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Tutti a Roma per … AFFERMARSI
La marcia della dignità
a cura di Mustapha N'Dao
La lotta per la dignità fa pienamente parte della lotta per affermarsi, quanto negato dal sistema, in senso stretto e in senso lato.
Nessuno più di noi immigrati sa cosa vuol dire “lottare per affermarsi”.
Sappiamo di esistere e vivere in un Paese, dove siamo pochi e senza difesa e conseguentemente ci troviamo nelle condizione di essere sempre attaccati.
I responsabili di queste difficoltà sono rapportabili all'operato e di singole persone, e di partiti politici che approfittano della nostra presenza in questo Paese per farsi propaganda.
La loro propaganda si basa solo sull'odio e sulla repressione, fornendo falsità ai media. Falsità che confondono gli ignoranti ed accrescono il sentimento razzista rapportandoci alla condizione e alla considerazione di individui inferiori, pericolosi e stupidi. I Governi della borghesia non solo ci sfruttano, costringendoci a condizioni di fame e di miseria, ma tentano in ogni modo di dividerci contrapponendoci agli italiani, convincendoli che la causa prima della disoccupazione attualmente vigente in Italia è da ricercare nella presenza degli immigrati, anche se tutti noi sappiamo che non è la verità!
Tutto ciò fa seguito all'applicazione in Italia, già nel 1998, di una pessima legge atta a regolarizzare l'immigrazione, la legge “Turco-Napolitano che, se possibile, nel 2002 è stata peggiorata dalla legge “Bossi-Fini”.
La stretta connessione tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro è la dimostrazione che la clandestinità è una condizione sancita dall'ordinamento per garantire il massimo sfruttamento della forza lavoro immigrata da parte della classe imprenditoriale italiania.
È in questo percorso che ci siamo sempre riconosciuti ed è lì che realizziamo quotidianamente il nostro desiderio di libertà, uguaglianza, giustizia sociale.
A Roma eravamo in tanti, venuti da tutte le parti d'Italia; tantissimi … sorelle e fratelli che hanno affrontato viaggi lunghi e faticosi, alcuni hanno passato la notte sui treni o sui bus. Il corteo contava più di 20.000 persone, tra cui bambini, figli di immigrati, ed italiani di buon senso.
Facciamo quasi tutti parte di associazioni tra le quali
Comitato di Appoggio alla Resistenza (Carc)
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Comitato Immigrati Italiani (Roma)
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Comunità Migranti Cosenza
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Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana (FAI)
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Associazione Todo Cambia (Milano)
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Associazione Nazionale Antirazzista ed Interetnica 3 febbraio (3F)
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Socialismo Rivoluzionario (SR)
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…
Tantissimi erano gli slogan che denunciavano, rivendicavano, ma quello che mi ha colpito di più è sintetizzato in una domanda :
“NOI CHI SIAMO?”
Appena l'ho visto, ho percepito i brividi lungo la schiena e ho sentito salire il pianto; quella domanda nel più profondo del mio cuore mi ha ferito; mi sono domandato il perché … perché chi ha fatto la domanda non l'ha fatta solo per sé, ma per tutti noi, tutti “quei noi” che sono alla ricerca di qualcosa! Dirò solo che fino ad oggi, in Occidente la risposta merita molte riflessioni che invito ad affrontare in chi mi legge in questo momento.
Io so solo che … siamo uomini e donne che vivono lontano dalle loro famiglie; so che … lavoriamo nelle vostre case, nelle vostre campagne, nelle vostre fabbriche …. senza godere di diritto alcuno, senza dignità.
Siamo uomini e donne che vorrebbero essere liberi di circolare nel mondo, esattamente come, mio malgrado dirlo … come circolano le vostre armi, le vostre merci, i vostri turisti.
Noi vorremmo scegliere dove vivere e come vivere.
La convinzione pregiudizievole e diffamatoria così bene divulgata dal sistema mediatico che i fratelli mussulmani siano terroristi per definizione è un puro inganno; non possono astenermi dal chiedermi e dal chiedervi: dov'è applicato il principio della “libera cultura” che tutte le democrazie difendono?
Noi eravamo a Roma, non solo perché è una bella città, non solo perché è calorosa ed accogliente, ma perché volevamo coinvolgere tutta la nostra gente e fare sapere a tutti che qualunque sia la “leggerezza del nostro peso sociale”, possiamo … se vogliamo, “cambiare il mondo, chiedendo ciò che reputiamo essere solo nostro diritto”.
Bisogna sapere ed affermare con convinzione che non c'è miglioramento senza rivoluzione, e la rivoluzione alla quale mi riferisco è pacifica e cosciente. Parlare di miglioramento significa parlare di noi stessi, quali parte integrante del genere umano. Siamo tutti incriminati e la sola cosa che possa metterci fuori causa è la nostra morte.
Il miglioramento non lo auspichiamo solo per noi, ma per tutta la specie umana, ed ancora più all'inizio di questo Millennio.
Dobbiamo essere tutti protagonisti, il ché significa percepire, cercare di comprendere che la diversità, l'origine, la provenienza non possono impedirci di costruire insieme un futuro migliore.
Avere tantissime e diverse opinioni non deve essere motivo di divisione, in quanto il miglioramento può anche partire dalla diversità, anzi direi che parte proprio dalla diversità quale spinta ideologica verso la costrizione del nuovo.
Non valorizzare i rapporti umani è un arretramento di tutta l'umanità e il non dare un senso alla solidarietà tra tutti i popoli è un non dare senso alla propria vita: la solidarietà come la morale, è una delle principali conquiste dell'homo sapiens… e … non possiamo permetterci il lusso di perderla!
La specie umana nel suo insieme ha bisogno di affermarsi per emergere in quanto l'uomo rappresenta la creatura più perfetta del Pianeta, dotata di anima e ragione.
Questo mi fa dire che siamo i soli esseri sul pianeta capaci di progettare, di inventare e di trasformare.
Concludo ricordando che la solidarietà è una virtù e come tale va salvaguardata. Ricordiamo, inoltre, che “nessuno commette il più grave errore di chi che non fa nulla nascondendosi dietro la giustificazione che non poteva fare nulla”, quindi direi di impegnarci “senza se … e senza ma”.
Lottiamo insieme contro le leggi razziste in favore della fratellanza e della solidarietà, oltre che della libera circolazione perché “qui o altrove è terra di tutti!”.
La lotta per la dignità sintetizza ed inquadra la lotta per la salvaguardia dei diritti umani ed … ogni battaglia orientata a salvaguardare i diritti dell'uomo ha un valore assoluto!!
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