'Aids fra i più efficaci fra i Paesi poveri. Ma è l'India che preoccupa di più. Fino a non molto tempo fa, contava il 70 per cento dei casi mondiali di lebbra; dopo una campagna durata vent'anni di diagnosi e trattamento, ha dichiarato di averla eliminata come problema di salute pubblica. Questo vuol dire che la media nazionale di casi di lebbra sarebbe inferiore a uno ogni 10mila cittadini, ma rapportando questi numeri all'India, potrebbero significare circa 100mila nuovi casi l'anno. Sull'altro versante, nel Paese vi sono circa 5,2 milioni di persone con l'Hiv. Vi sono poi altre zone a rischio, come Myanmar (ex Birmania), Madagascar, Nepal e Mozambico. Oltre, naturalmente, a regioni di cui non si hanno notizie precise sulla situazione sanitaria. In Congo, per esempio solo lo scorso anno sono stati segnalati 11mila nuovi casi di lebbra. |
La ricerca essenziale Le malattie dimenticate chiedono farmaci e nuovi approcci alla ricerca scientifica Uniti nella ricerca di nuovi farmaci per le malattie dimenticate, che nei Paesi poveri portano sofferenza e morte per centinaia di migliaia di persone, in attesa di strumenti terapeutici e di diagnosi migliori: oltre 200 scienziati si sono trovati a Nairobi per parlarne, nella conferenza di fine settembre dell'organizzazione Drugs for Neglected Disease initiative ( DNDi ). Valeria Confalonieri |
Brevetti pericolosi A rischio l'accesso ai farmaci da parte delle popolazioni più povere
Raffaella Daghini |
Venticinque anni di Aids Compie un quarto di secolo la prima segnalazione sull'Hiv Un quarto di secolo fa, per la prima volta, il mondo medico si interrogava su infezioni insolite in un gruppo di omosessuali: polmoniti, dette atipiche, causate da un germe inusuale. Il lavoro che riportava questi casi uscì su una rivista medica il 5 giugno del 1981, e l'anno successivo venne dato il nome alla malattia sottostante che, indebolendo le difese dell'organismo, apriva la porta a infezioni che, incondizioni normali, non si sviluppano: Aids, Sindrome da immunodeficienza acquisita. Valeria Confalonieri |
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