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COMUNICATO STAMPA 15/11/08
CENSURA ALL'INFORMAZIONE AL GASLINI DI GENOVA:
LA MULTINAZIONALE ELI LILLY SUPPORTA UN CONVEGNO PRO-PSICOFARMACO NELLA STRUTTURA PUBBLICA.
Oggi al Gaslini un evento della Società di Pediatria ligure sul delicato tema psicofarmaci ai bambini: informazione a senso unico, cameraman e pubblico critico censurati.
Costa (La Sapienza):
“Gli accademici seri non hanno problemi a mettersi in discussione, solo le menti piccole hanno paura del confronto, perché la scienza dev'essere a disposizione di tutti. Forse però questa di oggi al Gaslini è scienza non al servizio dei pazienti, ma al servizio di altri interessi”. Poma (Giù le Mani dai Bambini): Il convegno era guarda caso finanziato dalla multinazionale Eli Lilly, nonostante fosse in una struttura pubblica: faremo presentare delle interrogazioni nelle sedi istituzionali, se del caso anche in Parlamento, qualora il Comune non dovesse dare pronta risposta”
Genova – Si è svolto oggi nell'Aula Magna dell'Ospedale Gaslini di Genova un convegno organizzato per informare la comunità medico-pediatrica sul delicato tema dei problemi di comportamento dei minori . Informazione a senso unico – denuncia il comitato nazionale di farmacovigilanza pediatrica Giù le Mani dai Bambini® – con censura preventiva di ogni punto di vista distonico rispetto a quello propagandato nel corso del convegno , ovvero che i problemi di comportamento dei minori sono una malattia e vanno curati – perché no – con uno psicofarmaco . Il convegno, ancorché ospitato in una struttura pubblica come il Gaslini, era finanziato dalla Eli Lilly, multinazionale dei farmaco che produce uno dei redditizi psicofarmaci dei quali si è parlato nel seminario. “Un'atmosfera pesantissima – conferma Ileana Bego , laureanda della Facoltà di Farmacia dell'Università di Genova, che ha partecipato di persona all'evento – davvero non me l'aspettavo: non è stato lasciato alcuno spazio a nessuna domanda ‘critica' rispetto all'impostazione dei relatori, secondo i quali l'eccessiva agitazione e distrazione dei bambini è una malattia e come tale va curata. Si sono limitati ad esporre le loro tesi preconfezionate, prendere o lasciare. La direzione dell'Ospedale Gaslini, che è una struttura nota e seria, dovrbbe interrogarsi circa l'opportunità di ospitare in futuro un'informazione così a senso unico . Ho anche provato a porre delle questioni, per comprendere il perché di questa indisponibilità ad esaminare anche altri punti di vista scientifici, dal momento che la comunità accademica non è assolutamente concorde circa l'opportunità di somministrare psicofarmaci ai bambini, ma sono stata malamente zittita, dal palco mi hanno chiamato ‘sedicente studente' e mi hanno impedito di terminare le mie domande . Conferma l'accaduto Laura Cuda , Dottoressa in Scienze dell'Educazione , anch'essa presente di persona, intervistata all'uscita del convegno : “Hanno zittito malamente quella studentessa, che faceva appello ad un'informazione più equilibrata, quasi deridendola. In particolare il dott. Amnon Cohen, che presiedeva l'evento, ha dato davvero un pessimo esempio: mai sentito un convegno così eterodiretto e preimpostato, è triste che su temi così delicati si rifiuti totalmente il confronto ”. Luca Toselli, giornalista, era presente tra il pubblico in sala il giorno prima ad un seminario di segno esattamente opposto, organizzato a Savona per riflettere sui rischi di ipermedicalizzaizone dei minori: “ A Savona, il Dott. Amnon Cohen ha preso in mano il microfono sbraitando ad alta voce e zittendo il moderatore che poneva domande ‘scomode', poi ha insistito per fare lui le conclusioni dell'evento anche se non era neppure tra i relatori, ed ha arringato i convenuti per ben ventidue minuti: ero francamente allibito. Anche la sua collega Dott. sa Barbara Fulva Bobba, dell'ASL, ha tenuto una relazione non breve a favore della tesi dell'iperattività come malattia . Le tesi ‘pro-farmaco' hanno occupato più di metà del convegno savonese, gli organizzatori hanno dato ampia visibilità a queste tesi, sconcerta che invece a Genova non sia accaduto l'opposto, che non si sia minimamente lasciato spazio a chi richiede maggior prudenza ed attenzione ”. A Paolo Bottaro , cameraman inviato dal gruppo “ Amici di Beppe Grillo ”, che aveva chiesto di poter riprendere parti del convegno al Gaslini , è stato impedito di usare la telecamera per non meglio precisati ‘motivi di privacy'. “E' davvero incommentabile l'atteggiamento del dott. Cohen e dei Suoi colleghi dice Luca Poma, giornalista e portavoce del Comitato “Giù le Mani dai Bambini” - non capisco quale privacy si possa invocare in un evento aperto alla cittadinanza, ospitato da una struttura pubblica. Il dott. Cohen il giorno prima a Savona aveva invitato tutti a partecipare, parlando dell'evento del Gaslini come di un evento aperto a chiunque ed a qualunque sensibilità: non è stato per niente così, tanto che al dott. Cohen è pervenuta anche una breve ‘lettera aperta' da leggere ai pediatri presenti per stimolare il dibattito e rappresentare in qualche modo il punto di vista di quella parte di comunità scientifica che non ritiene corretto somministrare psicofarmaci ai bambini , ma la lettera è stata censurata dal tavolo di presidenza e non letta ai presenti. Ma cosa ancor più grave della censura , è che una struttura pubblica ospiti un evento che tratta di tematiche così delicate finanziato da una casa farmaceutica che fa il suo business proprio sugli psicofarmaci oggetto di discussione . Ritengo che le Istituzioni debbano interessarsi all'accaduto : faremo presentare delle interrogazioni nelle sedi più opportune, se del caso anche in Parlamento, qualora il Comune non dovesse garantire una risposta adeguata . Interviene da Roma sull'accaduto Emilia Costa, 1° Cattedra di Psichiatria dell'Università di Roma “La Sapienza” e Primario di Psicofarmacologia al Policlinico Umberto I° : “Sono sbigottita per quanto è accaduto oggi al Gaslini: un convegno a senso unico, senza contraddittorio, con cameraman ai quali viene impedito di fare il proprio lavoro, persone del pubblico interdette a far domande, lettere aperte ai convenuti censurate e non lette. Mi pare uno dei peggiori esempi del provincialismo italiano. Sono stata all' Università di Stanford nella stessa stanza a parlare con due Premi Nobel : chiunque poteva entrare e farci domande, perché la scienza è a disposizione di tutti . Gli accademici seri non hanno mai nessun problema a mettersi in discussione, solo le menti piccole hanno paura del confronto. Ma se consideriamo che questo pediatra ligure si è fatto supportare nell'organizzazione da una nota casa farmaceutica, tutto acquista senso . Forse la scienza che è andata in scena oggi al Gaslini non è al servizio dei pazienti, ma al servizio di altri interessi”.
Per media relations: 337/415305 – portavoce@giulemanidaibambini.org

 

Egregi colleghi, di seguito il comunicato sulla polemica in corso con la Magistratura di Bologna sul tema psicofarmaci ai bambini, con le dichiarazioni del nostro portavoce e del Presidente dell'Osservatorio Italiano sulla Salute Mentale
NOTA STAMPA del 24/09/2008
"Gli organi di stampa riportano oggi che la magistratura di Bologna ‘ non ha trovato elementi che provino l'esercizio abusivo della professione di psicologa da parte di Monica Pavan'. Se è così, noto con rammarico e non senza stupore che la Magistratura di Bologna è davvero l'unica che non ha trovato questi elementi ". Questo è il commento di Luca Poma - giornalista e Portavoce di Giù le Mani dai Bambini - alla richiesta di archiviazione del caso dei presunti psicologi che consigliavano a genitori ed insegnanti l'uso di psicofarmaci per bambini distratti ed agitati. " Ci sono ancora on-line i documenti con i quali questa signora si firmava 'psicologa' - continua Poma - teneva lezioni e corsi su temi afferenti psicologia e problemi del comportamento e riceveva i genitori in quella veste, e se non basta questo per qualificare l'abuso di professione siamo davvero messi male . E' la prima volta in vita mia che mi capita di dover commentare una sentenza, perchè per prassi ho il massimo rispetto dell'operato della Magistratura. Ma qui siamo d'innanzi a Magistrati che s'improvvisano anche medici , e la misura è colma ". Poma si riferisce alle affermazioni del PM Luigi Persico, che ha detto " l'Adhd e' una malattia che esiste e non si può negare, identificata e riconoscibile, anche sulla base dei documenti dell'Istituto Superiore di Sanità e della letteratura scientifica ". Poma commenta ironicamente queste affermazioni: " fa piacere trovare un Magistrato che dice la parola fine ad una questione scientifica prima ancora che lo faccia la comunità scientifica stessa . Faremo presente ai nostri neuropsichiatri, psicologi e pedagogisti, che dove la scienza non è ancora arrivata è invece giunta la Procura di Bologna. Ricordo a questi Magistrati che lo stesso manuale diagnostico che sancisce l'esistenza dell'Adhd sosteneva a spada tratta fino a non più tardi di 18 anni fa che anche l'omosessualità era una malattia psichiatrica a base genetica che doveva essere curata con psicofarmaci. Sull'Adhd la comunità scientifica è assolutamente discorde, e ognuno dovrebbe fare il proprio lavoro, ma se i Magistrati che hanno seguito quest'inchiesta hanno tali idee preconcette e probabilmente eteroindotte, l'esito della sentenza non ci stupisce affatto . Noi lasceremo comunque il nastro con la registrazione della telefonata  (ndr, quella in cui la Pavan consigliava gli psicofarmaci ad un genitore come 'innocui' e non smentiva di essere medico, quale non è)  sulla homepage del nostro portale www.giulemanidaibambini.org , affinchè se la giustizia non ha saputo o potuto intervenire, perlomeno la cittadinanza possa farsi con trasparenza una propria idea sulla questione ". Fa eco a Poma Claudio Ajmone, Presidente onorario dell'Osservatorio Italiano Salute Mentale: " che l'Adhd sia una malattia organica è ancora scientificamente tutto da dimostrare. E' un disagio, certo, come molti altri problemi del comportamento, e va preso in carico, ma nessun marcatore biologico è mai stato individuato, checchè ne dica l'ISS. Forse l'ha individuato la Procura di Bologna, meno male che ci sono loro ".
 COMUNICATO STAMPA DEL 03/09/08
REGISTRAZIONE AMBIENTALE SCONFESSA L'ARCHIVIAZIONE DEL PM PERSICO:
FINTI PSICOLOGI CONSIGLIAVANO VERAMENTE PSICOFARMACI AI BAMBINI
Egregi colleghi, Vi invio un comunicato con le dichiarazioni del Sen. Valerio Carrara sulla maxi-interrogazione presentata stamattina in Senato sulle associazioni di genitori che promuovono l'uso di metanfetamine e psicofarmaci per bambini distratti ed agitati.
Grazie per la Vostra sensibilità nella veicolazione del messaggio.

COMUNICATO STAMPA DEL 24/09/08

Associazioni pro-psicofarmaci nelle scuole italiane: investito del problema il Senato.
Sen. Valerio Carrara: “ben un sesto dell'intera aula ha interpellato oggi su questo tema
i Ministri di Giustizia, Istruzione e Sanità. Fuori da scuola sedicenti psicologi,
finti medici e genitori ‘promoter' dello psicofarmaco.
A scuola si deve studiare, non medicalizzare il disagio”.

Roma – Quarantasei Senatori di maggioranza ed opposizione hanno presentato oggi un'identica interrogazione parlamentare urgente , sollecitando tre Ministri ad assumere iniziative per allontanare dalle scuole personale non qualificato che – com'è stato da più fonti documentato – promuoverebbe a vario titolo convegni e seminari di formazione per convincere genitori ed insegnanti dell'opportunità di somministrare psicofarmaci a bambini distratti ed agitati. “Tra finti psicologi, sedicenti medici, e genitori presi dal sacro fuoco della medicalizzazione del disagio a tutti costi – ha dichiarato in Sen. Valerio Carrara, promotore dell'iniziativa - c'è davvero da perdere la pazienza, lo dico come Senatore ma anche come padre: basta con queste ingerenze nella scuola e dintorni ”. Il Sen. Carrara ha preso spunto per organizzare l'iniziativa dalla registrazione telefonica pubblicata sulla homepage sul portale www.giulemanidaibambini.org , nella quale sedicenti esperti promuovono a genitori l'uso di metanfetamine su bambini piccoli per sedarne il comportamento. “ Ora c'è da dire la parola fine a queste malepratiche, per questo mi aspetto iniziative rapide ed efficaci dai Ministri On. Mariastella Gemini (Istruzione), Angelino Alfano (Giustizia) e Maurizio Sacconi (Salute): nella scuola si deve studiare, non medicalizzare , ed in generale chi tiene corsi di formazione anche al di fuori dalla scuola dovrebbe pensarci non una, ma cento volte, prima di permettersi di consigliare o caldeggiare l'uso di psicofarmaci in modo indiscriminato ed indifferenziato su bambini piccoli. Ridurre tutto ad una scorciatoia, alla bacchetta magica che sistema ogni disagio, e deprecabile. Ma stiamo scehrzando? Sono i nostri bambini , chi vuole fare da ‘promoter' agli interessi di certe case farmaceutiche lo faccia negli Stati Uniti, non nel nostro paese ”. La dura presa di posizione del Sen. Carrara è stata commentata da Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, primo e più rappresentativo comitato per la farmacovigilanza pediatrica in Italia: L'onesta intellettuale di questo membro del Parlamento è esemplare: per difendere gli interessi dei più piccoli non esita a prendere una posizione civilissima ma ferma anche nei confronti del Suo stesso Governo, chiedendo a gran voce provvedimenti. Davvero lodevole, sosterremo lui ed i suoi 45 colleghi – di partiti di maggioranza ed opposizione - con ogni mezzo disponibile”.
L'interrogazione urgente è stata presentata a firma dei Senatori Valerio Carrara (proponente), Rossana Lidia Boldi, Sergio Divina, Angela Maraventano, Massimo Garavaglia, Mauro Del Vecchio, Achille Serra, Antonio Fosson, Alberto Filippi, Mario Ferrara, Antonio Azzolini, Luciano Cagnin, Roberto Giovanni, Mario Mura, Cesarino Monti, Giovanni Torri, Gianpaolo Vallardi, Andrea Pastore, Salvatore Mazzaracchio, Oskar Peterlini, Pasquale Nessa, Luigi D'Ambrosio Lettiera, Francesco Maria Amoroso, Rosario Giorgio, Giuseppe Costa, Vincenzo Speziali, Michele Saccomanno, Giacomo Santini, Cristiano De Eccher, Paolo Barelli, Diana Carla, Carmela De Feo, Sergio De Gregorio, Fabrizio Di Stefano, Antonio D'Alì, Anna Maria Serafini, Lucio Malan, Alfredo Messina, Giampaolo Bettamio, Maurizio Castro, Salvatore Fleres, Vincenzo Galioto, Francesco Bevilacqua, Stefano De Lillo, Bruno Alicata, Giuseppe Ferruccio Saro, Ombretta Colli, Egidio Digilio. Un sentito ringraziamento va a questi rappresentanti delle istituzioni per la loro sensibilità in materia d'infanzia.
Per media relations: 337/415305 – portavoce@giulemanidaibambini.org
Servizio di farmacovigilanza
NADiRinforma incontra Luca Poma, portavoce nazionale di "Giù le mani dai bambini", organizzazione che si pone quale scopo prioritario la sensibilizzazione e la formazione a largo raggio, ma destinata con speciale attenzione agli insegnanti, ai genitori e ai medici circa una delicata tematica d'attualità: i sempre più frequenti abusi nella somministrazione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti. L'iniziativa – apartitica e non confessionale - è promossa da un comitato promotore costituito da associazioni ed enti rappresentativi della volontà di oltre 5 milioni di italiani.
Non si può bypassare l'allarmante situazione attuale del mercato degli psicofarmaci in rapporto al mercato diretto ai bambini.
Numerosi specialisti continuano ad esprimere con insistenza, basata sull'esperienza clinica e sperimentale, la loro contrarietà nei confronti delle strategie dell'industria del farmaco che pare orientata all'individuazione di nuovi segmenti di mercato per promuovere le vendite di diversi tipi di prodotti farmaceutici. Secondo fonti autorevoli - vedi www.giulemanidaibambini.org - la fascia d'età dell'infanzia è stata identificata dalle multinazionali del farmaco come un segmento ancora vergine e suscettibile quindi di un forte sviluppo.
"Giù le mani dai bambini" e le organizzazioni sostenitrici non intendono promuovere una "crociata populista" contro le multinazionali o contro prodotti specifici, nè disconoscere, a priori, sindromi o franche patologie che, soprattutto negi ultimi anni, invalidano la qualità di vita di larga fascia della popolazione (giovanile e non), vogliono semplicemente agire nell'ambito della corretta informazione contrastando messaggi poco chiari, se non francamente manipolativi, che vanno ad esacerbare il disagio. Fornire gli strumenti cognitivi alla popolazione rendendola partecipe degli eventi in corso, in particolare quando si parla di salute, non solo è atto doveroso, ma risulta criminale fare il contrario.
L'intervista è preceduta dalle dichiarazioni di Luca Poma in riferimento al Comunicato stampa che l'organizzazione di cui è portavoce ha divulgato il 20 febbraio 2008, a seguito dello "scandalo" scoppiato a Bologna nel febbraio u.s.
Guarda il filmato: "No ritalin"
Produzione: Arcoiris Bologna
Visita il sito: www.icareancora.org
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COMUNICATO STAMPA 05/03/08
“SCUOLA PROTETTA” CONTRO LA “PASTICCA FACILE”.
LE PIU' GRANDI ASSOCIAZIONI GENITORIALI DELLA PENISOLA
ED I SINDACATI DELLA SCUOLA INSIEME SUL WEB PER INTERVENIRE
CONTRO LA MEDICALIZZAZIONE DEL DISAGIO DEI BAMBINI.
Presentato stamattina a Bologna il progetto di Giù le Mani dai Bambini – CISL Scuola – CIGL Formazione – CGD – AGE – Agesc: un kit ed un corso gratuito di e-Learning fornisce strumenti a genitori ed insegnanti per evitare la medicalizzazione della scuola e la somministrazione impropria di psicofarmaci ai minori. Prosegue l'inchiesta della Magistratura, nuove acquisizioni documentali, la promozione di psicofarmaci nelle scuole potrebbe riguardare anche altre regioni d'Italia.
 
Poma (Giù le Mani dai Bambini): “Ciò che vogliamo è impedire che la scuola italiana diventi l'anticamera dell'ASL”. Nava (Presidente CGD): “Progetto utile per evitare nella scuola l'affollamento di figure poco chiare che giocano sull'ansia e la solitudine dei genitori”. Pasquali (CISL Scuola): “Con questo progetto diamo il nostro contributo per evitare che il disagio dilaghi e che la scuola non riesca più a far fronte”. Nonnis (Direttivo Psichiatria Democratica): “Non c'è necessità di psichiatrizzare il disagio, ‘Scuola Protetta' non vuole demonizzare il farmaco, ma insistere sull'aspetto culturale del problema.” Roberti (AUSL Bologna): “Mettiamo i minori al centro del discorso, hanno tutti i diritti di venire informati fin dalla scuola”. Morgillo (Agesc): “Il bambino non è solo studente ma una persona che porta in classe i propri problemi”. Banchi (Scuola Don Milani): “Aderiamo con convinzione, che le altre scuole ci seguano”. Guerra (Verdi) e Renzi (AN): “In Regione ci sono due progetti di legge, approviamone uno solo, bipartisan”
 
Bologna, 5 marzo - E' sulle cronache nazionali di questi giorni l'inquietante situazione della scuola italiana in ordine ai pressanti tentativi di "medicalizzazione” del disagio dei minori e di promozione dell'uso di psicofarmaci su bambini distratti ed irrequieti. Giù le Mani dai Bambini® - il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza in età pediatrica attivo in Italia ( www.giulemanidaibambini.org ) - ha lanciato in una conferenza stampa a Bologna questa mattina il progetto nazionale "Scuola Protetta" , assieme alle più rappresentative associazioni genitoriali italiane (CGD, AGE ed Agesc) ed a CISL Scuola e CGIL Formazione. A Bologna – ma anche in altri capoluoghi italiani, com'è recentemente emerso - sedicenti esperti non iscritti ad alcun Albo professionale organizzano interventi nelle scuole per illustrare a genitori ed insegnanti l'opportunità di somministrare psicofarmaci e derivati dell'anfetamina a bambini con problemi di comportamento, e - pur non essendo medici - minimizzano gli effetti collaterali di questi prodotti, definiti a più riprese "stracollaudati e sicuri", dirottando inoltre le famiglie dalle ASL più prudenti nella somministrazione di psicofarmaci ai bambini verso altre strutture sanitarie dalla “ricetta facile”, dov'è possibile reperire "con più facilità e senza tante storie" gli psicofarmaci per bimbi. Su queste circostanze, la Procura della Repubblica ha pochi giorni fa aperto un'inchiesta, delegando i NAS alle più opportune verifiche per l'identificazione delle eventuali responsabilità penali. "Giù le Mani dai Bambini" da risposta a questa preoccupante situazione lanciando il progetto "Scuola Protetta". “ Gli obiettivi del progetto – dichiara il Portavoce Luca Poma - sono evitare ingerenze nella scuola da parte di "sedicenti esperti" in grado di condizionare i processi di gestione dell'eventuale disagio scolastico degli alunni, trasformando la scuola nell' ‘anticamera dell'ASL', e sollecitare il corpo insegnante a non vedere l'eventuale "diversità comportamentale" dei bambini e degli adolescenti solo come un problema, bensì anche come una risorsa. La pubblicazione sul sito Scuola Protetta delle buone prassi - innanzitutto pedagogiche – che le scuole italiane adottano per la presa in carico di questi bambini garantirà inoltre la messa in comune degli strumenti più efficaci. Il progetto ha anche lo scopo di sollecitare insegnanti e genitori a ritrovare il rapporto virtuoso scuola/famiglia, troppo spesso compromesso”. Ecco le caratteristiche del progetto presentato in conferenza stampa:
- sul dominio www.scuolaprotetta.it è stato realizzato un sito internet accessibile da insegnanti, presidi, personale non docente e genitori, gratuitamente e liberamente, senza alcuna necessità di registrarsi od iscriversi. Il sito è snello, a colori, facilmente navigabile anche da utenti non esperti, con prevalenza di toni amichevoli e non allarmistici;
- al fine di evitare il ripetersi di casi come quello di Bologna, l'utente potrà segnalare in caso di dubbio - compilando sul sito un semplicissimo modulo on-line - le eventuali proposte di formazione presentate da chiunque nella scuola o per la scuola, e ricevere un assistenza qualificata al fine di comprendere nel dettaglio la serietà e tipologia di offerta formativa proposta e la congruenza della stessa con i requisiti minimi di serietà e competenza;
- gli utenti interessati potranno scaricare gratuitamente on-line il "Kit Scuola Protetta" , consistente i brevi documenti informativi in linguaggio divulgativo, da distribuirsi al corpo docente e dirigente della scuola;
- genitori ed insegnanti potranno partecipare - sempre gratuitamente, semplicemente iscrivendosi - ad un vero e proprio corso di e-Learning , ovvero una formazione a distanza su queste tematiche (dal nome “ e-Campus Scuola Protetta ”)
- in caso di rispondenza della scuola nel suo insieme alle linee guida di "Scuola Protetta" la scuola stessa riceverà una "certificazione", con un simbolico e simpatico adesivo da appendere all'ingresso della scuola, con scritto "Qui non medicalizziamo il disagio dei nostri alunni, questa scuola è protetta da... (logo dell'iniziativa)";
- le scuole interessate potranno accedere ad un apposita area del sito per esaminare eventuali “buone prassi” adottate altrove , in una sorta di “gemellaggio virtuoso” tra scuole sensibili a queste tematiche.
Angela Nava, Presidente del Coordinamento Genitori Democratici, intervenendo anche in rappresentanza della CGIL e dell'AGE, ha dichiarato aderendo con convinzione al progetto: “ Si diffonde la cultura della medicalizzazione del disagio: i genitori devono ritrovare il loro ruolo di educatori responsabili e le scuole evitare l'affollamento di figure poco chiare che giocano sull'ansia e la solitudine dei genitori ”. Lucia Morgillo, del Direttivo Agesc, ha dichiarato: “ Il bambino non è solo uno studente, è una persona che cresce, e porta in classe tutte le difficoltà della sua vita . ‘Scuola Protetta' è un progetto che cerca di dare una risposta efficace a questi disagi ”. La CISL Scuola aveva aderito già nei giorni scorsi, per bocca del Segretario Nazionale Francesco Scrima, al progetto e in conferenza stampa è intervenuto per la CISL Egidio Pasquali, dicendo: “ La scuola è un luogo di grandi complessità, che ha molte responsabilità ma troppo spesso non ha strumenti per affrontarle. Con questo progetto diamo il nostro contributo per evitare che il disagio dilaghi e che la scuola poi non riesca più a far fronte ”. Giovanni Banchi, (Presidente della “Scuola di Barbiana” e collaboratore di Don Lorenzo Milani): “Sosteniamo con tutte le nostre forze questo progetto, e invitiamo tutte le scuole a fare altrettanto”.
Una nota di convinto sostegno anche dallo Psichiatra Paolo Roberti di Sarsina, dell'ASL di Bologna: “ Mettiamo i minori al centro del discorso, hanno tutti i diritti di venire informati fin dalla scuola , questa è la vera ‘bioetica' di cui dobbiamo parlare ”. Ha chiuso la conferenza stampa il neuropsichiatra infantile Enrico Nonnis (Psichiatria Democratica), concludendo: “ Non c'è necessità di psichiatrizzare il disagi e ‘Scuola Protetta' non vuole demonizzare il farmaco, ma insistere sull'aspetto ‘culturale' del problema, perché non ci si può sempre fermare agli aspetti sanitari. Il disagio è ‘altra cosa' rispetto alla responsabilità pedagogica? Direi proprio di no, e ‘Scuola Protetta' dà una risposta in questa direzione ”.
Durante la conferenza stampa, i Consiglieri Regionali Guerra (Verdi) e Renzi (AN) hanno ricordato che in Consiglio Regionale sono depositate due distinte proposte di legge per evitare la medicalizzazione del mondo della scuola e la somministrazione indiscriminata di psicofarmaci ai minori, e hanno dichiarato entrambi: “ Prendiamo l'impegno, in questa conferenza stampa, di richiedere l'unificazione delle due proposte e di accelerarne la discussione così da approvarle quanto prima ”.
Luca Poma (Giù le Mani dai Bambini) ha quindi richiamato alle proprie responsabilità l'Ufficio Provinciale del Ministero della Pubblica Istruzione, ed il Ministero tutto: “E' inammissibile che il Ministero Istruzione non si assuma le proprie responsabilità, la scuola non può essere un ‘colabrodo' dove soggetti non qualificati entrano a proprio piacimento con proposte formative di dubbia qualità, l'ente pubblico deve vigilare maggiormente” . Poma ha poi risposto ad una domanda dei giornalisti presenti circa l'inchiesta in corso della Magistratura: “Non posso dare dettagli per rispetto al lavoro della Procura della Repubblica, che peraltro ha dimostrato una grande attenzione a questi temi. Posso solo dire che ieri abbiamo prodotto ai NAS 150 pagine di documenti dai quali si evince con chiarezza che questa ‘malapratica' della promozione degli psicofarmaci nelle scuole non è un problema solo bolognese, ma riguarda anche altre regioni d'Italia” .
Il progetto è finanziato grazie ad un prezioso contributo della FAI - Federazione Nazionale Autotrasportatori. Dichiara Doriano Bendotti (FAI): “ prima che camionisti, siamo tutti padri di famiglia, queste sono tematiche importanti, la salute dei bambini ci sta a cuore più di ogni altra cosa”
 
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COMUNICATO STAMPA 20/02/08: BOLOGNA, PSICOFARMACI AI BAMBINI,
UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE E AUSL SONO RESPONSABILI.
Nuove contestazioni all'Ufficio Provinciale del Ministero Pubblica Istruzione ed all'Azienda Sanitaria bolognese. Poma, ‘Giù le Mani dai Bambini': “sapevano eccome, conoscevano gli abusi ed ora si dichiarano estranei, comportamento grave ed irresponsabile. Se le associazioni di sedicenti psicologi che consigliavano ai genitori di dare psicofarmaci agli alunni erano accreditate come afferma l'Ufficio Scolastico Provinciale , ci spieghino sulla base di quali criteri ”. Un dossier su casi analoghi a quello di Bologna in altre città d'Italia è in corso di predisposizione per la Magistratura: “l'Agap non è certo l'unica associazione di questo tipo che tiene comportamenti ai limiti della legalità, in Italia”
 
A seguito delle dichiarazioni di ieri nella conferenza stampa indetta dall'Ufficio Scolastico Provinciale per apportare chiarimenti sulla vicenda dei ‘presunti esperti' che consigliavano – pur non essendo medici – alcuni potenti psicofarmaci per bambini irrequieti e distratti, e facevano ‘migrare' le famiglie dall'ASL di Bologna ad altre strutture sanitarie per ottenere le ricette più facilmente, si inasprisce il confronto tra istituzioni. Luca Poma, portavoce nazionale di ‘Giù le Mani dai Bambini', il comitato nazionale per la farmacovigilanza pediatrica (www.giulemanidaibambini.org), accusa: Siamo davvero sconcertati per le dichiarazioni del numero uno dell'Ufficio Scolastico Provinciale dott. Luciano Chiappetta , rilasciate in occasione della conferenza stampa di ieri: sostenere che il Ministero Istruzione ‘non ha alcuna responsabilità' equivale a dire che chiunque può entrare nella scuola e porre in essere comportamenti discutibili se non addirittura illegali, e questo è preoccupante . Se quello che dice Chiappetta è vero, non appena le Camere saranno reinsediate solleciteremo delle interrogazioni urgenti in Parlamento: è necessario fare chiarezza, se la scuola italiana è diventata un ‘colabrodo', dove qualunque organizzazione può entrare senza alcun tipo di selezione , e se chiunque purchè accreditato può veicolare un messaggio anche dannoso per i bambini senza che gli uffici del Ministero entrino nel merito, esiste un problema ed è un problema grave . Le verifiche andrebbero fatte eccome, nell'interesse degli alunni, senza bisogno di attendere che esplodano polemiche ed intervenga la Magistratura per poi pronunciarsi dopo . Inoltre uno dei corsi dell'Associazione Agap, dove venivano consigliati psicofarmaci per i bimbi, era su carta intestata dell'Ufficio Scolastico Provinciale, con logo del Ministero della Pubblica Istruzione, non di una singola scuola, e la signora Pavan figurava addirittura come 'segreteria organizzativa' del corso in una circolare su carta intestata del Ministero: com'è possibile questo, dato che non ci risulta che questa signora sia una dipendente dell'amministrazione pubblica? Facciamo appello al Direttore Generale Catalano, che è persona seria e responsabile, affinchè queste preoccupanti situazioni vengano chiarite e non si ripresentino mai più. Inoltre – aggiunge Poma Chiappetta dichiara che l'Agap era ‘accreditata presso l'ASL e l'Università” questi enti spieghino quali sono stati i criteri di accreditamento che hanno permesso l'ingresso nelle scuola di sedicenti psicologi non iscritti ad alcun albo professionale. E riguardo all'AUSL di Bologna, essi conoscevano benissimo la situazione delle famiglie ‘migranti' in Veneto alla ricerca di ‘ricette più facili' , se ne parlò persino in un convegno pubblico ad Imola il 7 dicembre 2007 : perché non è intervenuta autonomamente e per tempo? Allora è vero, nel nostro paese l'unica residua garanzia di tutela per il cittadino è la Magistratura, gli altri enti pubblici o ‘non sanno', o se sanno non s'interessano”. Gli esperti di ‘Giù le Mani dai Bambini' stanno inoltre raccogliendo le segnalazioni di casi analoghi a quello di Bologna da altre città d'Italia, e predisporranno un dossier completo che consegneranno nei prossimi giorni alla Magistratura: “ l'Agap non è certamente l'unica associazione che promuove con disinvoltura l'uso di psicofarmaci in Italia” , ha concluso Poma.
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 COMUNICATO STAMPA DEL 03/09/08
REGISTRAZIONE AMBIENTALE SCONFESSA L'ARCHIVIAZIONE DEL PM PERSICO:
FINTI PSICOLOGI CONSIGLIAVANO VERAMENTE PSICOFARMACI AI BAMBINI
Sedicenti psicologi nelle scuole: ieri, pratica da archiviare per la Procura di Bologna (PM Luigi Persico): ma oggi emerge una registrazione ambientale/telefonica inedita, che conferma che sedicenti esperti si spacciavano per psicologi e medici e suggerivano a genitori ed insegnanti di somministrare metanfetamine a bimbi anche molto piccoli. Inoltre, medici complici in un ASL Veneta per importare dall'estero derivati dell'anfetamina considerati stupefacenti in Italia, per darli ai bambini.
Bologna – E' di ieri la notizia che il PM Luigi Persico ha deciso di archiviare il dossier nei confronti dei presunti finti psicologi che in Emilia Romagna parevano consigliare a genitori ed insegnanti di somministrare psicofarmaci ai bambini distratti od agitati. Secondo Persico non si sono ravvisate particolari irregolarità, anche se lo stesso PM ha lanciato un chiaro monito alle istituzioni: qualora si organizzassero in futuro corsi informativi nelle scuole sui disturbi del comportamento dei minori, sarà essenziale la presenza di un medico della struttura pubblica. Ma oggi, una registrazione telefonica/ambientale inedita – della quale “Giù le Mani dai Bambini”, il più attivo comitato per la farmacovigilanza in Italia, ha pubblicato stamattina ampi stralci alla URL http://www.giulemanidaibambini.org/video/videoplayer.php?v=pavan.swf - pare rimettere in discussione i presupposti stessi della decisione del PM di Bologna. Luca Poma, giornalista e portavoce del Comitato, ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se si tratta di una registrazione ambientale o telefonica, ma ciò che è certo è che è autentica , come conferma una prima perizia effettuata da un tecnico in queste ore. Ci è stata inviata anonimamente da un cittadino, probabilmente esasperato dal vedere aggirarsi per le scuole personale improvvisato, o forse sconcertato dalla richiesta di archiviazione del dossier di Bologna. Nel corso della registrazione, la sedicente esperta , che si fa chiamare ‘Dottore' dall'interlocutore, discute dell'Ordine dei Medici - al quale peraltro non risulta iscritta - e dei ‘suoi colleghi', parla di psicofarmaci con grande leggerezza e ne spiega gli effetti sul cervello dissertando di genetica e di diagnosi sui bimbi, di fatto invogliando il suo interlocutore ad adottarli come terapia in quanto ‘stracollaudati ed utilissimi' ed ‘usati in passato – sostiene lei - anche da dentisti e pneumologi' . Oltre a questa accozzaglia di informazioni mediche del tutto parziali e rilasciate con grande leggerezza, la signora conferma sia di avere rapporti stretti con le scuole, dove spiega alle insegnanti ‘come trattare questi bambini difficili' e dove avrebbe rintracciato ‘fino a 6 bambini malati per ogni classe' , ed anche di intercettare genitori a Bologna, Mantova, Ferrara, ect per ‘portarli a San Donà di Piave, dove si ottiene lo psicofarmaco' . L'ASL di San Donà di Piave è tirata in ballo - rileva Poma - anche in relazione a quello che appare come un grave illecito: quando il metilfenidato, potente derivato dell'anfetamina, era vietato in Italia in quanto classificato alla stregua di cocaina ed eroina, questi improvvisati santoni della medicina, con la complicità di psichiatri di quell'ASL si recavano all'estero in Svizzera e contrabbandavano in Italia la molecola per somministrarla ai figli, certi degli effetti calmanti sul loro comportamento . Inoltre – continua Poma - la signora in questione attacca violentemente l'ASL di Bologna e la Neuropsichiatria regionale, accusata a suo dire ‘di non dare gli psicofarmaci ai bambini quando servono: non gliene frega niente a loro dei bambini, niente di niente dice la signora nel corso del dialogo - per questo li mandiamo in Veneto, qui sul territorio non c'è niente, e poi non sono capaci'. Questa signora inoltre gestirebbe a suo dire un centro di assistenza dove i bambini con disturbi del comportamento possono essere portati durante la settimana ‘per monitoraggio', quasi a sostituirsi all'ASL che secondo lei ‘non garantisce i risultati' , ma dell'autorizzazione e del convenzionamento di tale presunto centro non pare esserci traccia. Insomma, c'è n'è abbastanza per rimanere sgomenti – conclude Poma – anche perché come l'associazione rappresentata da questa signora in Italia ne esistono almeno altre tre, che usano metodi analoghi: si aggirano tra genitori ed insegnanti spacciando come sicurissime e più che utili terapie a base di psicofarmaci su bambini anche in tenera età. Rispettiamo la decisione della magistratura, ma - come risulta da documenti ancora ieri pubblicati su siti internet istituzionali, incluso il Comune di Bologna - questa signora si qualifica lei stessa come psicologa senza esserlo, e questo è grave. Apprezziamo anche il monito del PM Persico alle Istituzioni, ma lascia il tempo che trova l'invito alla presenza di un medico ai corsi, perché - come ben sappiamo e come si evince da questa registrazione - queste persone contano su di una piccola rete di medici compiacenti pronti a ricettare psicofarmaci senza alcuna difficoltà: dato che la comunità scientifica non è per nulla concorde circa la somministrazione di molecole psicoattive e metanfetamine a bimbi di 6 anni, il medico dovrebbe per lo meno essere equilibrato e non avere a priori un approccio ideologicamente pro-psicofarmaco a tutti i costi ”. Emilia Costa, Professore Emerito di Psichiatria (1^ Cattedra di Psichiatria dell'Università di Roma ‘La Sapienza' e Primario di Psicofarmacologia al Policlinico Umberto I° di Roma) ha commentato così la registrazione: “ A parte le riflessioni di carattere giuridico sulla mancanza di abilitazione di questi soggetti che indirizzano di fatto i percorsi terapeutici dei genitori pur non essendo medici , la cosa che non comprendo è come possano criticare l'ASL di Bologna: il bambino va innanzitutto ascoltato, e poi preso in carico adeguatamente da esperti seri, ed i colleghi di Bologna lo sono, le professionalità non mancano certo in quella regione . Chi si permette di criticare uno psichiatra - senza averne le qualifiche - perché ‘prescrive pochi psicofarmaci', secondo il mio parere o ha un comportamento disturbato o ha un comportamento criminale”.
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