via Decumana, 50/F- 40133Bologna -

Assoc. Medica Disturbi di Relazione

"associazione a carattere socio-sanitario  destinata  alla cura e alla prevenzione dei Disturbi del Comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità), inquadrabili nei Disturbi di Relazione, attraverso un'azione diretta sul territorio nazionale con allargamento nel Sud del Mondo attraverso missioni di interscambio "

 

presentazione_sezione <<< pagina <<< 15

"Il disagio"

a cura della Dott. ssa Luisa Barbieri

Sappiamo tutti quanto sia difficile chiedere aiuto nel momento in cui stiamo vivendo un disagio, sia che questo si possa esprimere dal pto. di vista sintomatologico come disequilibrio alimentare, sia come disequilibrio relazionale in genere; prevale comunque la negazione del problema, prevale la vergogna nell'esprimere il dolore, la sofferenza sottostante e la pratica stessa che in qualche modo tenta di supplire il disagio sottostante.

Il tentativo è in prima istanza nascondere il problema anche a se stessi... in realtà questo ci insegna la nostra stessa organizzazione sociale: vivere l'apparenza nell'apparenza...

"Se così tenti di apparire, se riesci a mantenerti adesa agli schemi imposti (sia in ambito estetico, che comportamentale) vivi nell'illusione di essere accettato, di essere adeguato, di potere interagire al meglio".

Il disagio relazionale non viene riconosciuto come una malattia... è un atteggiamento adolescenziale... i problemi verranno dopo nel corso della vita "vera"... gli stessi addetti ai lavori si avvicinano a questo disequilibrio con quel tanto di sufficienza e di arroganza (è uno scontrarsi con l'Onnipotenza di chi sa come fare per guarirti, di chi vuole guarirti e tu lo contrasti) che non aiutano di certo una presa di coscienza scevra da pregiudizi.

... aggiungiamo poi il concetto pregnante della volontà alla base di ogni conquista, di ogni cambiamento... cos'è la volontà? "Volere è potere?... volere cosa? potere su e per cosa? se vuoi uscire dal tuo problema.... puoi farlo... meglio da solo, meglio non entrare nel vortice dei vari specialisti... con la volontà si può fere tutto ... figuriamoci se non si può smettere di vomitare, o di usare lassativi sino al pto. di distruggere il tuo intestino, o di strafogarti come se ogni approccio al cibo fosse l'ultimo,...ricominciare a mangiare... poi!!!! cosa ci vuole a mangiare quel qualcosina che ti è indispensabile per vivere ?... basta ragionare, in fondo la modulazione non è poi tanto difficile da conquistare... hai tutto dalla vita... che cosa puoi volere di più??!!! non la vedi tutta la gente che ti gira intorno, che ti vuole bene, che sa come sa uscire dal tuo problema... è così facile! la mamma ti dice di mangiare o di smettere di farlo... cosa ci vuole ? obbedisci!...

In realtà sinché tu non ti deciderai a farlo, sinché non troverai la motivazione per farlo... lascerai parlare, agire, interpretare tutti gli esperti che ti gireranno intorno, ma non concederai a nessuno nemmeno uno spiraglio... ti barricherai sempre più, restringerai lo spazio tra le sbarre della tua gabbia e crederai che quello sia il tuo vivere! ("La gabbia d' oro" H.Bruch)

... un vivere dominato da forze sconosciute che ti spingono a pensare, ad agire come non vorresti, che ti spingono a negare la tua immobilità, il tuo problema, che ti spingono a credere che la tua personalità si possa esprimere solo in quel modo, che per te non vi siano alternative... sottostai, non riesci a fare altro.

Tutto quello che sta fuori dalla tua gabbia non ha più senso, la normalità ti infastidisce, gli altri ti infastidiscono, la tua forza è la tua distruzione.

Perché concedere il potere a chi vuole smantellare quel castello incantato nel quale tu vivi da re o da regina?

Finalmente sei riuscito a trovare delle certezze, delle boe di ancoraggio... perché dovresti affrontare il mare aperto quando la tua imbarcazione è così ben riparata in quel porto?

...Ma loro... chi dice di amarti, chi si preoccupa per te (ma è davvero preoccupazione per te, per il tuo benessere... oppure è un modo per tenere a freno la sua ansia?)... loro stanno facendo di tutto per disancorarti ... oltretutto senza offrirti nessun tipo di garanzia.

Tu hai paura di navigare e loro non lo vogliono capire.

Tu non riesci a fidarti della tua barca e loro non vogliono capire.

Loro ti mostrano le loro carte di navigazione ... tu non le capisci, non le vuoi capire, non ti interessano, non ti piacciono... anzi è proprio a quelle rotte che vuoi sottrarti...

Tu sei diverso (giustamente diverso), tu vuoi cambiare, tu hai capito!

La negazione non ti spaventa, la solitudine non ti spaventa, la distruzione non ti spaventa... sono acque nelle quali hai imparato a navigare... le conosci meglio di chiunque altro, le domini... perché arrischiarsi in mare aperto?

...del resto guardandoti in giro, al di là del tuo porto, altro non vedi che ... e tutto questo ti fa paura, una paura insostenibile, inaffrontabile... una paura alla quale sei riuscito a sfuggire... a modo tuo, ma ci sei riuscito... nessuno riuscirà a farti cambiare idea!

Forse dovresti cercare di fermarti un attimo e domandarti se sfuggire la paura sia davvero il modo migliore per superarla... oppure, ancora, se per te ne valga davvero la pena superarla... dovresti domandarti che cosa rappresenta la paura per te... è forse un' emozione che ti dà la sensazione di essere vivo? che non ti fa sentire solo in un mondo che ti appare distonico a quello che vorresti essere? è forse una giustificazione accettabile alla tua immobilità? è la concretizzazione del tuo vissuto di impotenza? è "l'utero" nel quale vuoi rimanere perché solo così ti senti protetto?

Vorresti correre lontano, vorresti volare sulle cime, percepire l'odore del vento ad alta quota... rimani pietrificato, immobile... hai persino il timore di alzare lo sguardo verso quel cielo che potrebbe appartenerti, ma che rifiuti perché credi di non avere le ali... ti sei convinto che le ali siano solo quelle degli angeli... e tu quelle ali non le potrai mai avere... quindi vivi senza la coscienza di quello che sei, di quello che possiedi, di quello che potresti sviluppare partendo dai semi che già fanno parte di te.

Per riuscire ad acquisire coscienza di te stesso devi necessariamente entrare nell'ordine di idee della sperimentazione, acquisizione a piccoli passi animati dallo spirito entusiasta del bambino che impara a camminare e che, certo di riuscire nell'intento, accetta la fatica, l'errore, la caduta, l'esercizio, il nuovo tentativo senza demordere, anzi, animato dalla forte motivazione di riuscire a perlustrare il mondo che gli appartiene.

Tu, al contrario, pretendi da te stesso l'abilità alla corsa, come se il passaggio obbligato attraverso il piccolo passo fosse solo una perdita di tempo con, oltretutto, connotazioni ridicole ed infantili.

" Se non posso correre subito... allora preferisco non imparare nemmeno a camminare" ... così ti metti a correre con conseguenze inevitabilmente rovinose e la netta sensazione di essere sottoposto all'ingiustizia di questo mondo che ti obbliga ad imparare a correre.

Come suggerisce Renate Gockel in "Donne che mangiano troppo" (ed. Feltrinelli, 1991): questo adulto " così decide di non imparare a camminare e preferisce farsi portare perché pensa di non essere adatto a camminare. Ecco cosa caratterizza l'atteggiamento di questo adulto:

•  deve essere in grado di fare tutto subito;

•  non deve avere bisogno di esercitarsi;

•  vuole essere sicuro; se qualcosa va male, la responsabilità è degli altri;

•  non sopporta di procedere per gradi e si odia quando si comporta in questo modo;

•  la propria immagine gli preme più delle esperienze;

•  addossa ad altri la responsabilità dei suoi fallimenti;

•  non si ritiene adatto, non si concede alcuna opportunità di imparare a fare qualcosa;

•  rinuncia subito a tutto ciò che minaccia di farlo apparire ridicolo;

•  preferisce dipendere dagli altri, farsi portare e scaricare su altri la responsabilità del proprio sviluppo".

Lasciati il tempo, concediti la possibilità, osservati con curiosità e magari riuscirai a cogliere le tue abilità in embrione... magari riuscirai a farle crescere, come Natura vuole!

Magari ti sentirai libero di essere quello che sei indipendentemente da quello che gli altri vogliono, pretendono, impongono... magari sentirai le tue ali e ti renderai conto che, pur non essendo come quelle degli angeli, sono le tue e ti permettono di volare... anche in alto... molto in alto!!

Magari capirai che cadere è l'unico modo per imparare a spiccare il tuo volo... magari ti renderai conto che si può arrivare più in alto di quanto gli altri si aspettano e... soprattutto che gli altri non sono te e che tu non sei gli altri.

Magari imparerai cosa significa rispettarsi e conseguentemente rispettare, tollerare i tuoi e gli altrui errori... sentirai l'odore del vento ad alta quota, ti entrerà dentro, lo farai tuo e sarai libero!

Ti permetterai il lusso di crescere e capirai che questo processo sarà destinato a durare per tutta la vita... ma questo non ti spaventerà più perché capirai che fa parte del corso naturale delle cose, capirai quale valore, quale ricchezza hai scoperto dentro di te.

Luisa Barbieri

Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’unico obbligo di citare la fonte, non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.

presentazione_sezione <<< pagina <<< 15

 

 

 

 

.

 

About Us | Site Map | Privacy Policy | Contact Us | ©2003 Company Name