associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
del soggetto portatore di disagio
oc. Medica N.A.Di.R.
Assoc. Medica Disturbi di Relazione
Tel. 347 0617840
 
skype: pmnadir
 
segreterianadir@medicanadir.it
REDAZIONE di BOLOGNA
di ARCOIRIS TV
La televisione indipendente
della gente, per la gente
N.A.Di.R. informa

 

rassegna_stampa_presentazione

64 <<< pag 65 >>> 66
ll manifesto del 28 Novembre 2007
Una voce oltre le sbarre quotate in borsa
Riproposto da Fandango il libro di Mumia Abu Jamal
«In diretta dal braccio della morte».
Cronaca di una vita in attesa della morte da venticinque anni
di Marco Cinque
La persona che oggi rappresenta più d'ogni altro l'emblema vivente dei dead man walking statunitensi, è Wesley Cook, meglio conosciuto come Mumia Abu-Jamal, la cui vicenda da 25 anni infiamma l'opinione pubblica abolizionista.
Giornalista radiofonico e simpatizzante del partito delle Pantere Nere di Philadelphia, venne soprannominato «la voce dei senza voce». Questo gli costò l'iscrizione d'ufficio nella lista nera del Fbi, trasformandolo in uno dei bersagli preferiti del Cointelpro (Programma d'infiltrazione e controspionaggio). Ferocemente boicottato da polizia e politici per le sue denunce precise e circostanziate contro la repressione e le ingiustizie subite dagli afroamericani e dai poveri, venne fatto licenziare dalla stazione radiofonica per cui lavorava. Per mantenere se stesso e la sua famiglia, Mumia dovette ripiegare sull'assai poco ambito lavoro di tassista notturno.
Nel dicembre del 1981, subito dopo aver accompagnato un cliente col suo taxi, Abu Jamal fu ferito gravemente nel corso di una sparatoria. Nello stesso conflitto a fuoco rimase ucciso anche il poliziotto Daniel Faulkner. Un'occasione da non perdere per i detrattori del linguacciuto giornalista, che colsero la palla al balzo per trasformare la voce delle minoranze afroamericane da vittima in carnefice. Inutile rimarcare il razzismo imperante che caratterizzò il comportamento del tribunale della Pennsylvania, e fu persino banale prevedere che un personaggio così scomodo avesse un destino così tragicamente segnato.
Pur se tartassato da punizioni e isolamenti, nel braccio della morte del carcere di massima sicurezza di Huntingdon, Abu Jamal non ha mai smesso di scrivere, per continuare a mettere a nudo la corruzione del sistema politico e giudiziario del suo paese. La sua storia è stata raccontata nel documentario di Marc Evans In prison my whole life, recentemente presentato alla Mostra del Cinema di Roma. Non si contano poi le pubblicazioni, gli articoli e i cinque libri scritti dietro le sbarre, tra cui quello già pubblicato in Italia nel 1996 da Multimedia Edizioni, ed ora riproposto da Fandango libri con la traduzione di Anna Ongaro con lo stesso titolo, In diretta dal braccio della morte.
Scrivere da un inferno quotidiano è una cosa che, se fatta come la sa fare Mumia, colpisce la carne viva della ragione ma, ancor più, picchia duro nello stomaco di chi legge: «Nonostante le illusioni legali erette dal sistema per dividere e separare le nostre vite, noi, gli ingabbiati, condividiamo aria, acqua, e speranze con voi, i non-ancora-ingabbiati». Come se l'autore volesse smascherare una democrazia che, percentualmente, ha il record mondiale assoluto di donne e uomini arrestati e seppelliti sotto le tonnellate di cemento e acciaio delle industrie carcerarie degli Stati uniti, sempre più privatizzate e quotate in borsa. Le immense e crescenti masse di uomini e donne dietro le sbarre sono la materia prima del business della guerra interna contro i poveri dei più grandi esportatori di civiltà occidentale.
Nell'ottobre 2003 Mumia Abu Jamal è stato nominato cittadino onorario della città di Parigi dal sindaco Bertrand Delanoë, mentre nel 2005 la città di Saint-Denis ha deciso di intitolargli una via. Lui, nel frattempo, continua la sua lotta invitandoci: «Mentre leggete, sappiate che io sono stato punito dal governo perché continuo a scrivere, dal braccio della morte. Hanno cominciato a punirmi perché scrivevo quando avevo sedici anni. Mi sono arrogato il mio diritto di scrivere, fino all'ultimo momento. Voi, arrogatevi il vostro diritto di leggere».

rassegna_stampa_presentazione

64 <<< pag 65 >>> 66
 
 Creative Commons License
Questo/a opera č pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Assoc. Medica N.A.Di.R. Tel 347 0617840 - Fax 051 3370212
segreterianadir@medicanadir.it

 

.

 

About Us | Site Map | Privacy Policy | Contact Us | ©2003 Company Name