associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
del soggetto portatore di disagio
oc. Medica N.A.Di.R.
Assoc. Medica Disturbi di Relazione
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presentazione libri
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Contro la pena di morte: "Poeti da morire"
 
N.A.Di.R. informa: N.A.Di.R., in collaborazione con Vag 61 e Arcoiris Tv, ha organizzato un reeding di poesie contro la pena di morte tratte dal libro curato da Marco Cinque "Poeti da morire" , prefazione di Margherita Hack; Giulio Perroni Ed.
Testi di Condannati alla pena capitale e di autori nazionali ed internazionali contro la pena di morte sono stati letti ed interpretati da Marco Cinque, Barbara Esposito e Alberto Masala, accompagnati dalla musica del maestro di percussioni Maurizio Carbone
Visita la pagina: http://www.mediconadir.it/braccio_morte_chiama_1.html
Visita il sito: www.vag61.info
Visita il sito: http://www.club.it/autori/sostenitori/marco.cinque/indice-i.html
Visita il sito: http://musica.ilmanifesto.it/catalogo/dettaglio/
Interviste a "Poeti a morire"
N.A.Di.R. informa: nel corso di eventi.parma 05/11/2007 – Festival teatrale "dei Delitti, dei Diritti" – Terzo appuntamento con il teatro d"impegno civile a San Polo d"Enza (RE) – c/o il Circolo ARCI Indiosmundo - abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con: Marco Cinque - poeta impegnato nella lotta contro la pena di morte che, nel luglio u.s., ha visitato il braccio della morte del carcere di San Quintino riuscendo ad abbracciare il fratello adottivo Fernando Eros Caro (condannato a morte e detenuto nel braccio da 26 anni) Maurizio Carbone - maestro di percussioni impegnato, accanto a Marco, nella divulgazione del messaggio a salvaguardia dei diritti dell"uomo e nell"utilizzo delle percussioni a scopo rieducativo.
Barbara Esposito - voce recitante che da qualche tempo accompagna il duo nei readings di poesie in Emilia Romagna. La sua testimonianza, particolarmente intensa, sottolinea come e perché sia possibile uscire dalla gabbia della realtà incanalando le emozioni e trasformandole in comunicazione intra e interpersonale a superamento del disagio del vivere.
Interviste a cura di Luisa Barbieri
Produzione: Arcoiris Bologna
Poeti da morire: viaggio delle scuole
NADiRinforma: Festival dei Diritti Umani - Theatro del Vicolo (Parma)
Marco Cinque e Maurizio Carbone dal 1992, in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della scoperta dell'America, iniziarono ad occuparsi di lotta alla pena di morte cercando di stimolare soprattutto i giovani quali espressione del futuro prossimo e dell'auspicato cambiamento verso un mondo che non conosca la pena capitale. Iniziò il viaggio di Marco e Maurizio nelle scuole italiane, viaggio orientato a seminare almeno il dubbio circa la validità di tale condanna. Nelle scuole il terreno è eterogeneo, i ragazzi tendono ad incuriosirsi e a porsi domande; domande che forse potranno trasformarsi in risposte di accoglienza e comprensione umana.
In questo viaggio l'utilizzo della poesie e della musica hanno dimostrato una forte valenza, in quanto riescono a stimolare l'emotività degli interlocutori avvicinandoli col cuore prima e poi con la ragione alla questione in dibattimento. Vi proponiamo una tappa di questo lungo viaggio, tappa organizzata e sostenuta dal Gruppo Italia 13 Amnesty International e dalla Provincia di Parma e alla quale hanno partecipato gli studenti della Scuola media Newton e della Scuola media statale Traversetolo.
Produzione: Arcoiris Bologna
Visita il sito: www.festivaldirittiumani.it
Visita il sito: www.theatrodelvicolo.com
Marco Cinque contro la pena di morte
May 7, 2008
L'Associazione "Babazuf", con la collaborazione del Comune di Castel di Lama,
organizza un'iniziativa per sostenere la moratoria contro la pena di morte
presentata dall'Italia in sede ONU.
 
www.vag61.info <<<< VAG 61
 
Poeti da morire
a cura di
Marco Cinque
 
prefazione di
Margherita Hack
Giulio Perrone Editore
 
Volume realizzato con la collaborazione del
Comitato Paul Rougeau
 
Illustrazione in copertina: Lawrence Ferlinghetti
Illustrazioni all'interno: Dominique Green
Controcopertina: Vauro
 
Traduzioni: Grazia Guaschino
 
Ringraziamenti
Si ringraziano tutte le autrici e gli autori che a vario titolo hanno contribuito a realizzare questa antologia, il Comitato Paul Rougeau per il sostegno e l'impegno alla realizzazione e divulgazione del progetto editoriale e tutti i prigionieri in attesa dell'esecuzione capitale che hanno così generosamente partecipato.
Diritti
I diritti d'autore di “Poeti da morire” saranno destinati in parti eguali sia alla causa del prigioniero di ascendenza Yaqui, Fernando Eros Caro (condannato a morte e rinchiuso da più di 20 anni nel penitenziario di San Quentin, in California), che al Comitato Paul Rougeau, che utilizzerà i proventi per sostenere le cause dei condannati a morte negli Usa.

 

Prefazione
Le poesie dei condannati a morte ci fanno sentire l'orrore di questa infame vendetta dello stato, l'orrore di queste persone, alcune che sono state anche feroci assassini, altre innocenti, che aspettano per anni il giorno in cui il boia verrà a prenderli, l'orrore della morte come spettacolo per i parenti delle vittime che consumano la loro vendetta. Si può immaginare una ferocia maggiore?
I bracci della morte delle prigioni degli Stati Uniti sono pieni di neri, di ispanici, di diseredati che non si sono potuti permettere l'avvocato di grido. Sono pieni di quasi ragazzi che sono diventati adulti là dentro, che non sono più la stessa persona cresciuta nel ghetto, in mezzo alla violenza.
A questi spetta una morte tecnologicamente avanzata, nel paese più industrializzato del mondo. È migliore della morte atroce per lapidazione che il fanatismo religioso di tanti paesi ancora oggi impone per quella grave mancanza che per tutte le religioni è la trasgressione sessuale? O della morte programmata su scala industriale dai nazisti per i colpevoli di appartenere alla razza ebraica?
La morte degli esseri umani e la morte degli animali inflitta ai più deboli da chi è più forte è sempre ugualmente atroce come ci insegna il giainismo, che ripudia la violenza contro ogni essere vivente.
Margherita Hack
Nota del curatore
Metà degli autori che hanno pubblicato in questa raccolta poetica corrono il serio rischio di essere assassinati premeditatamente da qui a qualche anno. Alcune di queste voci, purtroppo, sono già state spezzate lasciandoci solo la loro eco attraverso la parola scritta. La prima parte del volume comprende dunque testi degli stessi prigionieri, donne e uomini, rinchiusi nei bracci della morte statunitensi.
Quando la pena capitale, a prescindere dalle questioni d'innocenza o colpevolezza, viene raccontata da chi la vive quotidianamente sulla propria pelle, coloro che ascoltano iniziano a capire che dietro ciascuno dei numeri di matricola con acclusa la data di scadenza c'è, in realtà, un essere umano che vive, respira, pensa, sogna, prova sentimenti ed è persino capace di tradurli in poesia.
Leggete dunque questi versi, recitateli, gridateli se necessario nelle strade, nelle scuole, nelle piazze. L'omicidio legalizzato verrà così messo a nudo nella sua crudeltà, inutilità, iniquità.
Ad accompagnare le voci dei condannati, nella seconda parte del volume, ci sono anche i contributi generosi, per lo più inediti, di autori nazionali e internazionali, a testimoniare il loro impegno contro una barbarie che nega qualsiasi ipotesi di ravvedimento e di perdono.
Che si chiami guerra, terrorismo o pena di morte, l'uccisione pianificata dell'uomo sull'uomo si basa sempre sul principio vendicativo dell' occhio per occhio . Se non riusciremo ad estirpare sin da ora e sin da noi stessi questo ferale principio, saremo prossimi ad un'umana cecità, al buio della ragione, al trionfo della bestia.
Marco Cinque
Marco "Red Eagle" Cinque
Nasce a Roma nel 1957. Scrittore, poeta, fotografo e musicista, attivamente impegnato nel campo dei diritti umani attraverso progetti no profit itineranti. Ha tenuto iniziative in moltissime città italiane, soprattutto presso istituti scolastici di ogni ordine e grado. Realizza incontri multimediali intrecciando diversi linguaggi espressivi: dalla drammatizzazione, alla musica, all'immagine. Nel '92 inizia a corrispondere con due nativi d'America rinchiusi nei bracci della morte statunitensi. Nel 1994 promuove la campagna nazionale di adozioni epistolari "Adotta un condannato a morte" >>>> segue
 
 
 
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Percezioni
Il tempo di un fiore
nella sua percezione
non è più breve di
quello d'una sequoia
Finisco
di contare i giorni e
vivo
PAPÀ COSTRUISCE MINE ..
Ho finito il turno
alla fabbrica di mine
e stasera
parlerò al mio bambino
Gli dirò: "figliolo
i paesi civili
costruiscono armi evolute
per i popoli
incivili e involuti
Ma non sprecare il cibo
figlio mio
perché ogni morso di questo pane costa una vita
innocente come la tua"...
leggi l'articolo: "La pena di morte e le Nazioni Unite" di Claudio Giusti da "Il Dialogo"
 
 
Un racconto “Altro” fatto di relazioni e luoghi, di saperi e memorie e trasmesso attraverso tamburi, voci, corde e flauti. Un'esperienza passata di bocca in bocca, di mano in mano, di strumento in strumento. Una sorta di viaggio circolare dentro e attorno nostra madre: la Terra. In questo album, che attraversa diverse culture musicali, Maurizio Carbone incontra e ospita musicisti come Dom Um Romao, Garrison Fewell, Marcello Colasurdo, Marzuk Mejri e altri. Madre Terra si pone anche come un evento live multimediale itinerante, che sostiene concretamente la causa delle minoranze e dei popoli indigeni. I diritti d'autore di due brani sono infatti totalmente destinati a Ray “Running Bear” Allen, un indiano Cherokee 75enne prigioniero da 25 anni nel braccio della morte californiano di San Quentin >>> il Manifesto segue
nella foto Maurizio Carbone

 

 

 

 

 

 

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