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Ignorantia non excusat, saepe docet
di Abu Yasin Merighi,
14/12/06
Forse perché in questo strano periodo prenatalizio Babbo Natale sembrerebbe più interessato alle promozioni dei vari gestori di telefonia che non ai problemi di mortalità infantile che affliggono buona parte del nostro martoriato pianeta, per di più in un inverno in cui, non nevicando, ci toccherà far a meno dei pupazzi di neve, forse per questo alcune splendide maestre d'asilo hanno pensato bene di confezionarci un curioso regalo di Natale, innalzando un esemplare monumento all'intelligenza umana.
Ma facciamo un passo indietro, tanto per capire il paese in cui tutto questo accade ( e che l'episodio sia ambientato a Bolzano piuttosto che a Bergamo o a Treviso la cosa è di poco conto ); un paese, l'Italia, in cui sempre più gente, ripetendo un ritornello del tutto avvilente e poco originale, alla domanda se sia possibile o meno l'integrazione dei musulmani nella cultura occidentale, suole rispondere: << ah, se vogliono stare qui ed integrarsi devono imparare le nostre regole, il vivere civile ( manco fossero i Bororo descritti da Claude Lévi-Strauss – per inciso, apparentemente più civilizzati di non pochi italiani residenti a nord del Po ), devono rispettare le nostre leggi e così via >>. Un paese in cui improbabili giornaliste di un quotidiano sempre del nord ( che non cito, per pudore, proprio perché ci troviamo nel periodo natalizio ), a fronte di violenze domestiche maturate in alcune famiglie maghrebine e asiatiche tirano in ballo la sharia , il Corano, giornaliste per cui quattro deficienti che molestano una donna per strada (rea di essersi tolta il velo dietro una siepe ) diventano un “tribunale islamico”; il ché equivarrebbe a prendersi le decine di migliaia di denunce che ogni anno riguardano altrettante donne italiane malmenate dal proprio marito o convivente, degli abusi su minori all'interno delle mura domestiche, e andare a vedere quanti di questi mariti italiani sia stato battezzato e cresimato, magari vada pure qualche volta a messa, e concludere che ci troviamo di fronte all'applicazione un po' troppo “letterale” di qualche passo del Vangelo, magari di una epistola paolina.
Un paese che trova, tutto sommato, normale, che “signorine della notte” passeggino – oramai anche in pieno giorno – davanti ad un qualsiasi supermercato ed a bambini di ogni età, ma non può tollerare la presenza di un minareto in aperta campagna o in qualche zona periferica di una grande città.
In questo paese avviene che alcune << maestre decidono di non far cantare ai bimbi una canzone natalizia con dei versi che ricordano Gesu' per non offendere i musulmani >> , e allora verrebbe da chiedersi un paio di cose, al di là delle immancabili e, per una volta giuste, proteste di genitori e politici locali: primo, per quale motivo i musulmani dovrebbero sentirsi offesi da canzoni che ricordano il bambinello di Betlemme, ma soprattutto, perché mai quello che noi pretendiamo dagli immigrati che vengono nel nostro paese( dagli stranieri in genere, per i musulmani l'esserlo, di questi tempi, costituisce un'evidente aggravante ), ossia di informarsi e di imparare qualcosa di utile per la loro cultura, non debba valere, a maggior ragione, anche per il personale docente ai vari livelli di competenza.
Alla seconda domanda le risposte possono essere di varia natura, e magari vi sarà pure qualcuno convinto che nelle scuole di Bolzano dovrebbero lavorare solamente insegnanti altoatesine ferratissime nella storia locale e del tutto indifferenti alle istanze socio-culturali provenienti da fuori ( da un qualunque “ fuori ” ), quindi è meglio non scendere troppo nel dettaglio…
Ma è rispondendo al primo quesito, del resto centrale nell'intera vicenda, che il quadro che emerge in merito al suddetto personale docente è, a dir poco, imbarazzante: perché, infatti, i musulmani dovrebbero offendersi sentendo delle canzoncine incentrate sulla figura di Gesù?
A parte lo spettacolo desolante di adulti zelanti che, senza farsi eccessivi scrupoli, scaricano le proprie nevrosi su degli ignari fanciulli ( che si tratti di un crocifisso, di un presepe o di una canzoncina ), forse chi pensa questo ignora che nel Corano Gesù ( pace su di lui ) è citato molte più volte rispetto, ad esempio, al Profeta Muhammad ( pace su entrambi ), o ignora che, dei 114 capitoli ( dette Sure ) di cui è composto il Sacro Corano, uno è dedicato, appunto, a Maria, la madre di Gesù, cosa che invece non avviene per Aisha ( detta la “Madre dei credenti” ) o per qualche altra donna musulmana devota.
Ignora che, sempre nel Corano, vi è un'altra Sura dedicata alla famiglia di Imran, in cui vi è << una parte dedicata a personaggi evangelici ( concezione e nascita di Maria, concezione e nascita di Giovanni Battista, elezione di Maria, annuncio della nascita di Gesù, rapporto tra Gesù e gli apostoli, elevazione al cielo di Gesù ) >>, oltre al fatto che << tutta la prima parte della Sura si considera rivelata in occasione della visita di una delegazione cristiana a Medina >> trattandosi << […] dunque di una Sura piena di tematiche di grande interesse per i Cristiani >> . E sicuramente ignora pure che proprio di recente il canale 2 della I.R.I.B. ( televisione iraniana ) ha prodotto una bellissima pellicola intitolata Mariam Muqaddas , pregevole ed accurato lavoro anche dal punto di vista filologico che peraltro immaginiamo non mieterà gli stessi successi di critica o di botteghino rispetto al colossal d'oltreoceano “Nativity”.
Probabilmente chi pensa questo ignora un sacco di altre cose, che sarebbe lungo e noioso ( oltre che pedante ) ricordare in questa sede; ma, sempre a proposito di Maria, di questo passo dobbiamo allora aspettarci che qualche maestra ( che ne so, di Grosseto ) pensi bene di togliere la Vergine dal presepe perché, in quanto velata, potrebbe offendere il sentimento dei laici!!
In questa triste vicenda, chissà che non ci facciano invece sorridere un po' i napoletani, magari inventandosi una nuova figurina del Presepe, una Madonna con velo integrale, rigorosamente bianco e magari con la fessura per gli occhi, come si vede in tante copertine di libri che parlano di Islam o di mondo arabo in genere, o chissà di aria fritta.
D'altronde, capita spesso che nostri connazionali, non necessariamente devoti al culto mariano, vedendo una sorella con velo integrale o con solo gli occhi scoperti, sbottino dicendo << e quella lì chi è, la Madonna ? >>…….
Questa è una delle tante facce del nostro amato paese, in cui capita pure che gli asini, oltre a volare, suonino la lira o salgano in cattedra, con i risultati di cui si è parlato finora.
Che poi vi siano anche dei musulmani che assecondino tali paure e che ritengano pericoloso un presepe o una canzoncina di Natale, questo è una altro paio di maniche, e il discorso ci porterebbe molto lontano.
Del resto, qui il problema non viene né dal bambinello ( che scenda dalle stelle o indossi un paio di jeans ) né da sua Madre ( pace su entrambi ) per di più Vergine: la questione, semmai, riguarda una madre sempre in stato interessante, a Bolzano come a Casablanca, a Parigi come a Istanbul, nel Connecticut come in Cile.
E non c'è politica di controllo demografico che tenga…….
14 dicembre 2006
(ANSA) - BOLZANO, 13 DIC – Maestre: no canto contro musulmani - Le maestre decidono di non far cantare ai bimbi una canzone natalizia con dei versi che ricordano Gesu' per non offendere i musulmani. E' successo nell'asilo di un quartiere della citta' nel quale vivono molti stranieri e la decisione ha subito suscitato le proteste dei genitori e di diversi esponenti politici. Sull'onda delle polemiche, la dirigente della scuola materna ha annunciato una riunione degli insegnanti nella quale sarà ulteriormente valutata la circostanza.
Zamboni, Lodovico, La Sura della Famiglia di Imran nella sapienza islamica , p.5, Edizioni Orientamento/ Al-Qibla, Reggio Emilia 2005; si veda, dello stesso autore, La Sura di Maria nella sapienza islamica , Editrice GEI, Roma 2003.
Canal 2 della I.R.I.B., Mariam Muqaddas . Versione italiana a cura dell'Associazione Ahl al Bait, Maria la Prescelta. La storia di Maria di Nazareth secondo la tradizione islamica . Versione originale con sottotitoli in italiano. Dvd distribuito dalla suddetta associazione. ( Sperando di aver vocalizzato appropriatamente l'originale iraniano, n.d.a. )
Si veda a tal proposito il celebre motto di Fedro “Asinus ad lyram”, o il meno noto “Asinus in cathedra”. Cfr. L. De Mauri, 5000 proverbi e motti latini , p. 265, Ulrico Hoepli Editore, Milano 1990.
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