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Rassegna stampa medica_presentazione

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Comunicato n. 33 8 febbraio 2007
 
Ministero della Salute
UFFICIO STAMPA
 
 
Turco su ddl persone stabilmente conviventi:
una vittoria del dialogo contro le discriminazioni
 
A seguito dell'approvazione del disegno di legge per i diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi, il Ministro della Salute Livia Turco ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Mi piace pensare che con questo provvedimento tante persone che sono unite da un legame profondo non dovranno più subire discriminazioni sul lavoro, nell'assistenza sanitaria o per la tutela dei figli.
E' una prova importante di autorevolezza e autonomia della politica e dimostra che il dialogo e il confronto tra punti di vista diversi può produrre passi in avanti concreti e aprire nuove condivisioni nel sentire comune della nostra società.
Sono molto contenta, infine, che a dare l'esempio di una buona politica siano state ancora una volta le donne”.
La maggioranza senza Mastella tiene. Il testo dell'Ulivo sottoscritto
anche dalla sinistra radicale approvato con 301 voti, 266 i contrari
Unioni di fatto, bocciati Udeur e Cdl
passa solo la mozione dell'Unione

ROMA - Via libera della Camera alla mozione dell'Ulivo sulle copie di fatto. L'Aula di Montecitorio ha dapprima bocciato tutte le altre mozioni presentate (compresa quella dell'Udeur) e poi ha approvato quella avanzata dall'Ulivo, sottoscritta anche da Rifondazione, Verdi, Pdci e Italia dei valori, con 301 voti a favore, 266 contrari e 10 astenuti.

Il testo di Franceschini impegna il governo "in materia di politiche per la famiglia, ad attuare il programma dell'Unione" e "a presentare alla Camera dei deputati un disegno di legge entro il 15 febbraio 2007, sempre in attuazione del programma dell'Unione, sul tema del "riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un'unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi, nè il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà".

Si chiude così una giornata che era iniziata con la decisione dei Verdi e di Rifondazione di rinunciare ai rispettivi documenti per annunciare il "sì" a quella dell'Ulivo. Ma il colpo di scena viene dall'Udeur di Clemente Mastella. Mauro Fabris, capogruppo a Montecitorio, annuncia il "sì" del suo gruppo ai testi di Udc e Forza Italia. ''Il governo non può contare su di noi per una legge'' sulle coppie di fatto". Poi il ministro per la famiglia, Rosy Bindi dice no a tutte le altre mozioni eccetto quella dell'Ulivo spiegando che il ddl governativo vuole essere una "sintesi etica e culturale del nostro paese" e che non prevede la possibilità di ricorso alla fecondazione assistita nè le adozioni nè gli affidi per le unioni civili. "Non procederemo a un riconoscimento delle convivenze in quanto tali - continua il ministro - ma a quello dei diritti delle persone che fanno parte delle unioni di fatto, senza discriminazioni sessuali".

Si passa al voto e la mozione Franceschini viene approvata. L'Udeur mastica amaro: "Dove erano i teodem? Credo che ormai sia solo una definizione puramente giornalistica - attacca Fabris - Mi aspettavo un sussulto di identità della Margherita e dell'Idv ma così non è stato". E sul fronte dell'opposizione si registra l'autosospensione di Gustavo Selva da An: "Sulle coppie di fatto non c'è chiarezza".

Soddisfatto, invece, il capogruppo dell'Ulivo Dario Franceschini che parla di "una prova di maturità e compatezza" e minimizza la posizione diversa dell'Udeur ("non è un dramma").

 

31 Gennaio 2007
PACS
Centinaia di migliaia di coppie vivono insieme in Italia senza essere sposate. Molte hanno dei figli. Nessuna ha dei diritti pensionistici o previdenziali. Parliamo di famiglie vere che si trovano nella impossibilità di fare operazioni quotidiane consentite solo a chi ha contratto matrimonio.
In Italia si regolarizza tutto, di fatto anche il crimine con l'ultimo indulto. Le sanatorie e i condoni si sono succeduti grazie al centro destra negli ultimi anni. In questa situazione non regolarizzare le famiglie di fatto è incomprensibile.
La famiglia tradizionale sta cambiando , ci si sposa di rado sia con rito civile che religioso e di questo si deve prendere semplicemente atto. Non è osteggiando i Pacs che si cambiano le dinamiche sociali. Ma senza l'estensione di alcuni diritti fondamentali delle coppie sposate alle coppie di fatto si crea disuguaglianza sociale , in particolare per le fasce di reddito più basse. Il programma dell'Unione prevede l'estensione di alcuni diritti alle coppie di fatto, tutti i partiti della coalizione lo hanno sottoscritto. I Pacs non sono contro la Chiesa, ma a favore delle famiglie e dei loro diritti. Tutte le famiglie devono essere al centro della politica con pari diritti e doveri , secondo principi di equità e solidarietà.
Postato da Antonio Di Pietro in Società

Commenti politici al Ddl approvato dal Governo
D'ALEMA,PASSO AVANTI,CON CORAGGIO E EQUILIBRIO
"Il ddl rappresenta un passo avanti importante, che riconosce a tanti cittadini italiani che convivono in unioni di fatto diritti fondamentali prima
negati". Lo afferma il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D'Alema, che sottolinea: "Ora ne discuterà il Parlamento, che potrà arricchire e migliorare il testo, ma il governo di centrosinistra ha mantenuto l'impegno con coraggio ed equilibrio".

CHITI, ITER DA SENATO, NO A FIDUCIA - "L' iter del disegno di legge partirà dal Senato e non ci sarà la fiducia perché noi vogliamo un confronto sereno in parlamento anche con la stessa opposizione". Lo ha annunciato il ministro delle riforme Vannino Chiti, al termine del Cdm che ha approvato il ddl sulle coppie di fatto che si chiama, ha spiegato il ministro, "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi".

RUTELLI, SCELTA ALTA DI RICONCILIAZIONE - "E' stata una scelta alta di riconciliazione". Così il vicepremier Francesco Rutelli ha commentato il ddl sulle coppie di fatto varato dal Cdm.(

POLLASTRINI, DDL RICONOSCE DIRITTO MITE - Il ddl sulle coppie di fatto "riconosce un diritto mite". Lo ha precisato il ministro Barbara Pollastrini sottolineando che il percorso del lavoro seguito dal governo è stato fatto tenendo conto di "due bussole: la prima la Costituzione, la seconda il programma dell'Unione". In particolare - ha osservato - per la costituzione sono stati tenuti presenti i diritti 1, 3 e 29. E quindi, i diritti e i doveri delle persone, l'uguaglianza dei diritti e della famiglia.

BINDI, UNA PROVA DI LAICITA' - L'approvazione di questo disegno di legge "é una prova di laicità". Lo afferma il ministro della Famiglia Rosy Bindi parlando del ddl sulle coppie di fatto.

BINDI, NON E' MATRIMONIO DI SERIE B - "Questa legge è fatta senza equiparazioni con la famiglia indicata nell'art.29 della Costituzione, senza fare un matrimonio di serie B e anche senza fare un piccolo pacs". Così il ministro della famiglia Rosy Bindi spiega "la via italiana" per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. "La legge - ha detto Bindi - vale per conviventi legati da rapporti affettivi ma anche da rapporti di parentela, come, ad esempio, un nipote che assiste una zia".

DI PIETRO, OPERA DA BUON CRISTIANO - "Altro che Governo immobile e indeciso. Un'altra risposta concreta di questo Esecutivo ai diritti dei cittadini". E' quanto dichiara il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, subito dopo il consiglio dei Ministri straordinario convocato a Palazzo Chigi per discutere il ddl sui Pacs. "Un risultato di libertà e democrazia - continua Di Pietro - che sancisce la laicità dello Stato, nel rispetto dei dettami cattolici e della Costituzione italiana per quanto riguarda la famiglia. Sono soddisfatto perché si riconoscono diritti che era assurdo continuare a negare visto che nulla tolgono a chi invece vede il matrimonio quale epilogo naturale di un rapporto di coppia. Insomma, a ben vedere, questa è proprio un'opera da buon cristiano".

AMATO, 'DICO' MEGLIO DEI 'PACS' - "Dico è meglio dei pacs...". Così Giuliano Amato nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al disegno di legge sulle coppie di fatto.

AMATO, DISTINZIONI ANNI E' NATURALE - Alcuni diritti per i conviventi, come l'assistenza in ospedale o la visita in carcere, scatta immediatamente. Mentre per altri diritti c'é da aspettare 3 o 9 anni. "E' un fatto chiaro - ha spiegato il ministro Giuliano Amato - che gli anni di convivenza non siano i medesimi. Sono immediati per alcuni diritti mentre per quelli economici-patrimoniali è chiaro, esigono una consistente periodo di convivenza. Altrimenti - ha concluso - la legge si potrebbe prestare ad un aggiramento".

ALEMANNO, SOLUZIONE AMBIGUA E PERICOLOSA - "Il lungo braccio di ferro tra massimalisti e moderati dentro il centrosinistra ha prodotto una soluzione ambigua e pericolosa che rappresenta una sconfitta per i moderati e i teodem". E' quanto dichiara Gianni Alemanno dopo l'approvazione del ddl sulle coppie di fatto nel consiglio dei Ministri odierno. "Chi prosegue Alemanno - si illudeva di poter difendere i valori della famiglia all'interno del centrosinistra e di trovare una conciliazione tra spinte laicista e valori cattolici deve prendere atto della realtà: una realtà che non può essere nascosta dalle ambiguità e dagli equilibrismi di questo testo di legge che oggi presenta una difesa dei diritti dei conviventi più puntuale e rigorosa di quelle delle persone sposate". "La battaglia conclude l'esponente di An - ora si sposta in Parlamento e in quella sede ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità senza che i vincoli di partito e maggioranza governative possano negare scelte di valori".

GRILLINI, PRIMO PASSO, MIGLIORARE TESTO - "Si poteva fare meglio ma è un primo passo rilevante". Così Franco Grillini, deputato dei Ds, sul ddl sulle coppie di fatto. "Il Consiglio dei ministri straordinario di oggi sulle unioni civili ha varato un testo che non è certamente il Pacs, di cui sono primo firmatario, ma contiene alcuni elementi di importante novità - aggiunge Grillini - Il primo è che si riconoscono i diritti delle coppie dello stesso sesso, il secondo è che si riconoscono diritti pubblicistici sia pure attenuati. E il terzo è che la dichiarazione all'anagrafe sarà congiunta. Si tratta di un primo rilevante passo verso il riconoscimento dei diritti che almeno in 20 paesi europei sono norma vigente da tempo". "A quanto si apprende - prosegue il presidente onorario dell'Arcigay - il governo intende iniziare l'iter al Senato dove la maggioranza del centro sinistra è risicata. La mia speranza é che il testo possa essere migliorato e che ai voti del centro-sinistra si aggiungano i voti dei laici di centro destra".

ARCIGAY, LA MONTAGNA HA PARTORITO UN TOPASTRO - "Questa non è la legge che il movimento omosessuale italiano chiede da vent'anni. Nel paese del Vaticano l'uguaglianza della dignità e dei diritti per le coppie dello stesso sesso rimane una misura di civiltà ancora negata". Così Arcigay, tramite il presidente nazionale Sergio Lo Giudice, commenta il disegno di legge approvato questa sera dal Consiglio dei ministri. "La possibilità di una registrazione volontaria tramite atto pubblico per le coppie di fatto gay, lesbiche o eterosessuali è un punto di partenza - spiega Lo Giudice - ma i diritti che avevamo richiesto rischiano di essere negati. Infatti reversibilità della pensione, successione, permesso di soggiorno per il partner extracomunitario, diritti sul lavoro sono previsti in una modalità che non corrisponde alle esigenze reali delle famiglie di fatto: tempi troppo lunghi e meccanismi complicati rischiano di produrre una vera e propria gimkana per le coppie e di rendere la legge inapplicabile. I bizantinismi linguistici e procedurali siano sostituiti dalla certezza dei diritti e delle responsabilità".

BIANCHI, TROVATO PUNTO DI EQUILIBRIO - "Il testo mi sembra molto molto equilibrato. Non ha nulla delle punte taglianti di cui si era parlato". Così il ministro per i Trasporti Alessandro Bianchi, lasciando Palazzo Chigi, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento al via libera del Consiglio dei ministri al ddl sulle coppie di fatto. "Si è trovato un punto di equilibrio - prosegue il ministro - nel senso che ognuno ha dovuto lasciare qualcosa per strada"
 
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