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rubrica curata da Ilaria Diolaiti
Se volete entrare in contatto con un detenuto nel braccio della morte ed intendete farlo seriamente potete scrivermi dimmi_la_tua@libero.it |
Braccio della morte chiama Italia |
Poeti da morire |
In questo spazio gentilmente concessomi dall'Assoc. Medica N.A.Di.R., di cui faccio fieramente parte dalla sua nascita, pubblicherò la mia corrispondenza con alcuni detenuti nel braccio della morte. Di prima istanza ho scritto a Timothy e Beunka, mi hanno risposto Timothy e Juan in quanto Beunka non se la sentiva ed ha passato la mia lettera a Juan che, invece, desidera comunicare col mondo. Io sono molto contenta e vorrei rendervi partecipi pubblicando le loro lettere e convolgendovi in questo nostro cammino di conoscenza e di crescita.
Mi piacerebbe molto sapere la vostra opinione circa la pena di morte, se siete favorevoli, oppure se siete contrari. Potete inviarmi una mail (la potete firmare anche con un nickname): dimmi_la_tua@libero.it
Le vostre opinioni verranno riportate in maniera anonima (se invece preferite firmare le vostre dichiarazioni, verrà fedelmente riportato il riferimento) nei prossimi articoli.
Sto predisponendo un articolo appositamente studiato per chi ha voglia di iniziare una corrispondenza con i detenuti nel braccio della morte negli USA. Con piccoli accorgimenti da seguire per iniziare questo tipo di corrispondenza e con un po' di buona volontà noi possiamo fare tanto per queste persone, anche se da così lontano.
Se vi trovaste a passare, oppure decideste di andare a San Gimignano in Toscana, potrete visitare due musei molto interessanti:
Museo di criminologia medievale - via del Castello, 1
Museo della tortura e della pena di morte - via San Giovanni 16/A
potrete così farvi un'idea di cosa significhi essere rinchiusi in un braccio della morte, a cosa venivano e vengono sottoposti esseri umani ad opera di altri esseri umani.
Consiglio di iscrivervi ai siti web di maggiore influenza nazionale ed iscrivervi alle loro newsletters che giorno dopo giorno vi terranno informati circa le lotte umanitarie sostenute da tali organizzazioni in riferimento all'abolizione della pena capitale. Avremo così tutti l'opportunità di essere informati circa le pene eseguite, potremo partecipare attivamente alle campagne promosse, insomma piccole gocce del mare che vogliono credere nel diritto alla vita all'insegna dell'uguaglianza di tutti gli esseri umani
www.amnestyinternational.it
www.coalit.org
l'urlo contro la pena di morte
La pena di morte
tutto quello che c'è da sapere è tutto quello che
ci sarebbe da fare per abolirla
Da poco ho inserito nella mia cerchia di conoscenze Juan Castillo e Timoty Cockrell, due detenuti del carcere di Livingston in Texas, entrambi nel braccio della morte in attesa di esecuzione capitale.
Prima di parlare di loro, vorrei però fare un breve (ci proviamo) quadro della situazione "pena di morte" nel mondo. Perchè la pena di morte non è solo USA ma riguarda tutto il mondo.
La pena di morte, chiamata anche pena capitale è l'esecuzione di un prigioniero ordinata da un Tribunale che, nella medesima sentenza ne afferma senza ombra di dubbio la colpevolezza e ne decide il futuro.
Quindi possiamo dire che la morte del condannato è una morte (legalmente) generata.
In altre parole, il Tribunale condanna una persona per averne uccisa un'altra e come pena gli infligge proprio la morte!
Paradossale, sembra una legge del taglione legalizzata.
Se tu uccidi senza averne il permesso, sei un assassino, se invece uccidi con il permesso (di un giudice) non lo sei.
Il boia quindi essendo stato autorizzato dal giudice ad uccidere una persona, dorme sonni tranquilli perchè nessuno lo accuserà mai di essere un assassino.
Dal 1990 sono più di 40 i paesi che hanno abolito la morte per tutti i crimini, da quelli più gravi come l'omicidio a quelli "meno gravi" come la violenza carnale. Tali paesi sono: la Costa d'Avorio, la Libena, il Canada, il Messico, il Paraguay, il Paraguay, il Bhutan, Samoa, Turkmenistan, Filippine, i paesi del Caucaso del Sud, l'Armenia, la Bosnia-Herzegovina, Cipro, Serbia, Montenegro e Turchia.
La situazione ad oggi è la seguente (statistiche e dati aggiornati al marzo 2006):
74 paesi utilizzano ancora la pena di morte
28 paesi pur avendola ancora attiva non la utilizzano da più di 10 anni:
9 la utilizzano solo per casi eccezzionali
89 l'hanno abolita.
Quindi sono 83 i paesi che utilizzano la pena di morte.
Riflettiamo però sul concetto di pena di morte e sulle sue radici
Pena di morte e bibbia
Nella Bibbia sono elencate situazioni in cui Dio stesso stabilisce la pena capitale come punizione per determinate colpe: ad esempio nell'Antico Testamento è scritto che doveva essere lapidato colui che infrangeva il comandamento di riposarsi il sabato.
Nell'Antico Testamento (Genesi, cap. 2 12-15), esistono alcuni passi in cui la divinità condanna la vendetta umana, minacciando punizioni peggiori (sette volte e settanta volte sette) per chi avesse ucciso Caino e Lamek.
Nel nuovo Testamento, Gesù richiama più volte al perdono e condanna l'episodio della donna adultera:
"chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei" in sede di lapidazione della medesima per tradimento al marito.
I pensatori cristiani cosa ne pensavano?
Sant'Agostino e San Tommaso d'Aquino sostengono la liceità della pena di morte sulla base del concetto della conservazione del bene comune. L'argomentazione di d'Aquino è la seguente: "come è lecito, anzi doveroso, estirpare un membro malato per salvare tutto il corpo, così quando una persona è divenuta un pericolo per la comunità o è causa di corruzzione degli altri, essa viene eliminata per garantire la salvezza della comunità" (Summa Theologiae II-IIq. 29 art. 37-42).
Il teologo sosteneva tuttavia che la pena andasse inflitta solo al colpevole di gravissimi delitti, mentre all'epoca veniva utilizzata con facilità e grande discrezionalità.
Come?
Nel medioevo c'era una grande confusione, una enorme sovrapposizione di poteri.
C'era il Re che comandava e c'erano i feudatari che, dal canto loro, volevano imporre la loro opinione quindi, molto spesso veniva condannato a morte un reo confesso (confessione di solito estorta con la violenza) solo per fare spettacolo sulla pubblica piazza o solo per fare vedere di che pasta era fatto, chi era fatto, chi era al comando in quel momento.
I mezzi di tortura mediante i quali veniva estorta la confessione erano aberranti... dopodiché, una volta estorta la confessione, la pena di morte era decisa da un tribunale (il più famoso e di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita è il tribunale dell'inquisizione) e si concretizzava in impiccagione sulla pubblica piazza, annegamento e tortura fino alla morte.
Nel medioevo si veniva condannati a morte per cose che oggi non scuotono nemmeno l'opinione pubblica come per esempio, il tradimento della moglie al marito, punito con l'impiccagione negli USA oppure con la lapidazione in altri stati.
Con il passare dei secoli, la pena capitale rimase in vigore in quasi tutti i Paesi e vennero introdotti sempre nuovi strumenti di tortura e di morte.
Per esempio in Francia, ogni strumento di morte era "classato" ovvero, l'impiccaggione era riservata ai contadini, la decapitazione ai nobili, la ruota ai delitti più atroci da chiunque commessi, il rogo sulla pubblica piazza ai delitti religiosi, lo squartamento ai delitti contro lo Stato.
Con la rivoluzione francese, su proposta di Le Guillottin, furono abolite tutte queste differenziazioni e fu ghigliottina per tutti... del resto perchè fare sentire inferiori i contadini rispetto ai nobili proprio nell'ultimo loro giorno di vita?
La pena di morte restò in vita (scusate il gioco di parole), fino alla fine del XVIII secolo quando cominciarono ad essere molti gli sforzi per abolirla.
Cesare Beccaria
La più famosa denuncia in relazione all'abolizione della pena di morte fu quella di Cesare Beccaria nel suo " Dei delitti e delle pene" del 1764 con il quale ne sosteneva l'inefficacia assoluta come metodo per la prevenzione dei reati ed ammetteva anche, sulla base di un accurato studi dei casi giudiziari svoltisi fino a quel momento e che avevano portato alla condanna a morte del condannato, la possibilità dello errore giudiziario.
Per citare un caso noto a tutta l'opinione pubblica la signora Annamaria Franzoni se fosse stata in America sarebbe stata condannata alla pena di morte pur mancando l'arma del delitto.
In America infatti c'è un articolo del codice che dice che una persona per essere condannata deve essere ritenuta colpevole oltre ogni ragionevole dubbio.
Spesso in America hanno condannato a morte persone senza espletare tutto quanto era giusto fare per affermare ogni ragionevole dubbio che quella stessa persona fosse colpevole.
Così come sarebbe stato nel caso della signora Franzoni.
E' proprio sul concetto di ragionevole dubbio (che comunque mi sembra sempre soggettivo) che Beccaria fondava le sue perplessità circa gli errori giudiziari riscontrati nei casi che lui stesso analizzò.
Alcuni passi della sua opera recitano:"Parmi assurdo che le leggi, che sono espressione della pubblica volontà,che detestano e puniscano l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio".
L'opera di Beccaria ebbe riscontro anche all'estero e fu motivo di grande attenzione per improntare una nuova riforma del diritto penale italiano.
Il primo stato ad abolire la pena di morte nel 1786 fu il Gran Ducato di Toscana grazie a Pietro Leopoldo di Toscana.
DottrinaCattolica odierna
Il Catechismo della Chiesa Cattolica parta dalla pena di morte all'interno della trattazione sul quinto comandamento: " Non uccidere", e più specificatamente nel sottotitolo che parla della legittima difesa.
In tale contesto afferma (n. 2267): " l'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall aggressore ingiusto la vita di esseri umani. Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poichè essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana. Oggi, infatti a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che la commesso senza toglierli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti". (Giovanni Paolo II, enciclica evangelium vitae 56; AAS 87 (1995) 464).
La teologia ha sempre ribadito l'importanza del diritto alla vita e che la vita è per i Cristiani un dono di Dio, che è l'unico ad avere diritto di donarla e di toglierla.
Papa Giovanni II affermò che " il diritto alla vita è il fondamento di ogni altro diritto".
Il catechismo condanna il suicidio come un grave disordine morale ma ammette invece la legittima difesa, che potrebbe portare alla morte dell aggressore, se questo fosse l'unico modo per fermarla (CFR 2263-2267).
La pena di morte nella città del Vaticano era già stata abolita nel 1967 su iniziativa di Papa Paolo VI, tuttavia venne rimossa dalle legge fondamentale solo il 12 febbraio del 2001, su iniziativa di Giovanni Paolo II.
Opinione pubblica
L'opinione pubblica è divisa.
In molti Paesi in cui vige la pena di morte, primo fra tutti gli USA, esiste un forte movimento che ne chiede l'abolizione.
Viceversa, in molti Paesi dove la pena di morte non c'è ne chiedono l'adozione.
Motivazioni
Chi sostiene la pena di morte lo fa perchè pensa che questa sarebbe un'efficace deterrente ed un definitivo impedimento al reiterarsi di omicidi (serrial Killer) inoltre, chi è pro alla pena di morte lo è perché pensa che il carcere sia troppo poco rieducativo e perchè costa molto mantenere i detenuti in carcere.
Chi è invece contrario lo è perché la procedura che porta alla morte è inumana, perchéè possibile che la giustizia abbia commesso errori nel giudicare la colpevolezza della persona e perchè pensano che, con i governanti giusti, anche il carcere possa veramente rieducare i detenuti e dare loro la possibilità di recuperare per il torto fatto.
In accordo con il pensiero di Beccaria, molti pensano che lo Stato dovrebbe essere di esempio e non punire l'assassino uccidendolo ma utilizzare meglio le risorse che provengono dai cittadini per rendere le carceri meno onerose per i cittadini stessi e più funzionali al concetto di " pena detentiva rieducativa".
In Italia, fino a poco tempo fa c'era un carcere che era una perla da questo punto di vista. Funzionava talmente bene che ora l'hanno chiuso ma di questo parleremo più avanti.
Quali sono o erano i modi di attuazione della pena di morte?
Crocefissione, schiacciamento, ghigliottina, garrotta, impiccagione, rogo, fucilazione, colpo di pistola alla nuca, iniezione letale, lapidazione, sedia elettrica, camera a gas, squartamento, taglio della testa mediante ascia, soffocamento, annegamento, tortura.
Collegamenti bibliografici e non
www.wikipedia,it
www.vatican.va
La Bibbia
Cesare Beccaria Dei delitti e delle pene
La storia della pena di morte tratta da:
www.israt.it
www.medioevo.com
mercoledì 10 settembre 2008
Occhio per occhio blues
" Occhio per occhio blues ", registrazione
presso la Galleria Antichi Forni - Macerata
05 settembre 2008
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