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LETTERA AGLI AMICI di padre Alex Zanotelli -
“ E’ AL COLMO LA FECCIA”
Napoli 12 luglio 2008

 

tratto da chiaiaNodiscarica
Carissimi,
è con la rabbia in corpo che vi scrivo questa lettera dai bassi di Napoli, dal Rione Sanità nel cuore di quest'estate infuocata. La mia è una rabbia lacerante perché oggi la Menzogna è diventata la Verità.
Il mio lamento è così ben espresso da un credente ebreo nel Salmo 12: "Solo falsità l'uno all'altro si dicono: bocche piene di menzogna, tutti a nascondere ciò che tramano in cuore. Come rettili strisciano, e i più vili emergono, è al colmo la feccia".
Quando, dopo Korogocho, ho scelto di vivere a Napoli, non avrei mai pensato che mi sarei trovato a vivere le stesse lotte. Sono passato dalla discarica di Nairobi, a fianco della baraccopoli di Korogocho, alle lotte di Napoli contro le discariche e gli inceneritori. Sono convinto che Napoli è solo la punta dell'iceberg di un problema che ci sommerge tutti.
Infatti, se a questo mondo, gli oltre sei miliardi di esseri umani vivessero come viviamo noi ricchi (l'11% del mondo consuma l'88% delle risorse del pianeta!) avremmo bisogno di altri quattro pianeti come risorse e di altro quattro come discariche ove buttare i nostri rifiuti.
I poveri di Korogocho, che vivono sulla discarica, mi hanno insegnato a riciclare tutto, a riusare tutto, a riparare tutto, a rivendere tutto, ma soprattutto a vivere con sobrietà.
E' stata una grande lezione che mi aiuta oggi a leggere la situazione dei rifiuti a Napoli e in Campania, regione ridotta da vent'anni a sversatoio nazionale dei rifiuti tossici.
Infatti, esponenti della camorra in combutta con logge massoniche coperte e politici locali, avevano deciso nel 1989, nel ristorante "La Taverna di Villaricca", di sversare i rifiuti tossici in Campania. Questo perché diventava sempre più difficile seppellire i nostri rifiuti in Somalia.
Migliaia di Tir sono arrivati da ogni parte di Italia carichi di rifiuti tossici e sono stati sepolti dalla camorra nel Triangolo della morte (Acerra-Nola-Marigliano), nelle Terre dei fuochi (Nord di Napoli) e nelle campagne del Casertano.
Questi rifiuti tossici "bombardano" oggi, in particolare i neonati, con diossine, nanoparticelle che producono tumori, malformazioni, leucemie...
Il documentario Biutiful Cauntri esprime bene quanto vi racconto.
A cui bisogna aggiungere il disastro della politica ormai subordinata ai potentati economici-finanziari. Infatti questa regione è stata gestita dal 1994 da 10 commissari straordinari per i rifiuti, scelti dai vari governi nazionali che si sono succeduti.
ネ sempre più chiaro, per me, l'intreccio fra politica, potentati economici-finanziari, camorra, logge massoniche coperte e servizi segreti!.
In 15 anni i commissari straordinari hanno speso oltre due miliardi di euro per produrre oltre sette milioni di tonnellate di "ecoballe", che di eco non hanno proprio nulla: sono rifiuti tal quale, avvolti in plastica che non si possono né incenerire (la Campania è già un disastro ecologico!) né seppellire perché inquinerebbero le falde acquifere. Buona parte di queste ecoballe, accatastate fuori la città di Giugliano, infestano con il loro percolato quelle splendide campagne denominate "Taverna del re".
E così siamo giunti al disastro! Oggi la Campania ha raggiunto gli stessi livelli di tumore del Nord-Est, che però ha fabbriche e lavoro. Noi, senza fabbriche e senza lavoro, per i rifiuti siamo condannati alla stessa sorte.
Il nostro non è un disastro ecologico - lo dico con rabbia - ma un crimine ecologico, frutto di decisioni politiche che coprono enormi interessi finanziari.
Ne è prova il fatto che Prodi, a governo scaduto, abbia firmato due ordinanze: una che permetteva di bruciare le ecoballe di Giugliano nell'inceneritore di Acerra, l'altra che permetteva di dare il Cip 6 (la bolletta che paghiamo all'Enel per le energie rinnovabili) ai 3 inceneritori della Campania che "trasformano la merda in oro- come dice Guido Viale - Quanto più merda, tanto più oro!".
Ulteriore rabbia quando il governo Berlusconi ha firmato il nuovo decreto n.90 sui rifiuti in Campania. Berlusconi ci impone, con la forza militare, di costruire 10 discariche e quattro inceneritori. Se i 4 inceneritori funzionassero, la Campania dovrebbe importare rifiuti da altrove per farli funzionare. Da solo l'inceneritore di Acerra potrebbe bruciare 800.000 tonnellate all'anno!
E' chiaro allora che non si vuole fare la raccolta differenziata, perché se venisse fatta seriamente (al 70%), non ci sarebbe bisogno di quegli inceneritori. ネ da 14 anni che non c'è volontà politica di fare la raccolta differenziata.
Non sono i napoletani che non la vogliono, ma i politici che la ostacolano perché devono ubbidire ai potentati economici-finanziari promotori degli inceneritori. E tutto questo ci viene imposto con la forza militare vietando ogni resistenza o dissenso, pena la prigione. Le conseguenze di questo decreto per la Campania sono devastanti. "Se tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge (articolo 3 della Costituzione), i campani saranno meno uguali, avranno meno dignità sociale-così afferma un recente Appello ai Parlamentari Campani.
Ciò che è definito "tossico" altrove, anche sulla base normativa comunitaria, in Campania non lo è; ciò che altrove è considerato "pericoloso" qui non lo sarà. Le regole di tutela ambientale e salvaguardia e controllo sanitario, qui non saranno in vigore. La polizia giudiziaria e la magistratura in tema di repressione di violazioni della normativa sui rifiuti, hanno meno poteri che nel resto d'Italia e i nuovi tribunali speciali per la loro smisurata competenza e novità, non saranno in grado di tutelare, come altrove accade, i diritti dei campani".
Davanti a tutto questo, ho diritto ad indignarmi. Per me è una questione etica e morale. Ci devo essere come prete, come missionario. Se lotto contro l'aborto e l'eutanasia, devo esserci nella lotta su tutto questo che costituisce una grande minaccia alla salute dei cittadini campani. Il decreto Berlusconi straccia il diritto alla salute dei cittadini Campani.
Per questo sono andato con tanta indignazione in corpo all'inceneritore di Acerra, a contestare la conferenza stampa di Berlusconi, organizzata nel cuore del Mostro, come lo chiama la gente. Eravamo pochi, forse un centinaio di persone. (La gente di Acerra, dopo le botte del 29 agosto 2004 da parte delle forze dell'ordine, è terrorizzata e ha paura di scendere in campo).
Abbiamo tentato di dire il nostro no a quanto stava accadendo. Abbiamo distribuito alla stampa i volantini:"Lutto cittadino. La democrazia è morta ad Acerra. Ne danno il triste annuncio il presidente Berlusconi e il sottosegretario Bertolaso." Nella conferenza stampa (non ci è stato permesso parteciparvi !) Berlusconi ha chiesto scusa alla Fibe per tutto quello che ha "subito" per costruire l'inceneritore ad Acerra! (Ricordo che la Fibe è sotto processo oggi!).
Uno schiaffo ai giudici! Bertolaso ha annunciato che aveva firmato il giorno prima l'ordinanza con la Fibe perché finisse i lavori! Poi ha annunciato che avrebbe scelto con trattativa privata, una delle tre o quattro ditte italiane e una straniera, a gestire i rifiuti. Quella italiana sarà quasi certamente la A2A (la multiservizi di Brescia e Milano) e quella straniera è la Veolia, la più grande multinazionale dell'acqua e la seconda al mondo per i rifiuti. Sarà quasi certamente Veolia a papparsi il bocconcino e così, dopo i rifiuti , si papperà anche l'acqua di Napoli. Che vergogna!
ネ la stravittoria dei potentati economici-finanziari, il cui unico scopo è fare soldi in barba a tutti noi che diventiamo le nuove cavie. Sono infatti convinto che la Campania è diventata oggi un ottimo esempio di quello che la Naomi Klein nel suo libro Shock Economy, chiama appunto l'economia di shock!
Lì dove c'è emergenza grave viene permesso ai potentati economico-finanziari di fare cose che non potrebbero fare in circostanze normali. Se funziona in Campania, lo si ripeterà altrove. (New Orleans dopo Katrina insegna!).
E per farci digerire questa pillola amara, O' Sistema ci invierà un migliaio di volontari per aiutare gli imbecilli dei napoletani a fare la raccolta differenziata, un migliaio di alpini per sostenere l'operazione e trecento psicologi per oleare questa operazione!! Ma a che punto siamo arrivati in questo paese!?! Mi indigno profondamente! E proclamo la mia solidarietà a questo popolo massacrato! "Padre Alex e i suoi fratelli" era scritto in una fotografia apparsa su Tempi (inserto di La Repubblica). Sì, sono fiero di essere a Napoli in questo momento così tragico con i miei fratelli (e sorelle) di Savignano Irpino, espropriati del loro terreno seminato a novembre, con i miei fratelli di Chiaiano, costretti ad accedere nelle proprie abitazioni con un pass perchè sotto sorveglianza militare.
Per questo, con i comitati come Allarme rifiuti tossici, con le reti come Lilliput e con tanti gruppi, continueremo a resistere in Campania. Non ci arrenderemo. Vi chiedo di condividere questa rabbia, questa collera contro un Sistema economico-finanziario che ammazza e uccide non solo i poveri del Sud del mondo, ma anche i poveri nel cuore dell'Impero. Trovo conforto nelle parole del grande resistente contro Hitler, il pastore luterano danese, Kaj Munk ucciso dai nazisti nel 1944. "Qual è dunque il compito del predicatore oggi? Dovrei rispondere: fede, speranza e carità. Sembra una bella risposta. Ma vorrei dire piuttosto: coraggio.
Ma no, neppure questo è abbastanza provocatorio per costituire l'intera verità... Il nostro compito oggi è la temerarietà perchè ciò di cui come Chiesa manchiamo non è certamente né di psicologia né di letteratura. Quello che a noi manca è una santa collera".
Davanti alla menzogna che furoreggia in questa regione campana, non ci resta che una santa collera. Una collera che vorrei vedere nei miei concittadini, ma anche nella mia chiesa. "I simboli della chiesa cristiana sono sempre stati il leone, l'agnello, la colomba e il pesce-diceva sempre Kaj Munk-Ma mai il camaleonte".
Vi scrivo questo al ritorno della manifestazione tenutasi nelle strade di Chiaiano, contro l'occupazione militare della cava. Invece di aspettare il giudizio dei tecnici sull'idoneità della cava, Bertolaso ha inviato l'esercito per occuparla. La gente di Chiaiano si sente raggirata, abbandonata e tradita .
Non abbandonateci.
E' questione di vita o di morte per tutti. E' con tanta rabbia che ve lo scrivo. Resistiamo!
Alex Zanotelli

 

 
Protocollo d'intesa riqualificazione Chiaiano
guarda i filmati di campaniadigitale
Testata di informazione istituzionale e comunicazione multimediale della Presidenza della Regione Campania (www.presidente.campania.it)

 

 

 

 

Napoli: emergenza rifiuti ... ? risolta!
NADiRinforma propone il video realizzato dal Collettivo “Vocenueva” in relazione alle dichiarazioni del Governo sull'imminente risoluzione del problema dei rifiuti in Campania. Il video è stato presentato nell'ambito dell'evento promosso da Arcoiris Tv tenutosi a Bologna il 18 luglio '08 “Desiderio di ... Informazione”, evento nel contesto del quale si è discusso di libera informazione e di manipolazione mediatica prendendo spunto dalla visione del documentario gentilmente concesso dall'Ambasciata Venezuelana in Italia “Puente Llaguno”
Promosso da Arcoiris Bologna
Visita il sito: http://www.vocenuevavideo.splinder.com/
Rifiuti zero
La strategia Rifiuti Zero parte da un presupposto: i residui dei rifiutisono solo il risultato di una cattiva progettazione industriale. In un mondo finito come il nostro un'economialineare risulta insostenibile e pericolosa per la stessa umanità.
Le attuali prospettive delle economie mondiali tendono semplicemente ad attenuare il problema, promuovendo il riciclo, il riuso e la combustione dei residui. Se le prime due soluzioni servono solo a coadiuvare una strategia di più ampio respiro, che preveda una maggiore responsabilità nella progettazione degli oggetti, l'incenerimento è invece una seria minaccia non solo per l'ambiente ma anche per la salute dell'uomo.
Il prof. Paul Connet , docente di chimica ambientale dell'università di St. Lawrence a New York, è uno dei massimi esperti e promotori della strategia Rifiuti Zero. Le sue conferenzesono utili e consigliate per il modo semplice con cui analizza e spiega questi problemi. Un buon inizio per affrontare una questione che riguarda l'intero pianeta.
a cura di: Livio Lombardo
MUNNEZZA: finalmente d'accordo su qualcosa
La protesta dei Campani e la voglia di gridare NO a quest'amministrazione.
La spazzatura ha unito, Destra e Sinistra, contro chi non sa, consapevolmente o meno, governare.
La spazzatura potrà unire, ma intanto fa scaturire note che raccontano.
Un ringraziamento al GRIDAS di Scampia per 'a RUMBA d'a MUNNEZZA .
Produzione: Arcoiris Campania
Visita il sito: www.felicepignataro.org/gridas
Terzigno: il vesuviano da scoprire.
L'obiettivo di questo lavoro è quello di fare luce su tre situazioni di degrado che affliggevano il comune di Terzigno (NA) già nel Novembre del 2005.
La prima parte si incentra sulla zona del comune che fa parte del Parco Nazionale del Vesuvio, splendida riserva naturale che permette di salire dalle pendici sino alla bocca del vulcano, oggi deturpata da ogni genere di rifiuti, dagli scarti della lavorazione industriale, agli penumatici, al'ethernit.
Nella seconda parte si cercherà di denunciare quanto di criminoso avviene in una cava di porfido abusiva,controllata dalla camorra da anni, la quale va a inondare, nel periodo invernale, gli adiacenti scavi archeologici risalenti all'età imperiale romana.
Infine, nella terza parte si mostrerà il cimitero comunale di Terzigno, perfetto per il set di un film horror old-style, ma assolutamente inadeguato per la funzione per cui dovrebbe esistere: la chiesa è inagibile da anni, le cappelle si allagano alle prime piogge, l'ossario comune è aperto e accessibile a tutti, con la conseguente possibilità di trafugare ossa umane e le croci galleggiano sui liquami che fuoriescono dalle fognature, che non funzionano.
promosso da: Arcoiris Bologna
Produzione: Circolo Vizioso R/Anus
Visita il sito: www.ranus.altervista.org
Un mondo sporco ... di tutto
La videoinchiesta "Un mondo sporco..di tutto" si snoda in tre capitoli, che dal Parco Nazionale del Vesuvio ci accompagnano fino a San Giuseppe Vesuviano (NA) , affrontando, con l'ausilio di interviste agli abitanti dei malsani luoghi (ahi noi), l'evoluzione del degrado ambientale a cui sono soggetti.
Una trasparente rappresentazione della accumulazione consumistica dei rifiuti, della loro cattiva gestione da parte delle autorità competenti e della pratica di incendiarli provocando gravi rischi alla salute.
promosso da: Arcoiris Bologna
Produzione: Collettivo Vocenueva & RadioAzioni
Visita il sito: www.vocenueva.splinder.com
Raccolta differenziata
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Contenitori per la raccolta differenziata
Per raccolta differenziata dei rifiuti si intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani differenziata per ogni tipologia di rifiuto (per esempio carta , plastica , vetro , umido etc..). Esistono diverse tipologie di raccolta differenziata, tra cui le più importanti sono:
La composizione media dei rifiuti è un dato difficile da stabilire, varia con la zona, la ricchezza e la cultura del cittadino, nonché con la produzione industriale del luogo. Un dato abbastanza certo è la produzione giornaliera per abitante che nel 2006 in media in Italia è vicina ad 1,2 kg al giorno.
Entro il 2006 era obbligo di tutti i Comuni raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti (in origine tale percentuale era da raggiungere nel 2003); la nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il 65% entro il 2010. In Italia esistono molti Comuni che ottengono ottimi risultati superiori all'80% di materiale differenziato; tra le grandi città con più di 500.000 abitanti il primato spetta a Torino , che nel 2007 ha raggiunto il 40,7% di raccolta differenziata [1] .
In molti dei Comuni che primeggiano nella raccolta differenziata viene applicato un incentivo diretto alla selezione. In pratica viene applicato il principio "più inquini più paghi". Per contro più ricicli più risparmi. Per applicare una misura precisa di quanto il cittadino sia bravo il comune vende (talvolta con distributori automatici) gli unici sacchetti abilitati allo smaltimento dei rifiuti non riciclabili al costo del sacchetto più il costo dei rifiuti che questo contiene. Quindi se un cittadino differenzia bene i suoi rifiuti dovrà acquistare meno sacchi. Nel Comune di Terni in Umbria si utilizza la banda magnetica del tesserino del servizio sanitario nazionale per identificare il cittadino durante l'uso del distributore automatico di sacchi.
Organico
Talvolta chiamato "umido" la frazione compostabile dei rifiuti domestici è spesso la prima componente dei rifiuti (~25-30%). In discarica genera il cosidetto biogas ( metano ) che talvolta è utilizzato come fonte energetica e il percolato cioè il liquame che si raccoglie sul fondo della discarica. Le discariche hanno il fondo creato con fogli di pvc termosaldato che incanala il percolato verso il fondo dove viene raccolto e portato ad impianti di depurazione. È per questo che la discarica deve essere sorvegliata fino a 20 anni dopo la chiusura. Gli impianti di compostaggio possono "pretrattare" il rifiuto prima di disporlo in discarica recuperando il metano ed evitando la formazione di percolato. L'organico in molti comuni è gestito in casa dai cittadini, che lo riciclano in proprio attraverso il compostaggio domestico . In giardino con un contenitore apposito detto composter , anche autocostruito, si raccoglie la frazione organica di cucina e dell'orto/giardino che mediante un processo aerobico di decomposizione si trasforma in concime adatto ad essere riutilizzato direttamente nell'orto. Molti comuni riconoscono al cittadino compostatore uno sconto sulla tassa/tariffa dei rifiuti per la gestione in proprio di questa frazione.
 
Vetro
Il vetro può essere riciclato infinite volte, da un punto di visto ecologico/energetico è meglio il riutilizzo. Nel riciclaggio il suo nemico numero uno è la ceramica che ha lo stesso peso specifico e quindi può essere tolta solo manualmente. Il vetro anche sotto i raggi del sole non cede nulla al liquido che vi è contenuto. I componenti principali del vetro sono: sabbia , carbonato e solfato di sodio, solfato di potassio, dolomite .
 
Carta
La carta può essere riciclata dando origine appunto alla carta riciclata che non viene prodotta dal legno , ma viene prodotto utilizzando la cellulosa della carta che viene fornita dalla raccolta differenziata. Nel riciclaggio della carta vi sono procedure per l'eliminazione dell' inchiostro (Procedure possibilmente non inquinanti o a bassissimo impatto ambientale) devono essere applicate.
Ai fini del riconoscimento esiste la marchiatura volontaria di riconoscimento del materiale prevalente da parte dei produttori. Nel caso della carta il simbolo che rappresenta tutti i contenitori a base carta (a partire dal 25%) è CA.
 
Tipi di carta adatti alla raccolta
Tipi di carta NON adatti alla raccolta
Plastica
Anche per la raccolta differenziata della plastica bisogna seguire certe regole di base:
Virtualmente tutti i tipi di plastica sono adatti al riciclaggio, a meno di contaminazioni che lo rendano sconveniente. Nei prodotti sicuramente riciclabili vi è comunque il simbolo caratteristico (tre frecce a formare un triangolo) con all'interno il numero SPI ( Society of the Plastics Industry) identificativo del polimero specifico (pet, polietilene, polistirene..)
Alcuni tipi di plastica sono inadatti al riciclaggio diretto, così come viene attualmente svolto in molti comuni, per esempio, un tubetto di dentifricio non può essere riciclato a causa della difficile rimozione interna del residuo di prodotto, e così alcuni giocattoli, attaccapanni, custodie dei cd, ma in alcuni casi si possono indirizzare alla produzione di plastiche di bassa qualità come riempitivi, imballaggi industriali, alcuni arredi urbani, eccetera.
In genere sono sicuramente differenziabili le resine termoplastiche, quali i contenitori per liquidi in plastica (contenitori di detersivi, bagnoschiuma e bottiglie) e tutti quelli definiti imballaggi.
Sono non direttamente riciclabili, cioè non avviabili alla produzione di nuovo pellet per produrre plastica di buona qualità, le resine termoindurenti come la bakelite (tutta la vecchia plastica isolante elettrica e termica), resine ureiche (di uso più recente) , la melammina (piatti di plastica rigidi), le resine epossidiche (di uso più tecnologico, come colle ad alta resistenza) e molte resine poliestere (base di molti materiali compositi con fibre organiche od in vetro), il kevlar ed altre.
 
Fonti
  1. ^ Risultati di Raccolta Differenziata a Torino al 30 NOVEMBRE 2007 - AMIAT
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Voci correlate
Collegamenti esterni
La rivoluzione a partire dai rifiuti solidi urbani?
Decalogo per riemergere dall' immondizia
L'obiettivo rivoluzionario è Zero waste, rifiuti zero. E si raggiunge riorganizzando l'intero sistema di produzione e consumo. Una vita senza scarti, per andare oltre la raccolta differenziata e il riciclaggio 4 gennaio 2008 - Marinella Correggia
Fonte: Il Manifesto
La rivoluzione a partire dai rifiuti solidi urbani? Si può (si potrebbe),a prenderli come occasione per riorganizzare l'intero sistema di produzione e consumo. L'Obiettivo zero waste («rifiuti zero»), proposto da una rete internazionale coordinata dal docente di chimica statunitense Paul Connet e alla quale aderiscono molte città del mondo, annulla lo pseudodilemma «inceneritore o discarica». Non per nulla la declinazione italiana di Zero waste, la Rete nazionale rifiuti zero, promuove fra l'altro un digiuno a catena contro gli inceneritori al quale da molto tempo partecipano attivisti di Trento e provincia, Roma e Lazio, Genova e Forlì.

 

Zero waste va oltre perfino la pur indispensabile raccolta differenziata più riciclaggio. I rifiuti, infatti, si annullano a monte, in un'interazione di ruoli e responsabilità fra i vari attori e livelli: legislatore nazionale, industria e distribuzione, istituzioni locali (e ce ne sono molte di virtuose), cittadini. Le pratiche delle comunità, quali il riuso, la riparazione, il riciclaggio e il compostaggio vanno collegate con le pratiche industriali, che le leggi devono incentivare ma anche rendere obbligatorie: dall'eliminazione delle sostanze tossiche alla riprogettazione degli imballaggi e dei prodotti. Delle merci va considerato l'intero ciclo di vita, per cercare le inefficienze a ogni stadio.
Vivere senza scarti
- Apposite leggi dovrebbero proibire o almeno disincentivare gli usa e getta (imballaggi sostituibili bottega/casa - si pensi agli shopper, di qualunque materiale - od oggetti monouso). Proibire anche gli oggetti che non si possono riciclare o riusare facilmente. Rendere obbligatorio il riporto di imballaggi e prodotti alla fine della loro vita utile, con obbligo del produttore di riprenderseli e gestirli (responsabilità industriale).
- «Se una comunità non può riutilizzare, riparare, riciclare o compostare un dato oggetto o materiale, allora le industrie non dovrebbero produrli», sostiene Zero Waste. Come scrive il professor Giorgio Nebbia, merceologo e ambientalista, «la salvezza può essere cercata soltanto nelle azioni della prima R (riduzione): sia diminuzione della massa dei rifiuti, sia progettazione di merci con minori rifiuti nella produzione e dopo l'uso».
- Almeno nei casi di emergenze locali, perché non vietare il maggior numero possibili di imballaggi?
- Ci vorrebbe un premio non solo per i comuni ricicloni ma anche per quelli che riescono ad abbattere a monte il rifiuto pro capite prodotto sul proprio territorio, non solo a raccoglierlo e riciclarlo meglio (ci sono sempre perdite di energia e materiali anche nel miglior riciclaggio).
- E a quando la promozione di feste nazionali e locali senza alcun usa e getta, nemmeno riciclabile?
- Il rapporto diretto produttore-consumatore, gli acquisti vicini e la riduzione dei passaggi commerciali sono un modo per ridurre anche i rifiuti da imballaggi e da contenitori. I gruppi d'acquisto ne sono un buon esempio e alcuni enti locali cominciano a favorirli.
- Quanto ai cittadini, dovrebbero essere incentivati a ridurre a monte i materiali che escono da casa come scarto, e dunque quelli che entrano. Cambiando le abitudini di acquisto. Ecco alcuni esempi. Per i materiali organici, in attesa del servizio comunale (da pretendere!), si può anche fare il compostaggio sul balcone - almeno i più bravi - o nel giardino condominiale con le compostiere; in alcuni comuni per chi lo fa è prevista una riduzione della tariffa. E si possono anche minimizzare gli scarti di cucina con gustosi inaspettati risultati (usare le bucce se bio, non avanzare cibo ecc.). Per l'inorganico, evitare gli usa e getta, non comprare cose di facile rottura, non seguire le mode, cambiare le abitudini di consumo: bere acqua del rubinetto, far la spesa con le buste di tela, comprare materie prime anziché bottigliame lattiname scatolame (l'onnipresente passata di pomodoro, è facilissimo e rapido farla in casa riciclando le bottiglie di vetro anno per anno!). Si può vivere senza pattumiera, insomma.
Uso e riuso, che cultura!
- Scuole e istituzioni possono fare un'opera di educazione dei cittadini all'uso e al riuso per uscire dalla inciviltà dell'usa e getta, non solo degli oggetti e imballaggi monouso «per vocazione» ma anche di quelli che, pur durevoli, sono gettati via prematuramente anzi quasi subito.
- Occorrerebbero incentivi anche economici per allungare la vita agli oggetti.
- Molti posti di lavoro si possono promuovere senza usare altre materie prime, solo pescando nel giacimento del già esistente, che può essere rivenduto, rigenerato, riadattato senza trasformazioni industriali tipo il riciclaggio (si pensi alle sartorie che confezionano o aggiustano abiti con stoffe già esistenti).
- Alcuni enti locali e associazioni o cooperative intercettano gli oggetti prima del cassonetto e ne permettono il prelievo da parte di chi ne ha bisogno attraverso apposite isole ecologiche o riciclerie.
Differenziare per riciclare
- Insieme all'adozione dei sistemi di raccolta differenziata più efficienti (in Italia, il porta a porta), il passaggio alla tariffazione a peso e una considerazione separata dei rifiuti delle famiglie rispetto a quelli degli esercizi commerciali responsabilizzano gli utenti.
- Le vecchie discariche dovrebbero diventare ecoparchi industriali per il recupero e riciclaggio (ovviamente la premessa è che funzioni il circuito raccolta differenziata/riciclaggio, che crea posti di lavoro).
- Gli oggetti con materiali riciclati devono poi avere uno sbocco di mercato. Un modo per favorirlo è l'applicazione della normativa per gli acquisti pubblici verdi (e riciclati), ancora disattesa da molti enti pubblici.
Lo screening del residuo
Dopo tutte le cautele, il residuo che rimane deve essere stabilizzato e smaltito in loco ma soprattutto scrutinato attentamente: per eliminarlo in quanto errore di progettazione, fabbricazione o consumo nel ciclo di vita del prodotto. Zero Waste suggerisce inoltre alle comunità che adottano la strategia Rifiuti zero di stabilire l'anno entro il quale non si dovranno più inviare rifiuti alla discarica «transitoria». Così il cambiamento di mentalità ha tempo di svilupparsi.
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