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Assoc. Medica Disturbi di Relazione

"associazione a carattere socio-sanitario  destinata  alla cura e alla prevenzione dei Disturbi del Comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità), inquadrabili nei Disturbi di Relazione, attraverso un'azione diretta sul territorio nazionale con allargamento nel Sud del Mondo attraverso missioni di interscambio "

 

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2° parte: ... per saperne un po' di più: LE DROGHE
Seguendo le indicazioni del DSM-IV (1999 – Ed.Masson) possiamo
definire come ABUSO DI SOSTANZE quella modalità patologica d'uso di una sostanza che porta a menomazione o a disagio clinicamente significativi riferendoci ad un periodo di 12 mesi. Quando l'uso ricorrente della sostanza invalidi le capacità dell'individuo a svolgere i compiti connessi con il proprio ruolo sul lavoro, la scuola, la casa; oppure quando l'uso ricorrente lo si faccia in situazioni fisicamente rischiose (ad es. nella guida di un autoveicolo); quando l'individuo incorra ripetutamente in problemi legali correlati alla sostanza stessa (ad es. arresti per condotta molesta legata alle condizioni psico fisiche indotte), infine (sempre secondo il DSM-IV) quando il soggetto continui ad utilizzare la sostanza nonostante persistenti e ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti.
I DISTURBI INDOTTI DA SOSTANZE sono identificati seguendo il DSM-IV
Nella INTOSSICAZIONE DA SOSTANZE e nella ASTINENZA DA SOSTANZE:
INTOSSICAZIONE = •  lo sviluppo di una sindrome sostanza-specifica reversibile dovuta alla recente assunzione di (o esposizione a) una sostanza.
•  Modificazioni patologiche clinicamente significative sul piano comportamentale o psicologico dovute all'effetto della sostanza sul sistema nervoso centrale (per es. litigiosità, labilità d'umore, deficit cognitivi, ecc.) e che si sviluppano durante o poco dopo l'assunzione della sostanza.
•  I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale e non possono essere meglio spiegati con un altro disturbo mentale
ASTINENZA =
•  lo sviluppo di una sindrome sostanza-specifica conseguente alla cessazione (o riduzione) del'assunzione di una sostanza precedentemente assunta in modo pesante e prolungato
•  La sindrome sostanza-specifica causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
•  I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale, e non possono essere meglio spiegati con un altro disturbo mentale.
DSM-IV 1999-Ed.Masson
Secondo una classificazione riportata ne “Le intossicazioni croniche voluttuarie “ (S.Fiume-F.DelMonaco – Ed. Paoline, 1976) le sostanze tossicomanigene vengono suddivise nelle segg. categorie:
•  sostanze ad azione depressiva sull'attività del sistema nervoso centrale
•  alcool
•  ipnotici (barbiturici ad azione lenta, rapida, rapidissima), non barbiturici
•  ansiolitici (librium, valium, ecc.)
•  analgesici narcotici (oppio, morfina, eroina), narcotici sintetici
•  antipsicotici (levopromazina, clorpromazina, trifloroperazina)
•  altrri
•  sostanze ad azione stimolante dell'attività del sistema nervoso centrale
•  stimolanti maggiori (della vigilanza)
A1) anfetamine (benzedrina, mefedrina)
A2) anoressanti (preludin, tenuate)
A3) cocaina
•  stimolanti minori (caffeina, nicotina, ritalin, efedrina)
•  stimolanti dell'umore
C1) inibitori delle M.A.O. (parnate, nardil)
C2) non inibitori delle M.A.O. (triciclici, tofranil, pertrofan, ecc.)
•  sostanze perturbatrici dell'attività del sistema nervoso centrale
•  allucinogeni propriamente detti (L.S.D., messalina, psilocibina)
•  derivati della canape (marijuana, hashish)
•  solventi volatili (collanti, dissolventi, diluenti, ecc.)
•  anticolinergici naturali (belladonna, iosciamina, scopolamina); sintetici
L' OPPIO rappresenta il succo condensato prelevato a mezzo di incisione della capsula del papaverum album dopo una quindicina di giorni dalla caduta dei petali della bacca. Dall'incisione fuoriesce un succo a grosse gocce biancastre e lattiginose che a contatto con l'aria assumono una colorazione brunastra. Dopo qualche ora la resina viene raccolta ed impastata in piccole forme (i pani di oppio).
La fama dell'oppio nasce dalle sue proprietà analgesiche ed in particolare dalla potente sedazione che procura.
L'intossicazione da oppiacei è caratterizzata da alterazioni psichiche e comportamentali clinicamente significative , tipo euforia iniziale seguita da apatia, disforia, agitazione o rallentamento psicomotorio, deficit della capacità critica o compromissione del funzionamento sociale e/o lavorativo; miosi (o midriasi dovuta ad anossia da massiccia overdose) associata a sonnolenza (o coma), eloquio indistinto, deficit dell'attenzione e della memoria.
La cessazione o la riduzione di uso pesante e/o prolungato di oppiacei, oppure la somministrazione di un oppiaceo antagonista determina l'astinenza caratterizzata da 3 o più dei segg. sintomi:
•  umore disforico
•  nausea o vomito
•  dolorabilità muscolare
•  lacrimazione o rinorrea
•  midriasi, piloerezione o sudorazione
•  diarrea
•  sbadigli
•  febbre
•  insonnia
L'EROINA , o dietilmorfina, venne introdotta nella terapia nel 1878; rappresenta una sostanza di gran lunga meno ipnotica della morfina, ma cinque volte più tossica.
È caratterizzata da un'azione violentissima provocando ansia ed irritabilità, nonché un imperioso bisogno di muoversi.
L'abitudine all'uso interviene con grande rapidità ed il bisogno, caratterizzato da una sorta di angoscia respiratoria, intercorre ogni 2-3 ore circa. La soglia di intossicazione è molto bassa e può provocare gravi danni bulbari. È interessante sottolineare come il tossicomane da eroina mal sopporti la contemporanea assunzione di alcool o di hashish, mentre incrementa la propensione all'uso di tabacco.
Conseguenza del consumo sono i problemi di natura sociale in quanto l'approvvigionamento assumendo il carattere della urgenza ed essendo molto elevato il prezzo della sostanza l'unica strada percorribile risulta essere quella della criminalità; inoltre l'isolamento, intrinseco alla dipendenza da eroina, rappresenta un'aggravante non di scarso rilievo.
La MORFINA rappresenta il principale alcaloide dell'oppio, venne sintetizzata nel 1803 da un farmacista di nome F.W. Adam Serturner. Il suo ingresso nella medicina avvenne grazie alle sue enormi capacità di sedare il dolore fisico, il problema sta nel fatto che questa sostanza diede inizio ad un nuovo tipo di tossicomania: quella che richiedeva l'uso della siringa di Pravaz.
La sindrome da astinenza rende imperioso ed indispensabile l'approvvigionamento, tanto da indurre il soggetto a scendere a qualsiasi compromesso pur di iniettarsi in qualsiasi parte del corpo e senza avere la possibilità, mentalmente parlando, di tutelarsi dal punto di vista igienico (quindi utilizzo di siringhe non sterili, ambienti sporchi, degradati …….. veri immondezzai nascosti e non) , perdita completa della valutazione soggettiva della realtà e della capacità relazionale (l'unica “relazione” concepita è quella con la droga), tutto il tempo trascorso alla ricerca della dose, sempre in quantità crescente, in grado di sollevare dalla brutalità della crisi.
Circa 12 ore dopo l'ultima iniezione il soggetto comincia a percepire inquietudine debordante in angoscia, debolezza intensa, a volte sonno agitato (“sonno yen”, come viene definito in gergo). Le pupille appaiono enormemente dilatate, il volto assume un colorito terreo.
Dopo ca. 24 ore si assiste ad un abbassamento considerevole della temperatura corporea con associata erezione pilifera (fenomeno del “tacchino freddo”), aumenta a dismisura la secrezione lacrimale e la produzione di muco acquoso che cola inesorabilmente dal naso; la frequenza e la forza degli sbadigli possono portare alla lussazione della mandibola; l'onda peristaltica intestinale assume un'intensità tale da risultare visibile all'osservazione dell'addome, oltre a procurare intenso dolore, vomito (spesso a carattere ematico) e diarrea (si può arrivare anche a 60 scariche nelle 24 ore). La temperatura corporea continua ad abbassarsi tanto che i brividi pervadono il paziente. Scosse tonico cloniche localizzate prevalentemente agli arti inferiori danno luogo al fenomeno definito in gergo “dare un calcio all'abitudine”.
Il Paziente può arrivare a perdere anche 5 chili di peso corporeo nelle 24 ore sia a causa dell'intensa sudorazione, della diarrea e dell'anoressia.
I fenomeni durano all'incirca 6 giorni per poi lentamente decrescere di intensità e scomparire in quindicesima giornata.
L'arbusto della coca è originario del Sud America (poi trapiantato a Ceylon, in Giamaica e a Giava) , le sue foglie di colore verde scuro, di forma ovoidale o lanceolata e percorse da 2 profonde venature centrali sono ricchissime di alcaloidi, dopo la raccolta vengono fatte essiccare e quindi lavorate a seconda delle tradizioni della zona di origine (ad es. in Bolivia vengono fatte essiccare rapidamente nel corso della stessa giornata dopo di che possono venire consumate con la denominazione di “coca del dia”; mentre in Perù le foglie subiscono un processo di fermentazione e si ottiene la “coca picada”) , qualunque sia la lavorazione le foglie vengono poi masticate mescolate a cenere o a calce potassica.
L'alcaloide attivo (cloridrato di cocaina) della COCAINA venne isolato per la prima volta nel 1859 in un laboratorio tedesco da foglie di coca e la ditta farmaceutica Merck immise la sostanza sul mercato come medicinale con il nome di Cocaine.
La cocaina si guadagnò la fama di droga miracolosa in quanto potente analgesico locale, seppur innocuo ed altrettanto potente agente antidepressivo. Venne poi utilizzata nell'ambito dell'industria alimentare : negli USA nel 1886 si iniziò la produzione della famosissima Coca-cola che nella sua prima ricetta era preparata con coca ed estratti di noce della cola (dal 1903 si è sostituita la coca con la caffeina).
L'intossicazione da cocaina determina modificazioni psicologiche o comportamentali maladattive clinicamente significative: euforia o appiattimento dell'affettività, modificazioni della tendenza a socializzare, ipervigilanza, suscettibilità interpersonale, ansia, tensione o rabbia, comportamenti stereotipati, compromissione delle capacità critiche e del funzionamento sociale o lavorativo. Accanto a questo quadro per fare diagnosi di intossicazione da cocaina si tiene in considerazione la presenza di almeno 2 dei seguenti sintomi che si sviluppano durante, o poco dopo, l'assunzione di cocaina:
•  tachicardia o bradicardia
•  midriasi
•  ipertensione o ipotensione
•  sudorazione o brividi
•  nausea o vomito
•  perdita di peso obiettiva
•  agitazione psicomotoria o rallentamento
•  debolezza muscolare, depressione respiratoria, dolore toracico o aritmie cardiache
•  confusione, crisi epilettiche, discinesie, distonie o coma
L'intossicazione da cocaina può essere associata ad alterazioni percettive : allucinazioni con test di realtà integro (ossia quando il soggetto riconosce che le allucinazioni sono indotte dalla sostanza e non rappresentano una realtà esterna), o illusioni uditive, visive o tattili (“pidocchi da cocaina”), in assenza di un delirium.
Sembra che una vera e propria crisi di astinenza da cocaina non si verifichi alla sospensione della droga. “ è infatti difficile pensare che uno stimolante del cervello anteriore possa creare l'abitudine, dato che l'abitudine sembra essere monopolio dei sedativi. L'uso continuato della cocaina porta al nervosismo, alla depressione, talvolta alla psicosi da droga con allucinazioni. Il nervosismo e la depressione, come conseguenza dell'uso della cocaina, non vengono alleviati da una maggiore quantità di cocaina. Vengono invece efficacemente alleviati dalla morfina. L'uso della cocaina da parte di un morfinomane porta invariabilmente ad iniezioni di morfina sempre più forti e sempre più frequenti”.
“Le intossicazioni croniche voluttuarie” – S.Fiume-F. Del Monaco – Ed. Paoline, 1976
Secondo il DSM-IV l'astinenza da cocaina conseguente a cessazione o riduzione dell'uso prolungato e in dosi pesanti di cocaina può portare ad una serie di sintomi causa di disagio clinicamente significativo e/o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e di altre aree importanti:
•  stanchezza
•  sogni vividi, spiacevoli
•  insonnia o ipersonnia
•  aumento dell'appettito
•  rallentamento psicomotorio o agitazione

Viaggio nella canapa – presentazione quaderno.2 di Fuoriluogo

N.A.Di.R. informa: giovedì 14 dicembre '06 c/o la Libreria MelBookstore di via Rizzoli a Bologna è avvenuta la presentazione del quaderno.2 di Fuoriluogo "Viaggio nella canapa" il movimento internazionale per gli usi terapeutici di Lester Grinspoon , psichiatra, Professore emerito alla Harvard Medical School.
Sono intervenuti:
  • Franco CORLEONE – Presidente Forum Droghe
  • Alessandro LIBERATI – Docente Università Modena e Reggio Emilia Agenzia Sanitaria Regionale
  • Gianluca BORGHI – Consigliere Regionale
  • Roberto PANZACCHI – Consigliere Comunale Il volume raccoglie gli articoli e le interviste di Lester Grinspoon, pubblicati su Fuoriluogo dal 1998 ad oggi, a cura di Franco Corleone e Grazia Zuffa. La sua ricerca sulla canapa, a partire dagli anni '60, costituisce un riferimento essenziale per studiosi e militanti per la riforma della politica sulle droghe.
    Visita il sito: www.mediconadir.it
    Visita il sito: www.melbookstore.it
    Visita il sito: www.fuoriluogo.it
    Visita il sito: www.marijuana-uses.com
    Visita il sito: www.gianlucaborghi.it
“Le nuove droghe” – Gunter Amendt, Patrick Walzer – Ed. Feltrinelli , 1998 (****)
La canape, originaria dell'Asia centrale, è una pianta dioica (non contiene in un solo individuo stami e pistilli) e come tale, perché si produca il seme pianta maschile e femminile devono crescere l'una vicina all'altra; l'impollinazione dipende esclusivamente dal vento perché nessun insetto viene attirato dalla pianta. La resina che si raccoglie dalla sommità dei fiori della pianta femmina contiene i principi attivi : il cannabinol e il tetrahidrocannabinol.
La canape viene utilizzata sotto due forme:
•  come resina (charas in Asia, hashish in Medio Oriente, chira in Africa del Nord) lavorata e pressata in pani di colore marrone scuro
•  come canape al naturale, ossia foglie e fiori della pianta tagliati ed essiccati (hang e ganja in India, kif in Algeria e Marocco, takrouri in Tunisia, hashish in Siria e Libano, djomba, liamba e riamba in Africa centrale e Brasile, dagga in Africa del sud, marijuana in America e grifa in Messico.
La resina è molto più tossica della canape al naturale in quanto contiene una percentuale del 40% di prodotto attivo, mentre la sostanza naturale ne contiene una percentuale del 8-12%.
“La cannabis ha proprietà eccitanti e calmanti, narcotiche e allucinogene. Quale che sia l'effetto dominante dipende, oltre che dalla personalità del consumatore e dalle circostanze del consumo, soprattutto dalla diversissima qualità della sostanza. La droga stimola la concentrazione sull'essenziale, su ciò che ci si è proposti in una determinata situazione e si vuole perciò raggiungere. L'effetto può anche farsi sentire, al contrario, in forma di dispersione, fino alla disgregazione dell'Io. La cannabis aiuta a ridurre gli stimoli esterni e ad attivare la vita interiore. La droga acutizza la percezione visiva e acustica, sensibilizza il tatto e la sensibilità epidermica. E fin qui è anche una droga del sesso. …
… Il pericolo di procurarsi un'overdose fumando è molto ridotto, dato che l'effetto si fa sentire subito e chiaramente …mangiata o bevuta, la cannabis ha un effetto più forte e duraturo … il rischio di un overdose è grande nel caso del consumo orale.
... gli effetti collaterali sono moderati e di poco conto: Possono farsi sentire stanchezza, mal di testa o anche una sensazione di stordimento generale.
... non dà dipendenza fisica …. chi cessa il consumo di cannabis non avvertirà i sintomi di una crisi di astinenza. Se il desiderio di averne a disposizione sia da considerarsi una dipendenza di tipo psicologico resta una questione aperta. In caso di consumo regolare si sviluppa una tolleranza minima nei confronti di alcuni effetti della sostanza, non subentra però la costrizione ad aumentare la dose. “
(****)
I pericoli derivanti dall'uso di questa sostanza sono in prima istanza da rapportare al grave danno che il fumo può provocare a carico dell'apparato respiratorio e dell'apparato cardiocircolatorio, inoltre questa droga può slatentizzare psicosi latenti.
L'intossicazione da cannabis viene contemplata nel DSM-IV e fa riferimento alle possibili modificazioni comportamentali e psicologiche clinicamente significative che possono fare seguito ad uso recente di questa droga (es. compromissione della coordinazione motoria, euforia, ansia, sensazione di rallentamento del tempo, deficit della capacità critica, ritiro sociale) associate a 2 o più dei segg. sintomi:
•  iperemia congiuntivale
•  aumento dell'appetito
•  secchezza delle fauci
•  tachicardia
La DIETILAMIDE dell'ACIDO LISERGICO ( LSD) venne sintetizzata nel 1943 nei laboratori di Basilea della Sandoz da Stoll e Hoffman dalla segale cornuta (un fungo che attacca i cereali) . La Sandoz immise l'LDS sul mercato nel 1949 sotto il nome di Delysid , questo farmaco sembrava un ottimo psicofarmaco …….”dato che la condizione vissuta sotto LSD era paragonabile ad una –malattia mentale sperimentale- la sostanza venne considerata uno strumento particolarmente prezioso nella terapia psichiatrica.
…. Grande fu l'interesse nell'esercito americano, della Cia e degli altri servizi segreti per l'LSD, come strumento di lotta,…. L'esercito americano allestì un numero considerevole di depositi e diede inizio ad una serie di esperimenti per la conduzione della guerra chimica e psicologica. I loro esperimenti segreti sarebbero venuti alla luce solo molti anni dopo: la loro vera entità resta invece ancora nascosta. Numerosi soldati, ma anche civili, furono trattati a loro insaputa con dosi elevate”
(****)
Negli anni '50, quindi, questa potente droga allucinogena venne utilizzata nello studio delle psicosi, mentre tutt'altra piega prese negli seguenti anni sessanta quando l'LSD “ diventò il sacramento che rendeva possibile le esperienze spirituali, mistiche e religiose. Non ci si concentrò più sulla ricerca o la cura delle malattie della psiche, ma sull'allargamento della coscienza. LSD e gli altri allucinogeni avrebbero dovuto aprire “le porte della percezione”, così il titolo di un libro di Aldous Huxley”
(****)
Erano gli anni delle droghe psichedeliche (psiche = anima, mente; delos = rivelatore o manifestatore), della “politica dell'estasi” come la definiva Timothy Leary (insegnate di psicologia della Harvard University) attivo propagandista dell'uso di questa droga a sostegno della liberazione dai vincoli sociali, condannato poi a 30 anni di carcere per possesso di marijuana.
La nuova cultura delle coscienze si allargò a macchia d'olio soprattutto nel mondo della musica: pensiamo ai Doors, ai Beatles (“Lucy in the Sky with Diamonds”), Jimi Hendrix, Rolling Stones e tanti altri che cantavano l'esaltazione dell'anima maledetta fino a …“ The end” (Doors – 1967)
“Questa è la fine, mia unica amica,
fa male lasciarti andare, ma non mi seguirai mai,
la fine delle risate e delle dolci bugie,
la fine delle notti in cui cercammo di morire
questa è la fine”
(Jim Morrison '67)
Nel 1969 il festival di Woodstock rappresentò il punto di massima del movimento psichedelico, ma caratterizzò anche l'inizio della sua fine, sopravvisse in India un piccolo rifugio di vecchi hippy ancora attivi nella celebrazione dell'LSD come droga di culto e all'inizio degli anni '90 da lì i techno-hippy si diffusero di nuovo nel mondo occidentale portando il sacramento riscoperto.
Il vero pericolo nell'uso di questa droga, come di tutti gli allucinogeni, è quello psichico: si pone in essere una situazione di distacco dal mondo reale e/o percettivo , allucinazioni visive, illusioni sensoriali, dispersione dell'Io possono portare alla slatentizzazioni di gravissime psicosi di tipo schizoide e/o paranoide e ad acting out autodistruttivi.
Sembra che l'LSD possa considerarsi responsabile di tossicità cromosomica, inizialmente osservata in vitro nelle culture leucocitarie ed in seguito ritrovata in vivo nei leucociti di un consumatore abituale. Inoltre è stato dimostrato nel ratto il passaggio della droga attraverso la barriera placentare con conseguenti danni letali al feto.
L'imponenza dei fenomeni psichici ha un modestissimo corrispettivo neurologico, in quanto l'esame obiettivo sotto la spinta lisergica risulta blandamente modificato: andatura titubante e disarmonica, fini tremori alle estremità, irregolarità della grafia, qualche sporadico interessamento extrapiramidale (fugaci movimenti delle estremità superiori, spasmi di torsione, ecc.), sensazioni soggettive disestesicoparestesiche (formicolii, senso di bocca gonfia, brividi alla bocca, senso di amaro, bruciore agli occhi, sensazione di occhi gonfi, vista appannata, modesta disacusia).
Si considerano modificazioni maladattive da intossicazione da allucinogeni: rilevante ansia o depressione, idee di riferimento, paura di impazzire, ideazione paranoide, compromissione delle capacità critiche o del funzionamento sociale; alterazioni percettive ricorrenti in stato di piena consapevolezza e vigilanza ( ad es. intensificazione soggettiva delle percezioni, depersonalizzazione, derealizzazione, illusioni, allucinazioni, sinestesie) , il tutto associato a due o più dei segg. sintomi:
•  midriasi
•  tachicardia
•  sudorazione
•  palpitazioni
•  annebbiamento del visus
•  tremori
•  in coordinazione
Il disturbo percettivo da allucinogeni può ripresentarsi dopo cessazione dell'uso e può assumere il carattere della persistenza provocando disagio clinicamente significativo e menomazioni del funzionamento sociale dell'individuo.
Luisa Barbieri
Illustrazione : “Humor nero & camici bianchi” – Claude Serre; Ed.Glénat; 1989
Locandina ufficiale Festival Woodstock ; agosto 1969; USA
“Front page – 100 years of the Los Angeles Times” – Los Angeles Times – 1981
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