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V2-Day: Parlano i giornalisti - La Tana del Satyro intervista Paolo Barnard
Il 25 aprile 2008 avrà luogo in quasi tutte le piazze italiane, con epicentro a Torino, in Piazza S.Carlo il V2-Day sull'informazione organizzato da Beppe Grillo. In tutte le piazze si raccoglieranno le firme per il referendum che chiederà tre abrogazioni, i tre punti del V2-Day: l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti, del finanziamento pubblico all' editoria e infine della Legge Gasparri.
I problemi dell'informazione italiana sono numerosi e gravissimi, ma si può proporre di risolverne le problematiche senza interpellare e coinvolgere i giornalisti dalla schiena dritta? E i tre punti proposti nel referendum di Beppe Grillo, anche se realizzati, sarebbero davvero risolutivi per la tremenda situazione del giornalismo italiano, o i problemi più gravi sono altri? Abbiamo analizzato con Paolo Barnard, giornalista freelance, (co-fondatore di Report, trasmissione per la
quale ha realizzato inchieste egregiamente documentate e autore di libri come Perché ci odiano, ex corrispondente all'estero in collaborazione con i maggiori quotidiani italiani) non solo i tre punti del V2-Day di Beppe Grillo, ma le gravi mancanze dell'informazione nel nostro paese a tutto tondo. Abbiamo cercato di percorrere punti più o meno esplorati della crisi apparentemente irreversibile del giornalismo italiano, incontrando questioni gravissime come l'assenza totale dello spirito critico, le notizie che vengono deliberatamente non trattate, la clausola di Manleva e le censure legali, alla luce anche della sua attuale vicenda, le problematiche etiche, morali e culturali, le potenzialità della Rete, il ruolo dei gate keepers e non solo, con una ricerca volta a tentare di fornire risposte concrete e possibili per un avvicinamento in Italia ad una libera e plurale informazione o quantomeno a qualcosa di similare e a svincolarsi dalle risposte generali, per sviluppare una consapevolezza maggiore.
Intervista a cura di Angelo Boccato
Produzione: Arcoiris Piacenza
Collaborazione: Arcoiris Bologna
Visita il sito: www.latanadelsatyro.blogspot.com
Visita il sito: www.beppegrillo.it
Visita il sito: www.mediconadir.it
Per chi volesse approfondire il tema della Censura legale, segnaliamo i seguenti link.
Censura Legale , realizzato da Arcoiris Bologna
Censura Legale 2:domande senza... risposte? , realizzato da Arcoiris Bologna
Censura legale 2: domande senza ... risposte ?
NADiRinforma: si riprende la chiacchierata con Paolo Barnard a seguire l'argomentazione trattata nella video-intervista " Censura legale ", in quanto l'evoluzione che ne ha fatto seguito ha destato parecchie polemiche tra gli utenti di diversi forum.
Essendo il nostro ruolo quello di dare voce a chi voce non ha, qualsivoglia sia il motivo, cercando di osservare l'imparzialità e l'astensione di giudizio e nutrendo grande interesse per l'informazione quale fondamento della democrazia e al contempo strumento di crescita individuale e collettiva, non potevamo non dare seguito, cercando di chiarire e sottolineare alcuni punti valutabili quali focali nell'ambito della vicenda in corso.
Si ribadisce che ogni polemica tra Paolo Barnard e Milena Gabanelli , pur nell'ambito del massimo rispetto e della massima considerazione umana, non rientra nella situazione che, invece, assume una forte valenza se osservata e valutata nell'ambito della possibilità per la libera informazione di esistere. La preoccupazione e la solidarietà per quei giornalisti che, malgrado le oggettive difficoltà, persistono nel tentativo di raccontare le verità più scomode affinché tutti noi possiamo almeno provare a comprendere le dinamiche del contesto sociale del quale facciamo parte, sono sicuramente i sentimenti che ci animano e che ci spingono a perseverare nella divulgazione. Non possiamo tacere nei confron
ti della censura espressa da un sistema organizzato ed oligarchico che, temendo ripercussioni quasi sempre di tipo economico, cancella l'etica trasformando i professionisti dell'informazione in " kamikaze " o li imbavaglia sottoponendoli ad un regime di paura.
La solidarietà nei confronti di questi professionisti è totale e la speranza di potere, anche in minima parte, contribuire a creare loro una rete salvagente è accesa oltre ogni limite.
Produzione: Arcoiris Bologna
I bannati sono stati tutti riammessi ieri mattina (17 marzo).
Ognuno può dire ciò che crede sulla libertà d'informazione, è solo pregato di non ripostare più ciò che per un mese è stato su questo forum.
La lettera di Barnard e la replica della Gabanelli sono in evidenza.
La questione non era posta nei termini corretti e l'unico effetto prodotto è stata una polemica infinita e denigratoria degli autori del programma. Questo non è tollerabile.
Quanto rischia questo programma è sotto gli occhi di tutti e la tutela è data prima di tutto dalla qualità del nostro lavoro.
La manleva è un aspetto che riguarda il giornalista freelance e la sua rimozione è subordinata ad un rapporto di fiducia con l'editore. Negli anni noi l'abbiamo ottenuta.
Ma questo non elimina tutti i problemi che una causa può portare.
Nel penale la responsabilità è personale e in caso di condanna a pagare non è l'azienda ma il singolo giornalista, indipendentemente dalla sua posizione.
Nel civile il giudice può decidere di applicare una sanzione pecuniaria all'autore, anche in assenza di manleva.
Rischi che corrono tutti i giornalisti dipendenti e regolarmente tutelati. Questo per dire che il primo limite alla libertà d'informazione è il desiderio (legittimo) di evitare le rogne giudiziarie.
Poi ci sono i limiti imposti dalla politica, dalle clientele, dalla cultura, dall'autocensura.
Quindi se volete discutere di questi fatti, benvenga, ma senza usare strumentalmente casi personali.

La Redazione di Report. >>>>tratto dal forum di Report
Come titolato, siamo alla Quarta puntata di questa Storia Italiana.
Ma prima, ricordo altri due post, che io reputo inerenti, e i primi Tre round di questa Storia di Censura Legale.
In calce li potrete ritrovare!
Sono in tema, a quello che io penso un grande argomento, che riguarda la nostra Vita. Leggeteli attentamente, per riassumere il tutto e il quanto.
Questa è una storia italiana, che in Rete sta veicolando e non possiamo non visionarla, con la massima serenità ed approfondimento!
Ricordate che avevo scritto...

Una storia di censura legale e dato che noi, scriviamo sul Web, può essere interessante conoscerla?
Leggiamo, cosa ci racconta, questo Giornalista della RAI. Lavorava a Report. Leggiamo la Sua lettera...Parla di Censura Legale!
Questa storia a mio vedere, segnerà il Web!
Bene...
I sintomi della Censura, sono così "impalpabili", che se non stiamo attenti, una di questa mattine, il Silenzio sarà "Sovrano".
La Grande Madre Tecnologica, la Rete, non può rimanere impassibile di fronte a quanto accade.
Difendiamo la nostra Libertà, quella Libertà, che ogni giorno è aggredita dalla disinformazione?
A voi la risposta!
Siamo al Quarto Round di Censura Legale e sono certo che non si fermerà!
Queste testimonianze, sono importanti per il nostro Futuro? Io ne sono più che sicuro!
Io donerò questo Post alla mia Rete!
Guardate anche, la VideoIntervista a Paolo Barnard, rilasciata ad Arcoiris Tv, che ben illustra lo sviluppo di questa storia!
Possiamo dire, che questa storia di Censura Legale, non è solo importante!
Questa storia iniziata sul Web, rimarrà un ricordo del nostro Mondo...Il Mondo Libero della Rete!
Io lo difenderò, con tutta la passione e il cuore Libero di un giornalista da Marciapiede...Il Vostro Cartapazio Bortollotti!

Mail di Paolo Barnard del 9 Marzo 2008
dal Forum di Report
Come ormai buona parte dei frequentatori del forum sa, un nostro ex collaboratore è stato citato per danni da un informatore farmaceutico, insieme alla Rai e alla sottoscritta.
Siccome i collaboratori del programma non sono dipendenti, quando vendono il loro pezzo alla Rai firmano un contratto con il quale si assumono ogni responsabilità (succede più o meno così a tutti i collaboratori di tutte le reti televisive e dei giornali).
Tuttavia abbiamo sempre avuto l'assistenza legale nelle cause penali. Quando sono cominciate ad arrivare quelle civili (2004) la Rai si è invece riservata di applicare la manleva.
Da allora abbiamo fatto una lunga battaglia per avere una piena copertura e l'anno scorso l'abbiamo finalmente ottenuta. Le cause in corso sono 28, di cui una decina cadono nel periodo in cui non eravamo protetti. In questi casi, gli autori devono difendersi da soli. Ne sono da sempre consapevoli, è un rischio che hanno accettato, convinti che lavorando bene alla fine le cause si vincono.
A Paolo Barnard, che non lavora più con noi dalla fine del 2003, è capitata la stessa cosa, per cui ha dovuto nominare un suo avvocato, mentre la sottoscritta usufruisce dello stesso avvocato che difende la Rai. La linea difensiva è ovviamente quella di difendere la bontà del pezzo, visto che i danni vengono chiesti all'azienda.
Ora, a distanza di anni, la rete è stata invasa dall'accusa nei confronti miei e dei suoi ex-colleghi di aver abbandonato Paolo Barnard. Questo non è vero, e lo dimostrano le mail che di seguito riporto:

Date: Sat, 05 Feb 2005 19:34:57 +0100
To: dpbarnard
From: Milena Gabanelli
…” quando saprò chi è l'avvocato difensore e deciderà di parlarmi, gli consegnerò la mia memoria dove, fra le altre cose, ho scritto che….e tu sai che questo non è vero. Io mi assumo una responsabilità che non ho per evitare qualunque appiglio nei tuoi confronti nel momento in cui le cose dovessero andare male. ...”


Gli ex-colleghi (che, come sopra scritto, vendono le loro inchieste alla Rai), da parte loro, in questa occasione si rendono disponibili a veder ridotto il budget previsto per l'acquisto dei loro pezzi, per aiutare Barnard a far fronte alle spese legali:

Date: Tue, 15 Feb 2005 10:49:31 +0100
To: dpbarnard
From: Milena Gabanelli
“Se hai deciso di costituirti, vorrei trovare il modo di rimborsare le spese che pagherai per l'avvocato. E' possibile solo attraverso l'acquisto di un pezzo. Se ti viene per esempio in mente una ‘buona notizia'….vedi tu e fammi sapere a breve perché devo raschiare il fondo del barile”


Contestualmente l'ufficio legale della Rai ha inviato a Barnard una lettera con la quale si riserva di applicare la manleva. Solo la malafede può leggere in questo una mia connivenza.
A dimostrazione del contrario, la battaglia iniziata all'interno dell'azienda, e che nel 2007, a seguito dell' intervento opera del Direttore Generale Claudio Cappon, ha portato a riconoscere il gruppo di Report meritevole di tutela.
Un comportamento lodevole, poiché la Rai non è Internet (dove tutti dicono quello che vogliono protetti dall'anonimato) e risponde di ciò che trasmette. In solido. Perdere una causa importante potrebbe portarla al fallimento. Sono soldi dei cittadini, per questo ne va riconosciuto il coraggio, proprio in un momento in cui le cause arrivano come piovesse. E l'accertamento della correttezza di ciò che viene trasmesso è sempre molto difficile, non basta l'occhio di un avvocato. E' determinante la fiducia nella serietà e nella responsabilità dell'autore del programma e di quello del servizio.
A suo tempo Barnard è stato rassicurato sul fatto che, in caso condanna a risarcire, la Rai non si rivarrà su di lui. E non potrà farlo, perchè la mia memoria difensiva assolve l'autore, ma soprattutto perché c'è “l'assunzione di responsabilità da parte del direttore di rete nella condivisione dei contenuti autorizzandone la messa in onda ”.
Si può anche non credere in tutto questo, ma allora bisognerebbe attendere la fine della storia. E alla fine della storia c'è anche il mio impegno, più volte dichiarato: la disponibilità a farmi carico della rivalsa – di tasca mia -.
Certo, se Barnard ha un intento denigratorio, deve approfittare di questo momento, perchè fra qualche mese potrebbero non essercene più i presupposti. E deve ignorare l'assenza di ostilità nei suoi confronti, evidenziata dal fatto che il suo avvocato, assente all'ultima udienza, è stato rappresentato proprio dall'avvocato della Rai.
A puro titolo di cronaca, la sottoscritta si difende da sola in 3 procedimenti, e non contro un informatore farmaceutico, ma contro Ligresti, alcuni membri del c.d.a. Rai e la Compagnia telefonica H3G.
La discussione è rimasta aperta su questo forum per oltre un mese, senza mai uscire da un offensivo e diffamatorio attacco alla mia persona, agli autori e al programma.
Abbiamo motivo di pensare che ci sia una volontà mirata ad attaccare la credibilità di un gruppo, costruita in tanti anni di lavoro.
Per questa ragione ogni intervento su questo argomento d'ora in poi non sarà pubblicato.
Nel forum di Report si scambiano opinioni, critiche e suggerimenti relativi alle puntate che vanno in onda. Si aprono discussioni costruttive e rispettose del lavoro altrui. Se invece qualcuno intende trasformarlo in un luogo di livori personali, pettegolezzi, o altro, saremo costretti a chiuderlo.
Per riaprirlo quando potremo permetterci un moderatore a tempo pieno.

Milena Gabanelli e la redazione di Report

Oggetto: Report censura 'Censura Legale'. Un altro colpo alla libera informazone

Cari amici/amiche, la redazione di Report, con un espediente senza precedenti nei forum, ha censurato nel proprio forum la discussione su Censura Legale, facendola sparire dalla prima pagina nonostante fosse la più attiva ( http://www.forum.rai.it/index.php?showtopic=193515&f=141 ).
Essa non solo ospitava le libere opinioni di diversi spettatori della trasmissione, ma era stata letta da quasi 30.000 italiani in un crescendo giornaliero.
Le critiche che si andavano accumulando sull'operato di Milena Gabanelli, in collusione con la RAI nell'opera di Censura Legale, non sono state tollerate dalla redazione, che in questo modo replica la stessa intolleranza al libero dibattito e alla ricerca della verità del Sistema che vorrebbero contrastare.
Vi chiedo di agire oggi stesso partecipando alla protesta che si va accendendo sul forum di Report (leggere nel forum: Importante - Ordine di archiviazione delle discussioni e poi scrivere su Importante - Bernardo Iovene on line e/o Gabanelli nel panico mostra chi veramente è.
Ne va ancora una volta del vostro diritto di poter credere che chi vi informa sia realmente ciò che dichiara di essere. Ne va della libera informazione in Italia.
Grazie a tutti. Paolo Barnard

N.B. Non rispondete a me, per cortesia, ma agite se lo riterrete opportuno.
 
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