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Morti sul lavoro: palinsesto speciale di Raitre e Tg3
di Redazione
L'intera mattinata di giovedi'13 dicembre sara' dedicata da Raitre e Tg3 al problema delle morti sul lavoro. Iniziera' "Cominciamo bene"che avra' come ospiti Giovanni Batarano del Ministero del lavoro, Pietro Mercandelli , presidente dell'A.n.m.i.L. e in collegamento dagli studi Rai di Torino Giovanni Pignalosa l'operaio che ha cercato di prestare i primi soccorsi alle vitime del tragico incidente alla Tyssen. Alle 10.55 la linea passera' allo "speciale Primo Piano" del Tg3 che trasmettera' in diretta da Torino la messa funebre delle vittime dell'incidente. La trasmissione andra' in onda dalla piazza del Duomo,dove si svolge il rito funebre e ascoltera' in diretta le voci degli operai,dei familiari, dei compagni di lavoro. Alle 12.00 la linea passera' come di consueto al tg3 in una edizione prevalentemente dedicata ai fatti di torino."L'eccezionalita'di quel che e' successo- dicono il direttore di raitre Paolo Ruffini e il direttore del Tg3 Antonio Di Bella - ci ha gia' fatto modificare fin dalle prime ore la scaletta di molti contenitori (da Primo Piano di giovedi' e venerdi' a In mezz'ora di Lucia Annunziata di domenica), ma riteniamo necessario andare aldila' della programmazione abituale per rispondere meglio a un'esigenza informativa nazionale che rientra nei doveri fondamentali del servizio pubblico".
"E' ora di finirla con le banalita'". Giuseppe Giulietti e' indignato e chiede con forza di respingere l'idea che di morti sul lavoro non se ne parla, soprattutto in tv, perche' e' un tema che non interessa. "Non e' vero- spiega il deputato Pd- e a dimostrarlo e' il fatto che ieri sera 'Matrix' che ha parlato della tragedia di Torino, ha fatto lo share piu' alto della serata, il 23%, a fronte del 17% di 'Porta a porta': non solo, insiste Giulietti, "anche il Trio Medusa, che fa parte delle 'Iene', mi ha detto che hanno toccato i picchi piu' alti proprio parlando del tema degli incidenti sul lavoro". Morale: per l'esponente di 'Articolo 21' questo succede perche' e' "piu' comodo guardare la vita dal buco della serratura, parlare del singolo delitto e non delle morti annunciate, e' molto meno rischioso".
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Il dolore di un padre
“Non posso pensare alle mie bambine senza papa'. Ho provato a dirglielo e loro non mi hanno creduto, mica era vecchio, mi hanno detto”.
Sta tutta qui, in questa frase di Pina, la giovane vedova di Antonio Schiavone, e nelle lacrime e nella rabbia di Nino Santino, il padre di Bruno, il piu' giovane dei quattro operai morti nel rogo della Thyssenkrupp a Torino, il sentimento tragico di dolente incredulita', di collera impotente, che ogni morte sul lavoro si porta dietro.
Tante, ormai, troppe.
E' un racconto letto negli occhi, a volte urlato nelle parole di quanti, dalla mattina alla sera, hanno perduto un affetto, una parte di sè in quella che ormai viene definita la “guerra del lavoro”.
La scelta della nostra copertina, dedicata questa volta consapevolmente al dolore di un uomo, di un padre, non e' dunque a caso. Ci sono morti piu' pesanti di una montagna.
Non dimentichiamo Antonio, Bruno, Roberto e Angelo. Nella loro tragedia, figli di carne, figli morti di fabbrica, c'e' un pezzo di tutti noi, donne e uomini di questo Paese, e non solo perche' il lavoro e' di tutti... Non dimentichiamo coloro che restano...
Nella Condorelli, Paola Zampini, Alessandra Salvatori, Elisabetta Reguitti, Natya Migliori, Laura Salvatori, Marcella Mariani
11/12/2007
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