via Decumana, 50/F- 40133Bologna -

Assoc. Medica Disturbi di Relazione

"associazione a carattere socio-sanitario  destinata  alla cura e alla prevenzione dei Disturbi del Comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità), inquadrabili nei Disturbi di Relazione, attraverso un'azione diretta sul territorio nazionale con allargamento nel Sud del Mondo attraverso missioni di interscambio "

 

presentazione_sezione <<< pagina <<< 11

 

……… per saperne un po' di più: LE DROGHE

a cura della Dott.ssa Luisa Barbieri


Si fa un gran parlare di droga ………. i giovani “tossici”, i delinquenti, gli spacciatori, gli extracomunitari, le prostitute ……….. un mondo a parte che vive in parallelo quello dei “normali” che tante volte si trovano a dovere subire dei reati, dei soprusi ……. che non possono più permettersi il lusso del vivere con disinvoltura la loro tranquilla normalità perché………… “là è pieno di drogati” ……. perché ……….. “una volta non era così, adesso non si può più girare la sera …….. fosse solo la sera! …… è tutta colpa degli extracomunitari” ………. Le accuse continue ci stanno forse tutelando ? le accuse stanno prevenendo il dilagare dell'uso-abuso di sostanze pericolose sprt. tra gli adolescenti ? le accuse ci lasciano lo spazio per ascoltare ? le accuse ci lasciano lo spazio per comprendere ?

Perché non provare ad ascoltare ? perché non provare a capire che cosa spinge verso l'utilizzo di sostanze che agendo direttamente sul sistema nervoso centrale allontanano dalla realtà, creando l'illusione della ribellione, dell'autonomia, del cambiamento ? che cosa ha questa realtà che non va ? ……… c'è davvero qualcosa che non va ?

La mia generazione e ……….. prima della mia, la generazione a monte che razza di branco ha creato ? su cosa si fondano le regole sociali ? ma ci saranno delle regole ?

Quanti di noi si sono soffermati a pensare, prima di lanciare accuse, al malessere imperante, al vuoto nel quale abbiamo immerso i nostri giovani, alla loro sofferenza, alla loro incapacità verisimilmente indotta dal nostro permissivismo, dalla nostra corsa verso il successo (chissà cosa significa veramente questa parola?), alla nostra adolescenza ……….. ?

Proviamo a ricordare il disagio che tutti noi abbiamo provato nel momento stesso in cui il nostro corpo ha iniziato il processo di cambiamento, a quando abbiamo per la prima volta visto i nostri genitori così diversi da quello che credevamo ……. così assurdamente umani …………. così pieni di difetti …….. da detestarli con tutto il cuore …………. vi ricordate il vissuto di inganno che si è impossessato di noi?

Vi ricordate la voglia di spaccare tutto, la voglia di cambiare il mondo ?

Pensavamo di poter fare quello che i nostri genitori tanto stupidamente avevano tralasciato, anzi non avevano nemmeno ipotizzato come possibile ………… l'immagine chiara di un mondo nuovo …….. il bisogno di sentirci individui a tutti gli effetti, individui con la “I” maiuscola ……….. diversi e sicuramente più consapevoli delle tragedie e delle ingiustizie del mondo.

Tutti noi ci siamo trovati nella condizione di accusare i nostri parenti di scarse capacità di ascolto ……….. erano troppo impegnati a ricostruire un Paese distrutto da 2 conflitti mondiali ……… erano troppo assorbiti dal modello imperialistico-consumistico americano!

La società americana ci mostrava un nuovo modo di vivere: via il vecchio, spazio al nuovo tra luci sfavillanti, colori sfolgoranti, suoni che cancellavano la nostra vecchia, obsoleta tradizione, ………….. il progresso, i dollari “facili” ……….. l'urbanizzazione, la plastica, il petrolio, nuovi cibi, nuovi miti ………… l'automobile, la televisione, l'alta tecnologia …………. le guerre a matrice colonialistica.

Vi ricordate il nostro profondo dissenso, il nostro sgomento dinanzi alle immagini dei giovani americani in partenza per la guerra in Vietnam ?

Vi ricordate i movimenti hippies ? Vi ricordate i telefilm americani anni ‘50/'60 ? …………………….. le famigliole benpensanti ed un pochettino bigotte animate da spirito nazionalistico che accondiscendevano al massacro in Vietnam considerandolo un'azione patriottica dei loro figli ? vi ricordate le accuse e lo sbigottimento dinanzi ai “disertori” ………… i capelloni ………… i drogati ……….. che cantavano la pace e l'amore, invece di andare a combattere contro un popolo del quale non sapevano nulla ?

Vi ricordate i giochi di potere che tanto ci inorridivano ?

Proprio in quegli anni (1960/70) nel mondo occidentale comparve il nuovo mostro: la DROGA! Il fenomeno sembrava allargarsi a macchia d'olio soprattutto tra i giovani ……… che sembravano, in tal modo, esprimere l'alto livello di conflittualità da cui erano pervasi nei confronti degli adulti e delle istituzioni ………. Vennero proposte nuove espressioni culturali, nuovi modi di stare insieme, nuovi modelli di comunità, nuovi schemi di abbigliamento ……… comunque tutto all'insegna della contrapposizione con ciò che già era consolidato.

Gli adolescenti da sempre hanno rappresentato una fascia molto fragile ……… attraverso la loro stessa fragilità, la loro complessità, la loro indeterminatezza tendono all'adattamento, alla loro determinazione come individui ……….. il disagio stesso degli adolescenti è elemento costitutivo del loro divenire ……….. la loro stessa ribellione quale espressione di disagio ha bisogno di canali per sfociare nella consapevolezza.

È indispensabile entrare nell'ottica di una “natura relazionale” del disagio, cioè delle difficoltà evolutive che l'adolescente vive nei confronti di sé stesso e delle varie realtà che entrano in rapporto con lui. Tale rapporto di reciprocità mette in atto notevoli e reali difficoltà di relazione, riconoscimento, comunicazione.

Più che a livello statico, il disagio va perciò considerato a livello dinamico, perché riferito alle modalità con cui i processi riguardanti le difficoltà evolutive vengono finalizzate al superamento o restano, in caso contrario, ancorati all'immaturità o anche alla regressione. (Marcia 1980)

“Adolescenza e identità” Giorgio Tonolo – Il Mulino ‘99”

……….. ma riusciremo noi “adulti” puntando l'indice accusatore ad attenuare tale disagio? A riempire il vuoto ? a circoscrivere il disorientamento ? ……………

spesso si volge l'attenzione al potere distruttivo dei mass media: la televisione diseducativa ed induttiva di malcostume, la caduta dei valori basilari che sorreggevano la famiglia, l'allontanamento dalla Chiesa Cattolica ………… questa società corrotta nella quale siamo costretti a vivere …….. il superfluo, la competizione, il potere economico ………………… ma ci siamo mia fermati a pensare: “Chi ha costruito e chi sorregge tutto questo ?” ……… ci siamo mai messi un pochettino in discussione ? ………. Abbiamo mai ascoltato i nostri figli ? ci siamo mai resi partecipi ? parliamo con loro ? di che cosa ? quanto tempo ?

“Forse che gli eroi moderni sono uomini e donne miti, sobri, schivi ? Esiste un campione contemporaneo che i giovani possono sognare e imitare che non sia costruito con le regole dell'ostentazione, dell'aggressività, del narcisismo esasperato? “

“La nostra collettività sta costruendo una forma di autismo reciproco: genitori e figli ignari gli uni degli altri, coabitanti con superficialità e convenzioni. Il tutto per convincerci di essere belle famiglie perbene”

“Non siamo capaci di ascoltarli” Paolo Crepet – Einaudi ‘01

Potremmo ricominciare il discorso partendo da un punto fondamentale dimenticando per un momento le accuse troppo semplicistiche: la partecipazione costante con conseguente comprensione, condivisione e …………… azzarderei …. Cambiamento!!

La contestazione del sistema prodotto dai genitori è sempre stato alla base della crescita e della definizione dei nuovi individui ……… magari utilizzando metodologie non troppo ortodosse (vedi espressioni di violenza gratuita), oppure attraverso il sarcasmo, la critica scarsamente modulata (del resto l'adolescenza per definizione poco ha a che spartire con la modulazione sia a livello di espressione che di comportamento in genere) ………. Adesso è silenzio.

Il silenzio della sala da pranzo, il silenzio delle discoteche, il silenzio nelle scuole …………………….. e tutto questo silenzio dove può sfociare, trasformandosi in urla di sofferenza, se non nell'obnubilamento del sensorio ?

Veniamo investiti nel corso dei vari notiziari dalle tragedie dei fine settimana: discoteca, droga, alcool, auto potenti e ……………. giovani disperati che muoiono di noia ……………. ma è solo un momento …………. fondamentalmente sembrano accadimenti che non ci riguardano ……….. come sarebbe utile, invece, fare nostri tali eventi ……. sforzarsi di capire in che modo sta cambiando la cultura del nostro Paese, a quali violenze sono sottoposti i nostri figli barcollanti tra il vuoto e il desiderio di essere!

…………. Costa fatica e non paga …….. vero?

Meglio negare, mettere a tacere le nostre coscienze ……….. stanno sbarcando proprio sulle nostre coste tanti comodi capri espiatori!!

Per quanto posso avere capito io sinora mi permetto di asserire con profonda convinzione che l'unica maniera per combattere un disagio tanto grande è quello di aprire i canali della conoscenza ……….. attraverso la cognizione si può davvero arrivare al superamento di ogni ostacolo ……….. allora parliamo di queste droghe, parliamo di quello che avremmo voluto sapere alla loro età e che non abbiamo osato chiedere ………. passiamo le nostre esperienze …….. anche noi siamo i figli del silenzio ……. Avremmo tanto da insegnare se poco-poco ci mettessimo al loro livello, se li facessimo sentire attivi nell'ambito del rapporto ………… mi ripeto: se li ascoltassimo e ci ascoltassimo!

“L'equazione tra tossicodipendente e giovane non è così evidente ed innocente come potrebbe apparire a prima vista ma è il risultato di un processo sociale condizionato tra l'altro dal modo in cui il problema droga è stato socialmente costruito e definito nelle società occidentali, dalla forma particolarmente riduttiva attraverso cui si è affermato e stabilizzato il concetto di tossicodipendenza o tossicomania nelle scienze umane e dalla particolare posizione, in senso sociale e simbolico, in cui i giovani si sono trovati e/o si sono posti in rapporto al problema della droga che si andava socialmente affermando e al mercato della droga che si andava organizzando. “

“Psicologia degli adolescenti e dei giovani” – Gérard Lutte – il Mulino ed. *

Affrontando il problema da un punto di vista causale, ossia cercando nelle condizioni sociali e psicologiche le cause della diffusione della droga tra i giovani, in sintesi si è proposta una formulazione di questo tipo:

•  la droga è una minaccia oggettiva che incombe in maniera crescente sulle società industriali avanzate

•  la società, le classi, i gruppi e gli individui sono esposti in maniera differenziale a tale minaccia in rapporto alla loro vulnerabilità e predisposizione alla droga

•  i “dati” dimostrano che l'area sociale maggiormente colpita dalle tossicomanie, al di là delle differenze di classe e di condizione economica e lavorativa, presenta un'omogeneità di tipo generazionale poiché va dall'inizio dell'adolescenza (13-14 anni) fino ai 30 anni e mostra la tendenza a dilagarsi in entrambi i sensi: verso un'ulteriore precocizzazione nella fanciullezza e verso un prolungamento oltre i 30 anni

•  ciò significa che i giovani oggi sono più vulnerabili e predisposti alla droga, per cui si tratta di studiare i fattori responsabili di tale vulnerabilità in modo da potere prevenirla oltre a curare e a riabilitare quelli che ne sono rimasti vittime”

……………………………………………………………………………

Questo filone di ricerca ha individuato vari livelli di vulnerabilità …………. :

•  livello individuale : sono state proposte tipologie di personalità predisposte all'uso della droga, carenze e disarmonie di sviluppo (AA.VV. 1974; De Maio e altri 1976; Cacrini 1982);

•  livello famigliare : alcuni autori ricercano le cause o i fattori che facilitano la tossicodipendenza o, in generale, nella crisi della famiglia o in particolari tipi di relazioni o di sistemi famigliari che producono invischiamento tra genitori e figli, difficoltà di svincolo. In questo caso la tossicodipendenza è una delle forme sintomatiche e devianti possibili (Cancrini e altri 1977; Ermentini e Verdicchio 1976; Cancrini 1980);

•  livello sociale : viene messo in risalto il rapporto tra aspetti della marginalità giovanile e il rischio di tossicodipendenza (Barbero Avanzini 1978; Solvetti 1980; Balloni e Guidicini 1981);

•  livello culturale : viene colta una sorta di affinità culturale fra droga e universo simbolico dei giovani sia per effetto del consumismo con la mitizzazione e feticizzazione dei farmaci sia, più generalmente, perché le controculture e sottoculture giovanili favorirebbero l'assunzione di sostanze stupefacenti (Roszak 1971; De Leo 1978; Balloni e Guidicini 1981);

•  livello plurifattoriale : vari autori attribuiscono la tossicodipendenza a una costellazione dei fattori sopramenzionati: alcuni, in modo semplicistico, li sommano; altri, in modo più raffinato, propongono una sintesi o un ordine genealogico o anche una specificazione caso per caso.

 

…………………………………………..

Affrontando, invece, il problema dal punto di vista funzionalistico si può partire dalla “ versione funzionalistica radicale prevalente negli anni Sessanta e inizio anni Settanta orientata a negare che la droga sia una minaccia oggettiva che colpisca in maniera preferenziale i giovani a causa della loro maggiore vulnerabilità. Ossia la tossicodipendenza non sarebbe il risultato dell'incontro tra un fenomeno oggettivo (la droga) e una predisposizione, una fragilità non meno oggettiva (quella dei giovani), ma di un fenomeno “inventato” e attivamente “prodotto”, nelle società capitalistiche sia per gli enormi interessi economici che la droga consente e che il capitalismo internazionale utilizza (Lamour e Lamberti 1973) sia per le vaste potenzialità di controllo sociale che la droga permette di esercitare sui giovani percepiti dalle classi dominanti come portatori di disordine (Blumir 1973; Szasz 1977; Arnao 1979; Scanagatta e Noventa 1981).

“Psicologia degli adolescenti e dei giovani” – Gérard Lutte – il Mulino ed.(*)

L'approccio costruttivistico-interazionale affermatosi soprattutto negli anni Ottanta, tende invece ad evidenziare una errata o almeno fuorviata interpretazione della eziologia della tossicodipendenza in quanto si parte da una falsa definizione della droga e della tossicodipendenza da una parte, e dall'altra da una errata delimitazione dell'universo dei tossicodipendenti.

“La falsa definizione della droga assegna una rilevanza particolare se non esclusiva ad alcune droghe (oppiacei, derivati della canapa indiana, allucinogeni, ecc.) ………….. ed esclude o considera meno rilevanti altre droghe (alcolici, barbiturici, tabacco, ecc.) senza che tale distinzione abbia alcun fondamento oggettivo in rapporto a criteri di dannosità, nocività, dipendenza, ecc. (Arnao 1976).

La falsa delimitazione del campione (di tossicodipendenti ) si basa sull'opinione che i tossicodipendenti ufficialmente e socialmente noti sono rappresentativi dell'universo” (*) in questione. Quindi i dati disponibili sul problema sono altamente inquinati da tali assiomi di base, se non altro incompleti, tendenti a mascherare e/o non considerare un altro vasto campione di soggetti dipendenti da sostanze, ma non riconducibili, né a livello di comportamenti in ambito sociale e individuale, al campione sovracitato, ma esistenti e persistenti nell'ambito della legalità, quindi della accettazione.

Secondo “ l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) : “la tossicodipendenza è una condizione di intossicazione cronica o periodica dannosa all'individuo e alla società prodotta dall'uso ripetuto di una sostanza chimica naturale o di sintesi. Sono sue caratteristiche:

•  il desiderio incontrollabile ad assumere la sostanza e di procurarsela con ogni mezzo;

•  la tendenza ad aumentarne la dose (tolleranza);

•  la dipendenza psichica e talvolta fisica dagli effetti della sostanza”.

“Clinical characyeristics of addiction” – Am. J.Med., 14:558-565, 1953

Isbell H., White W.M.

“Dalle tante definizioni fornite dai numerosi studiosi, comitati e commissioni nazionali e internazionali, emerge tuttavia il pensiero comune di considerare la tossicodipendenza sotto il duplice aspetto del rapporto: individuo-farmaco e/o sostanza d'abuso e individuo-società”.

“Guida all'esercizioprofessionale per i medici-chirurghi e gli odontoiatri” – FNOMCeO '00 – Ed. Medico Scientifiche S.r.l. (**)

Dal punto di vista medico l'OMS assimila il termine “ droga ” ad “ogni sostanza che introdotta in un organismo vivente può modificarne una o più funzioni”

W.H.O. “Technical Report” n. 407, 1969

Con questa definizione si rischia di avvicinare le “droghe” più ai prodotti tossici in generale, che non alle reali sostanze d'abuso.

La farmacotossicologia , invece tende ad inquadrare tali sostanze nell'ambito delle sostanze psico-attive, riferendosi a: “composti chimici, naturali o artificiali, in grado di modificare la psicologia o l'attività mentale dell'individuo……. “

Delay, “U.N. Bull. Of Narcotis” , n°19, 1967

Infine potremmo valutare il termine “droga” dall'ottica giuridica che tende a trasferire il concetto in quello di “stupefacente” espressivo di illegalità (“droghe illegali” configuratesi tra i composti tabellati o regolamentati per legge ivi compresi numerosi farmaci soggetti a controllo da perseguire se assunti fuori del normale impiego terapeutico (**)).

In sintesi sembra che il riferimento farmacotossicologico in grado di adattare il binomio droga-psicotropismo, introdotto dal Delay nel 1966, sia quello più idoneo per definire le “droghe” quali “particolari sostanze naturali o sintetiche capaci di modificare l'attività psichica”, ossia di produrre uno stato artificiale di condizione mentale attraverso la temporanea modificazione di determinati sistemi neurobiochimici. (**) Integrando il concetto con la versione giuridica che sottolinea la pericolosità sociale ed individuale di tali sostanze, in quanto idonee a produrre modificazioni psico-comportamentali meritevoli di assoggettamento al controllo legislativo “ attraverso la loro catalogazione in apposite tabelle soggette a periodici aggiornamenti” (**).

Infine vorrei chiarire la differenza tra “tolleranza” e “dipendenza”, considerando:

•  la TOLLERANZA come la necessità di aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti di quelle iniziali e

•  la DIPENDENZA distinguendo quella

•  PSICHICA: quale impulso all'uso per ottenere piacere (la non assunzione provoca sconforto) da quella

•  FISICA: quale esigenza ad assumere la sostanza (anche in modo continuativo) per non cadere nella crisi di astinenza.

La dipendenza da sostanze rappresenta quindi una modalità patologica d'uso della sostanza stessa che conduce a menomazione o a disagio clinicamente significativi, come manifestato da 3 (o più) delle condizioni seguenti, che ricorrono in un qualunque momento dello stesso periodo di 12 mesi:

•  tolleranza

•  astinenza

•  la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto

•  desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l'uso della sostanza

•  una grande quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza (………), ad assumerla (……..), o a riprendersi dai suoi effetti

•  interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell'uso della sostanza

•  uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza (per es., il soggetto continua ad usare cocaina malgrado il riconoscimento di una depressione indotta da cocaina, oppure continua a bere malgrado il riconoscimento del peggioramento di un'ulcera a causa dell'assunzione di alcool).

DSM-IV – 1999 – Masson Ed.

A chiarificazione proporrei uno schema, magari un po' datato, ma a tutt'oggi, a mio avviso, piuttosto valido dei cosiddetti “Paradisi artificiali:

OPPIACEI ( prodotti controllati)

- OPPIO : lattice coagulato delle capsule di papavero

- MORFINA: polvere bianca ricavata dall'oppio cristallizzato

- EROINA: prodotto sintetico di alto potere ottenuto attraverso la diacetilazione della morfina base

- COCA: foglie della Erytroxillon Coca che vengono direttamente masticate o impastate con calce e cenere

- COCAINA: polvere bianca cristallizzata dell'alcaloide contenuto nelle foglie di coca

CANAPA INDIANA (prodotti controllati)

•  HASHISH: resina bruno scura estratta dalla Cannabis sativa

•  MARIJUANA: semi e foglie di Cannabis che vengono fumate e triturate come il tabacco

•  T.H.C. (tetrahydrocannabino): è un prodotto oleoso di alto potere allucinogeno ricavato dall'hashish

ALLUCINOGENI

•  L.S.D. 25: è un prodotto scoperto nel '38 dal chimico svizzero Hoffmann che lo sintetizzò aggiungendovi dietilamina all'acido lisergico

 

PRODOTTI NON CONTROLLATI

- VOLUBILIS: estratto allucinogeno di due diffuse piante rampicanti i cui effetti furono scoperti dallo stesso Hoffmann

-MORNING GLORY: allucinogeno ricavato dalla Ipomea violacea

- MESCALINA: allucinogeno ricavato da un fungo messicano

- S.T.E. – D.M.T.: allucinogeni sintetici

- KHAT: foglie e semi della Catha edulis che vengono masticate o dalle quali si ricava un infuso detto “tè abissino”.

“Le intossicazioni croniche volontarie” – S. Fiume; F. Del Monaco – Ed. Paoline – 1976

Allo schema suesposto, per completezza, aggiungerei le nuove molecole …………. così in voga ai giorni nostri, sintetizzate per gratificare le illecite esigenze di un mercato proteso a espandere la popolazione e le tipologie tossicomaniche nella logica perversa dei grandi profitti economici

Gli effetti, ……………, si concretizzano nella contemporanea presenza, nel mondo delle tossicodipendenze, di soggetti: dediti all'uso singolo e plurimo di sostanze tradizionali (oppiacei, cocaina, cannabis, allucinogeni, ecc.); di farmaci (barbiturici, antidepressivi, ecc.); di sostanze legali (alcool, tabacco) e da una generazione di giovani neofiti della droga estimatori prevalentemente dei nuovi composti, di sintesi e di semisintesi, assunti senza precauzione alcuna. (**).

Le stragi del sabato sera, i weeks-end da sballo che per definizione devono essere vissuti intensamente, senza inibizioni e all'insegna della facile relazionabilità sono strettamente correlati all'abuso di compresse apparentemente innocue, ma assolutamente legate all'insorgenza di possibili neuropatie irreversibili (cerebrolesioni) conseguenti all'assunzione cronica della suddette molecole.

Le “compresse del sabato sera” sono facilmente reperibili, a basso costo e assumibili con modalità non rischiose in situazioni affollate, in luoghi comuni (manca la ritualità della siringa), inoltre sembrano non dare dipendenza fisica …………… quindi perché rinunciare alla possibilità di appartenere interamente al branco che ci si deve provare in impegni “non stop” in discoteca , nei “raves” ……….. nelle notti folli metropolitane?

Ed è proprio in questo habitat, che si affondano le radici dell'utenza particolare e perversa di sostanze illegali definite “nuove droghe”, caratterizzate dalla vasta famiglia delle “ecstasy” e dai “poppers”, ma spesso integrate dalla presenza di allucinogeni (LSD, mushroom), Kath, Datura stramonium, amfetamine, preparati della cannabis, chetamina, solventi e numerosi altri fattori psicoattivi.

Siffatta gamma di stupefacenti è connotata da una prevalente dipendenza psichica ed è volutamente usata e ricercata da una ben definita categoria di consumatori intenzionata a differenziarsi dal più triste cosmo degli eroinomani, ai loro occhi oggettivamente diversi e quindi da evitare. Ma, a ben guardare, i proseliti di questa nuova schiera di tossicodipendenti, indicati nel gergo di strada, come coloro che “calano ecstasy”, mostrano stati di compulsione psichica tipici della tossicodipendenza, soddisfatta solo dall'assunzione di piccole compresse che, se pur scevre dal pericolo della dipendenza fisica, mostrano caratteri di pericolosità difficilmente prevedibili e quantificabili. L'assunzione infatti di composti, indefiniti nella loro formulazione e posologia, capaci di provocare alterazioni metaboliche con riflessi sulle funzioni fisiologiche unitamente a gravi danni sul SNC (talora irreversibili) e sul sistema cardiocircolatorio, è foriera di potenziali gravi nocumenti per la salute spesso minimizzati o completamente ignorati dal giovane assuntore. (**)

Le compresse di “ecstasy” nel gergo comune portano nomi altamente suggestivi: “Eve”, “XTC”, “Adam”, “E”, MDA”, TNT”, “Love drug”, “Nexus”, ecc. , e questo, insieme alle priorità farmacologiche e psicoattive che le avvicinano alle amfetamine e alla mescalina, ossia euforia, disinibizione, moderata allucinazione (per l'azione biochimica esercitata sia sul sistema serotoninergico, che su quello dopaminergico) ne fa una categoria altamente diffusa nel mondo occidentale tanto da divenire negli ultimi anni un fenomeno di proporzioni tali da dover essere preso in considerazione sia sul versante epidemiologico che sanitario.

Sotto il profilo farnacotossicologico le “ecstasy”, definite anche “entactogeni”, termine che trae origine dalla specifica capacità di indurre uno stato introspettivo che facilita la serena elaborazione di stati emozionali senza che si realizzino distorsioni delle facoltà sensoriali tipiche degli allucinogeni , ovvero “uno stato di coscienza alterato”, possono rendersi responsabili della causazione dell'ipertermia (responsabile di gravi complicazioni cliniche talora sfocianti in esiti fatali), della “sindrome serotoninergica” e delle alterazioni comportamentali attribuibili all'aumento della funzione 5-HT.

Nel corso di specifiche ricerche, sono state dimostrate dirette responsabilità in merito alla produzione di ipertermia (consideriamo anche e soprattutto le situazioni e i luoghi ove comunemente vengono consumate queste sostanze: discoteche, ambienti chiusi in situazioni di grande affaticamento muscolare, di potenti stimoli luminosi e sonori e spesso, se non sempre, associati ad ingestione di grandi quantità di alcolici), della sindrome serotoninica e delle alterazioni comportamentali, ed è stato inoltre accertato che ripetute assunzioni di metilendiossiamfetamine possono causare, a lungo termine, effetti neurotossici conseguenti alla diminuzione del contenuto di 5-HT in numerosi regioni cerebrali, come testimoniato dalla degenerazione delle terminazioni 5-HT confermata sia in sede biochimica che istologica. (**)

Tutto questo per dimostrare quanto sia errato il pensare alle nuove droghe come a composti tutto sommato poco nocivi per l'individuo e la società, del resto la comune credenza scientifica nella valutazione di questi composti altro non può fare che ipotizzare la possibilità di crescita di soggetti cerebrolesi nell'ambito della popolazione tossicomanica.

le paste

 

 

la coca

 

 

 

Alcuni principi attivi presenti nelle compresse

Commercializzate sotto il generico nome di “ecstasy” Associazioni

MDMA ( 3-4 metilendossi-metil-amfetamina) + ketamina

+ caffeina + d,l-amfetamina

+ caffeina

MDA ( 3-4 metilendossi-amfetamina) + fenciclidina + ketamina+ efedrina

MDEA ( 3-4 metilendossi-etil-amfetamina)

DOB ( 4, bromo-5-dimetossiamfetamina)

MDBD ( 3-4 metilendiossi-fenil-2-butanamina) + caffeina

Amfetamina

Metil-amfetamina + destrometorfano

+ dimetilsulfone

+ fenilpropanolamina + caffeina

+ d-metorfano

+ destrometorfano + dimetilsulfone

PPMA ( fenil-propil-metil-amina) + fiocina + caffeina

4-MTA ( 4 metil-tioamfetamina)

DMT (dimetil-triptamina)

Ketamina (special K) o in conf.liqu. (ketaset) + paracetamolo + diazepam

2C-T-2 (2,5-dimetossi-4-etiltiofenatil-amina)

2C-B (4-bromo, 2,5-dimetossi-fenetil-amina) (NEXUS)

5-metossi-dimetil-triptamina

Fenetil-amina

Fentermina

Metilcatinone

Fenacetina + cocaina

Di pirone + cocaina

Etil-morfina

Steroidi Associazioni

Nondrolone + ecstasy

Testosterone + ecstasy

Altri composti circolanti tra la popolazione tossicomanica giovanile

Allucinogeni vegetali e composti di sintesi e semisintesi

Mushroom

Mescalina (anche in compresse di colore verde)

Peyote

PCP (fenciclidina)

LSD

Poppers

Cicloexilnitriti

Isobutil-nitriti

Altri

Metaqualone

GHB (y-idrossi-butirrato)

GBL (y-idrossi-lattone)

1,4-butanediolo o 1,4 tetrametilengicol (ultimate euphoria)

Clobezorex S(+) 1-fenil-2-((2-clorobenzil)amino) propano

continua... pag. 11

 

presentazione_sezione <<< pagina <<< 11

 

 

 

 

.

 

About Us | Site Map | Privacy Policy | Contact Us | ©2003 Company Name