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… per saperne un po' di più: Il TABAGISMO
a cura della Dott. Luisa Barbieri
“Grazie non fumo perché non voglio essere un bersaglio” … bersaglio ? di chi ? e per cosa?
di chi ?…. si arricchisce sfruttando le fasce più deboli della popolazione mondiale, in particolare il lavoro minorile che costa pochissimo o addirittura nulla, trincerandosi dietro alla scusa che i bambini sono lì per imparare un mestiere (spr. nei Paesi del Sud del Mondo questo ragionamento trova ampio terreno fertile) … ed in questa maniera vengono messi in concorrenza con i loro genitori occupandone i posti di lavoro e riducendone le paghe (già al limite della sopravvivenza). Ma chi accumula denaro e potere al di là del rispetto del singolo essere umano ? Ovunque ci sono bambini da sfruttare ed ovunque ci sono imprenditori pronti a farlo …. “Un giorno mentre ero a Karachi, in Pakistan, domandai ad un imprenditore … se nella sua fabbrica lavoravano dei bambini; con naturalezza egli mi rispose: - Prendo qualsiasi persona che sappia lavorare: Non mi interessa se è giovane, vecchia o di mezza età. Se un ragazzino di 10 anni è in grado di farmi il lavoro, io lo prendo e se dopo quindici giorni muore, non è affar mio - (Neil Kearny – Segretario Generale della Federazione Sindacale Internazionale Tessili, Abbigliamento e Cuoio) … Chi finge di non sapere ? chi mentre accende quella sigaretta pensa alle piantagioni di tabacco del Sud America, per fare un esempio, e tenta di immaginare come quella sigaretta viene prodotta, chi raccoglie le foglie di tabacco ? … come vive ? quanto viene pagato ? quanti anni ha ?
Noi mettiamo la testa sotto la sabbia e pensiamo ai nostri bambini che al mattino si svegliano, si lavano, fanno una buona colazione e armati di zainetto si avviano sbuffando verso la scuola … ma se la nostra testa ogni tanto facesse capolino e immaginassimo invece il destino dei bambini che vivono in Africa, in Asia, in America Latina … quanti saranno ? cento milioni ? duecento milioni ? …Bè, per loro svegliarsi non significa quello che significa per noi (forse ha un senso un po' più impegnativo … da tutti i punti di vista!)… loro mangiano, se c'è, un piatto di riso avanzato e partono di casa per affrontare una dura giornata di lavoro che può durare anche 18 ore … alcuni si ritrovano a non dormire nemmeno nelle loro baracche … sono stabili giorno e notte all'interno delle aziende che li fanno lavorare ponendoli in una posizione di schiavitù.
“ La denuncia dell'INSAN racconta di bambini alloggiati in oscure “Kongsi” (baracche di legno provvisorie abitate di solito dai lavoratori assunti a contratto), che bevono “samsu”, un alcool illegale ottenuto dalla fermentazione del riso mescolato al peperoncino. Inoltre riferisce che i bambini sono picchiati brutalmente dal padrone e dai suoi figli. Un ragazzo è stato addirittura appeso a testa in giù sopra il fuoco perché aveva rubato due cedri mentre altri due sono stati appesi per i polsi per un giorno intero per avere rubato un po' di brodo”
“Sulla pelle dei bambini” – EMI ed. – 1994
Bersaglio per cosa ? per le malattie che colpiscono i fumatori, sia che essi siano attivi o passivi.
Le patologie associate al fumo di sigaretta sono veramente tantissime e assolutamente comprovate da innumerevoli studi scientifici.
Partendo dal fatto che il fumo rappresenta il più potente agente cancerogeno per l'uomo, gli organi più frequentemente colpiti sono i polmoni, le vie aeree superiori (laringe, cavo orale), l'esofago, lo stomaco, il pancreas, la vescica, il rene e la cervice uterina; non possiamo poi sottostimare i potenti danni provocati dalla nicotina in particolare sul cuore e sulla circolazione : l'aumento di frequenza cardiaca (tachicardia) e l'aumento della pressione sanguigna sono immediatamente susseguenti al consumo di una sigaretta, va da sé comprendere come il fumare rechi gravi danni a chi soffre di angina, di ipertensione o di insufficienza arteriosa o a chi abbia subito un infarto del miocardio. L'influenza del fumo sulla circolazione non esclude quella cerebrale con conseguente influenza patogena sui vasi cerebrali in genere, dai processi vascolari acuti allo spasmo e all'emorragia cerebrale (che spesso vengono messi in rapporto etiopatogenetico con l'arteriosclerosi).
La nicotina, inoltre, interferisce con il metabolismo dei grassi liberandoli dai depositi ed aumentandone la quota circolante con conseguente ipercolesterolemia; negli anziani aumenta l'aggregabilità piastrinica aumentando considerevolmente il rischio embolico e trombotico; inoltre stimola la secrezione acida dello stomaco agendo da fattore favorente l'insorgenza di gastrite e ulcere.
“Nei fumatori sono state riscontrate numerose anormalità sul funzionamento dei polmoni. (Fletcher e Peto 1988; Burrows et al., 1988; Dockery et al., 1988). In generale, i fumatori attivi hanno un più basso volume espiratorio nel 1° secondo di respirazione forzata (FEV1) ed un più rapido declino del FEV1 rispetto a chi è ex fumatore e non ha mai fumato” ( www.fumo.it/fumatore/educazionale/cap2/ )
In persone predisposte fumare provoca ostruzioni irreversibili, tanto che anche alla sospensione non vi è un recupero totale della funzionalità polmonare, anche se il tasso medio di FEV1 tende a riavvicinarsi alla normalità.
I disturbi respiratori più frequenti, considerando la relazione dose-risposta, riguardano:
la tosse cronica con produzione di catarro
il respiro affannoso
la dispnea
Questi sintomi si pongono in relazione con le modificazioni provocate dal fumo sull'epitelio delle vie aeree:
perdita delle ciglia
ipertrofia della ghiandola mucosa
aumento del numero delle cellule calciformi
maggiore permeabilità
(American Thoracic Society, 1996)
I principali costituenti del fumo di sigaretta sviluppano una serie di effetti biologici, tra cui i principali sono attribuibili:
all'ACIDO CIANIDRICO e all'OSSIDO DI CARBONIO: sono ambedue veleni respiratori, in quanto il primo inibisce la respirazione cellulare, mentre il secondo interferisce con il trasporto dell'ossigeno nel sangue e conseguentemente con la sua utilizzazione da parte delle cellule
agli OSSIDI DI AZOTO, agli ALDEIDI e ai FENOLI che rappresentano i maggiori responsabili dell'azione irritante del fumo sulle mucose respiratorie (tosse, catarro) e sulle congiuntive (arrossamento, lacrimazione); sprt. le aldeidi, inoltre, svolgono un'attività inibitrice sulle ciglia della mucosa dell'apparato respiratorio impedendo così il trasporto e l'eliminazione delle sostanze estranee, favorendo conseguentemente la penetrazione delle sostanze corpuscolate del fumo nelle porzioni profonde dell'albero respiratorio.
agli ALCALOIDI, in particolare la NICOTINA, e alle sostanze ad azione cancerogena come l'ARSENICO, le NITROSAMINE, gli ELEMENTI RADIOATTIVI.
I danni da intossicazione cronica di nicotina si manifestano a carico del sistema circolatorio:
vasocostrizione periferica e conseguente aumento della pressione arteriosa
aumento della frequenza cardiaca con conseguente affaticamento del muscolo cardiaco
alterazioni del ritmo cardiaco
spasmo delle arterie coronarie (le arterie che forniscono il sangue alle pareti del cuore) con conseguente possibilità di comparsa di angina pectoris ed aumento del rischio di infarto del miocardio
La nicotina, da “bravo” agente irritante, determina poi una serie di disturbi a carico dell'apparato digerente (gastriti, ulcere, sino al cancro dello stomaco), dell'apparato visivo (retinopatia), dell'apparato respiratorio (broncopneumopatia cronica ostruttiva), a carico dell'apparato riproduttivo (nell'uomo il fumo riduce la densità dello sperma e la vivacità degli spermatozoi, nella donna favorisce la comparsa della menopausa precoce).( www.digilander.iol.it/effegi/effettibiologicideltabacco.html )
La nicotina, non dimentichiamolo, determina dipendenza farmacologica inducendo il fumatore ad una continua esposizione agli fattori patogeni contenuti nel fumo.
La dipendenza farmacologica da nicotina, come per tutte le dipendenze, viene rafforzata da quella psicologica legata sprt. a fattori sociali e culturali, alla gestualità, all'effetto pseudoamfetaminico che comporta la nicotina.
Nei fumatori abituali agisce come psico-eccitante, ma tale azione è fugace quanto il tempo di consumare la sigaretta e questo porta l'individuo a ricreare lo stimolo accendendone un'altra. Dipendenza farmacologica e psicologica coesistono nelle stesso individuo, ma in proporzioni differenti da soggetto a soggetto, e di questo bisogna tenere conto nell'ambito dei programmi orientati a prevenire e curare il tabagismo. 2
La Dipendenza farmacologica da nicotina non sarebbe sovrapponibile a quella delle altre droghe, in quanto non agirebbe direttamente sul cervello, sembrerebbe che l'effetto di questo alcaloide manifestasse i suoi effetti a livello dei gangli parasimpatici prima e successivamente a livello dei gangli simpatici: una piccola dose li eccita, una dose maggiore li deprime e li paralizza.
Abbiamo detto che il fumo di sigaretta rappresenta il più potente agente cancerogeno per l'uomo, vediamo ora in che modo agisce: partendo dal presupposto che quasi tutte le cellule del nostro organismo (eccetto quelle nervose e quelle del muscolo striato) si moltiplicano per sostituzione di quelle consumate e/o invecchiate o lese e che la riproduzione avviene per divisione trasmettendo alle nuove cellule i caratteri contenuti nei cromosomi, se un agente esterno si inserisce nel normale meccanismo di controllo che regola la divisione cellulare, si può andare incontro ad una mutazione.
Chiaramente la cellula che ha subito la mutazione è diversa dalle altre e può assumere le caratteristiche della cellula tumorale che si differenzia dalle altre per non assolvere la funzione cui era destinata originariamente e per avere un ritmo di crescita molto più elevato.
Che cos'è il FUMO ATTIVO ? è quello inalato ed aspirato dal fumatore. La variabilità dipende dalla composizione del tabacco, dalla sua lavorazione, ma sprt. dal come il soggetto fuma, ossia più un individuo aspira e maggiore risulta essere il grado di combustione e la conseguente produzione di sostanze legate ad essa. Il diverso tipo di aspirazione condiziona:
l'inalazione delle sostanze e la loro deposizione nelle prime vie aeree e digerenti
il grado di combustione determina la dimensione delle particelle inalate
nel fumo di tabacco sono presenti più di 4000 sostanze tossiche: chi fuma 1 pacchetto di sigarette al giorno assorbe in 1 anno l'equivalente di 1 tazza di catrame ed in 6 anni 6 kg. di particelle di polvere.
Che cosa si intende, invece, per FUMO PASSIVO ? l'inalazione involontaria di fumo di tabacco disperso nell'ambiente:
fumo prodotto dalla combustione lenta della sigaretta
espirazione del fumo del fumatore
Negli ultimi anni i danni derivanti dalla nocività del fumo passivo si sono moltiplicati, si calcola che circa il 90% dei non fumatori sia esposto al fumo ambientale e, cosa gravissima, che questa esposizione influisca sull'insorgenza di patologie quali il cancro al polmone, l'infarto del miocardio e l'asma (quest'ultimo evento soprattutto nei bambini).
Il fumo in gravidanza è la forma di fumo passivo più pericolosa ed esecrabile, in quanto determina gravi problematiche a carico del futuro nascituro.
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Questa dovrebbe essere l'immagine riportata dal pacchetto di sigarette secondo l'Associazione Medica Canadese.
www.medicichecurano.org/misura/passivo/index.html )
L'embrione e il feto sono particolarmente sensibili al monossido di carbonio e questo non dovrebbe essere sottostimato dalle donne in gravidanza e da chi sta loro vicino, tuttavia sembra che circa i 2/3 delle fumatrici continui a fumare in gravidanza.
La dipendenza dal fumo, purtroppo, e malgrado le campagne anti-fumo orientate a rendere coscienti i consumatori dei danni provocati da questa abitudine al loro organismo e a quello di chi sta loro vicino, malgrado le diffuse informazioni riguardanti chi della produzione di sigarette ne fa fonte di profitto e di sfruttamento …… chi utilizza i proventi derivanti dalla produzione stessa per compiere scempi contro la Natura e l'Umanità………………….. risulta ancora molto difficile da combattere e superare.
Le motivazioni indispensabili per contrastare un atteggiamento compulsivo, quale il tabagismo, sono difficili da trovare per chi tenta la sua “lotta personale” o per chi tenta di indurre tale lotta.
La ricerca psicologica ha messo in evidenza che il fumatore si può trovare in stati motivazionali diversi in diversi momenti, seguendo quello che è noto come schema ad anello ( Anello di Prochaska ):- è intenzionato a smettere - fumatore abituale pensa di smettere smette diventa - ex fumatore - ricade
Lo schema di Prochaska è importante per comprendere un percorso psicologico che si sviluppa in senso circolare, dove è presente una via d'uscita, ma sono possibili le ricadute ed anche nuovi tentativi di cessazione.
( www.medicichecurano.org/misura/motivazione/index.html )
Si è cercato, come per tutte le tossicomanie, di delineare un profilo psicologico del fumatore, vari studi hanno riscontrato in questi individui la tendenza all'estroversione, ad un comportamento antisociale, una forte componente di impulsività e di nevroticismo, se paragonati a campioni di non fumatori.
Analizzando le motivazioni al fumo, una frequente precondizione determinante facilitante è rappresentata da uno stress emotivo, che viene vissuto dall'individuo, o per la sua suscettibilità all'ambiente circostante, o perché egli si trova costantemente “piazzato” in una situazione stressante. Le sigarette forniscono un mezzo accettabile per togliere la tensione derivante dalle circostanze, senza interferire sull'attività presente.
Sono state effettuate alcune ricerche, sottoponendo i soggetti a tests simulati di guida: il gruppo nel quale il fumo era stato soppresso presentava un maggior numero di errori di vigilanza ed un maggior stato di tensione. D'altro canto i fumatori ai quali era permesso fumare, mostravano minore aggressività degli altri gruppi ed una minore fatica sui lunghi percorsi di quelli che non fumavano.
“Le intossicazioni croniche voluttuarie” – S.Fiume; F.Del Monaco – Ed.Paoline – 1976
Partendo dal presupposto che la decisione di smettere di fumare comporta una serie di disturbi fisici e psicologici, possiamo valutare alcuni suggerimenti atti a rendere un po' meno ardua la “lotta personale” contro il fumo:
- l'associazione tra l'astensione dal fumo ed un trattamento rieducativo alimentare pare risultare parecchio efficace, in quanto l'ex fumatore tende a sublimare sul cibo la compulsione verso la sigaretta, tende ad abusare di cibo, ad ingrassare conseguentemente, anche perché i cibi sostitutivi sono quasi sempre ipercalorici (sprt. dolciumi atti ad aumentare la produzione di serotonina, quindi a ridurre quel basso tono dell'umore che si presenta nel momento in cui si combatte la compulsione; in casi estremi si può intervenire farmacologicamente con utilizzo di antidepressivi)
- il nervosismo e lo stress da astinenza da nicotina possono essere combattuti con l'utilizzo di bevande ad effetto calmante, oppure all'utilizzo di benzodiazepine (farmaci ad azione ansiolitica)
- in ambito alimentare si consiglia di puntare l'attenzione sull'utilizzo di frutta e verdura, piuttosto che di carne e bevande alcoliche, questo perché un'alimentazione equilibrata e ricca di vitamine contribuisce alla depurazione dell'organismo
- l'attività fisica gioca poi un ruolo determinante in quanto tende a scaricare la tensione ed ad aumentare la capacità respiratoria, oltre che agire sul metabolismo di base in senso favorevole all'obiettivo preposto dal soggetto in questione
- la frequentazione di luoghi nei quali è permesso fumare, oltre a porre l'individuo nella posizione di inalare fumo passivo, non aiuta sicuramente a combattere il desiderio compulsivo di accendere una sigaretta, sarebbe bene, quindi evitare tali situazioni
I tempi utili per la disintossicazione dal fumo di sigaretta sembrano essere:
20 minuti per regolarizzare la pressione sanguigna, la temperatura degli arti e la frequenza cardiaca
8 ore per normalizzare i livelli di monossido di carbonio e di ossigeno
1 anno per ridurre del 50% il rischio di malattie e disfunzioni a carico dell'apparato cardiovascolare
5 anni per dimezzare il pericolo dell'insorgenza di cancro al cavo orale, all'esofago ed alla vescica, nella stessa % si riduce la possibilità di ictus cerebri
10 anni per ridurre del 50% il rischio di tumore ai polmoni
15 anni per sovrapporre il rischio di morte a quello dei non fumatori
www.farmacia.it/cgi-bin/infosalute/content.cgi?db=content&uid=default&ID=0(…….
I medici rappresentano la categoria professionale che fuma maggiormente (ca. 40% in Italia), inoltre parecchi non si astengono da tale abitudine anche dinanzi al Paziente dimostrando una totale incoerenza con la professione che svolgono, professione orientata a salvaguardare la salute del Paziente. Questo atteggiamento lo si può inquadrare nell'ambito della sindrome definita “Dissonanza conoscitiva”, ossia la non dissociazione da un comportamento di cui il soggetto conosce le conseguenze negative per sé e per chi gli sta vicino.
Nel nostro Paese si continua tranquillamente a fumare negli ospedali (ca. il 50% dei medici e paramedici persiste in questo atteggiamento, nonostante le leggi vigenti), nelle scuole (sia da parte degli insegnati che, al pari dei medici, dovrebbero con il loro comportamento educare chi è loro affidato dalla comunità, sia da parte degli studenti), negli uffici, nei ristoranti. Le leggi esistono (pur non volendo entrare nel merito della loro completezza e validità), il problema è che …………. come spesso accade, e non solo nei riguardi delle leggi che tenderebbero a regolarizzare il consumo di sigarette, queste non vengono rispettate, e soprattutto non sono contemplate le figure che dovrebbero avere il ruolo di farle rispettare. Nel nostro Paese, purtroppo, il senso civico sembra non appartenere al corredo delle regole educative da impartire sin dalla tenera età, al contrario sembra essere d'uso “l'insegnamento” attraverso dimostrazione del comportamento individuale “in barba” al gruppo sociale al quale si appartiene. A volte si ha l'impressione che l'individuo consideri lo Stato qualcosa di estraneo a sé (anche per questo tenderei a non entrare troppo nel merito, in quanto rischierei di debordare in una polemica forse un po' troppo “grossolana” e tenderei verisimilmente a scivolare in uno sterile e non costruttivo “attacco” a quelle Istituzioni che, invece, desidererei tanto poter salvaguardare, almeno idealmente. L'unica domanda che mi permetto di pormi è: il cittadino è imputabile completamente della dissociazione tra sé e lo Stato ?).
Tornando al tabacco in relazione alle leggi a cui è sottoposto il suo utilizzo, mi viene da pensare a quanto tutto questo sia integrato nell'ambito di un enorme conflitto di interessi per lo Stato italiano che guadagna sul tabacco il 74% del costo di un pacchetto di sigarette, oltre alla percentuale destinata al produttore (16%) nel caso in cui la sigaretta venga prodotta dal Monopolio di Stato.
Monopolio di Stato che nel 2000 si è trasformato in Ente Tabacchi Italiani (ETI), sempre statale, ma con avviato processo di privatizzazione.
Possiamo forse azzardarci a parlare di “ipocrisia di Stato”? del resto è indiscutibile il conflitto tra un ente che produce, guadagna, specula su di un prodotto che evidentemente danneggia la salute dei suoi stessi consumatori.
Si parla tanto di prevenzione, ma in questo caso: PREVENIRE SIGNIFICA NON GUADAGNARE!
Nel nostro contesto sociale cosa ha più “valore” ? la risposta, anche se purtroppo, un po' scontata … la lascio a chi mi legge … porsi delle domande ed arrivare alle risposte tante volte aiuta a combattere il sistema!
Esiste una legge (Regio decreto 24 dicembre 1934 n.2816) che prevede la proibizione della vendita di tabacco ai minori di 14 anni … quante volte vi è capitato di vedere un tabaccaio (e con questo non è mia intenzione attaccare la categoria che svolge solamente il suo lavoro in sintonia con le “regole” sociali) rifiutarsi di vendere un pacchetto di sigarette ad un ragazzino ? perché vi sono tante macchinette automatiche distributrici di sigarette disponibili a tutti… basta mettere le monetine … le macchinette svolgono automaticamente solo la loro funzione …. ma perché ce ne sono tante ?
Esiste una legge (22 febbraio 1983, n.52) la quale stabilisce che “la propaganda pubblicitaria di qualsiasi prodotto da fumo, nazionale od estero, è vietata (senza fare distinzione tra pubblicità diretta e indiretta)”, sarebbe inoltre previsto l'afflusso dei proventi derivanti dalle sanzioni verso il Ministero della Sanità, per potere incrementare l'informazione, l'educazione sanitaria, gli studi e le ricerche finalizzati alla prevenzione delle patologie da fumo …. le multinazionali del tabacco sponsorizzano uno degli sport più popolari e seguito dai giovani: la Formula Uno!
Lo stesso vale per il motociclismo … non avete forse notato spiccare sul petto di Max Biaggi il marchio della Marlboro ? o la scritta MS sulle moto dell'Aprilia ?
Il potere del denaro in mano alle multinazionali del tabacco …è appunto potere … un potere che le porta a comprare spazi pubblicitari per gli “altri” prodotti che producono, quelli che si possono lecitamente pubblicizzare …è solo una leggerezza ? no, non vogliamo credere che vi sia l'intenzione di infrangere una legge del nostro Stato!
Parte del tabacco contenuto nelle sigarette italiane viene prodotto proprio qua da noi, la regione ove maggiormente si coltiva è la Campania, seguono l'Umbria, la Puglia, la Toscana, il Lazio e il Veneto…. Negli ultimi anni molte colture tradizionali, quali il pomodoro nella zona avellinese, sono state sostituite dal tabacco… ci domandiamo il perché … c'è forse una ragione di ordine economico ? di certo si sa che il tabacco è una delle colture che gode dei più alti contributi dell'unione europea.
... Forse l'Europa vuole solo garantire la qualità del prodotto, visto che nel nostro continente è vietato l'uso ad es. dei fitofarmaci, che invece nei Paesi del Terzo Mondo hanno libera divulgazione ?
… ma davvero da noi non si usano pesticidi sulle coltivazioni di tabacco ? è vero che in Europa chi sostituisce le sostanze chimiche con quelle meno dannose per l'ambiente , ossia chi in campagna fa la “lotta integrata” gode di un premio della CEE molto più alto … sembra essere altrettanto vero che in alcune regioni vengono privilegiati i metodi alternativi a minor impatto ambientale come il solfato di rame, forse per incompetenza, forse per non danneggiare il mercato ricco dei pesticidi (Dr. Giuseppe Altieri, agroecologo. Per saperne di più sulle tecniche di tabacchicoltura biologica: www.edisons.it/homepage/newager ).
In ultimo, e non ultimo, vorrei fare un pochettino di chiarezza circa la “smoking-machine”, ossia quella macchina che “a tutela dei fumatori” testa i diversi tipi di sigarette. In Europa sono stati posti dei limiti massimi (12 mg.) di condensato e di nicotina (ca. il 10% del catrame contenuto), questi livelli vengono testati dalla suddetta macchina facendola “fumare”. La macchina aspira 35 cc. di fumo in 2 secondi ogni 60 secondi, facendolo passare attraverso un filtro sul quale si deposita il condensato (quello che teoricamente aspirerebbe il fumatore). In Italia è il Monopolio di Stato a controllare a turno i livelli di tutte le sigarette in commercio, comprese quelle che produce… ossia chi dovrebbe essere controllato, agisce da controllore!
Il problema vero in questa testatura sta nella procedura, in quanto il modo di “fumare” della smoking-machine è ben lontano dalla realtà, lo ha dimostrato il Prof. Giuseppe Lazzarino (ordinario di Biochimica dell'Università di Catania) insieme a ricercatori dell'Università di Tor Vergata e del Cnr di Roma durante uno studio sperimentale condotto sull'efficacia di un nuovo filtro inserito nel tradizionale filtro di cellulosa. Questo filtro sarebbe in grado di trattenere il 98,5% del condensato, ma dalle analisi condotte pesando questi filtri, la % di condensato trattenuto si è scoperto che gli 80 fumatori volontari sottoposti all'esperimento non fumano affatto come la macchina, in effetti il 25 % di loro aveva prodotto una quantità di condensato, trattenuto dai sistemi filtranti, ben superiore al valore scritto sul pacchetto, nel 5% dei casi anche 3 vv. tanto. È evidente che il modo di fumare umano è diverso da quello simulato.
www.gea2000.org/download/ipocrisiadistato.htm
La domanda che sorge spontanea è: di chi ed in che modo fidarsi? a chi affidarsi? come poter combattere contro interessi economici tanto al di fuori della portata e della cognizione del singolo ?
A proposito di sconcerto e di inaffidabilità si passa poi dallo Stato, dalla Comunità Europea ad un'altra questione che sicuramente non tiene conto della salute degli acquirenti: si passa al TRAFFICO ILLEGALE.
Si pensi che in 10 anni (1986-1996) la Guardia di Finanza italiana ha sequestrato 8.393.787 chili di tabacchi denunciando 259.944 persone, di cui 4.201 sono state arrestate. Nello stesso periodo i finanzieri hanno sequestrato 17.167 mezzi terrestri e 701 navali impiegati nel contrabbando di sigarette. Le maggiori operazioni avvengono sistematicamente in Puglia (38% sul totale degli interventi nazionali), seguono in classifica la Campania e la Lombardia. (Fonte: Guardia di Finanza).
I trafficanti esportano e reimportano la merce nel territorio dell'Unione Europea attraverso zone franche svizzere. Viene utilizzato un sistema ormai protocollato: il primo ufficio doganale rilascia un documento che attesta il trasporto dei tabacchi in paesi extracomunitari. I trasportatori vengono forniti di falsi documenti di accompagno con nomi di destinatari inesistenti o non al corrente, e talvolta anche di targhe false di copertura. Durante il viaggio vengono guidati, tramite auto staffetta o cellulari, al percorso da fare fino ad arrivare al mercato clandestino però nei Paesi Comunitari (Fonte: Guardia di Finanza).
Sembra che l'operazione di contrabbando cominci in Olanda per poi passare attraverso la Francia in aereo o camion, da lì attraverso la Svizzera, i Paesi dell'est Europa (Polonia, Cecoslovacchia, Romania, ex Unione Sovietica) approdi alla Germania e soprattutto al Montenegro, paese nel quale il contrabbando rappresenta il 50% delle risorse economiche. Dal Montenegro il passaggio attraverso l'Albania per poi approdare in Italia meridionale è cosa facile. Gli “operatori” del settore fanno capo a diversi gruppi riconducibili a “Cosa nostra”, ma anche a gruppi esteri dello stesso stampo (sembra che anche bande vietnamite con sede in Germania siano implicate in questo enorme mercato).
Considerando l'approdo in Italia meridionale facile è riportare il mercato ai “Nomi” noti alla cronaca giudiziaria italiana … in realtà (e il tutto sembra essere assolutamente noto a chi di dovere) i grandi trafficanti (tutti in libertà) vivono all'estero, in particolare in Svizzera e da qui gestiscono affari di migliaia di milioni di Euro all'anno.
Al vertice della piramide del contrabbando internazionale di sigarette vi sono 4 personaggi che attraverso società di prestanomi e fiduciarie comprano direttamente dalle aziende produttrici e riforniscono l'intero mercato italiano.
Tanto per non fare nomi cominciamo con il ricordare le 3 più importanti multinazionali del tabacco: la Philip Morris, la Reynolds-Winston Salem e la Britsh-American-Tobacco.
Sempre per non fare nomi sembra che i “magnifici 4” del commercio egregio siano:
- Corrado Bianchi, di Lugano, il quale opera attraverso 2 società (la “Socomar” e la “Springfield”)
- Martin Denz, “figlio d'arte”, la cui impresa capofila è la “Algrado”
- Gilbert Llorenz, titolare della “Picara”
- Gugliemo Chiavi, ticinese, titolare della “Tolorint”
Questi egregi signori rappresenterebbero il vertice, mentre il trait-d'union tra loro e i compratori italiani sarebbe l'accoppiata: Michele Varano e Alfredo Bossert (quest'ultimo già coinvolto nell'inchiesta milanese sulla corruzione giudiziaria che vede protagonisti l'ex capo del gip di Roma (Renato Squillante) e Cesare Previti (che, credo, non abbia bisogno di ulteriori presentazioni).
Il signor Varano e il signor Bossert permettono ai compratori e ai venditori di non incontrarsi mai direttamente, di non lasciare, quindi, tracce dei loro rapporti attraverso delle coperture commerciali (vengono forniti contratti, documentazioni false, garanzie di pagamenti, prestanomi, persino utenze telefoniche); sono assolutamente in grado di fornire le condizioni perché i contratti vengano onorati anche attraverso l'apertura di conti fiduciari negli Istituti di Crediti Elvetici.
Si arriva poi ai compratori (una decina di individui più che noti alle Autorità: dal napoletano Gennaro Perrella che addirittura possiede una flotta di navi traghetto pronta ad entrare in azione quando i canali di rifornimento classici vengono interrotti per cause di forza maggiore; al brindisino Francesco Prudentino, Alfonso Mattarella, Giuseppe Cabassa, Gerardo Cuomo che sembra essere in grado di rifornirsi del materiale di contrabbando direttamente in Virginia, alla Philip Morris, da qui il trasferimento passa attraverso le Antille olandesi, Olanda… sino al Montenegro).
L'ultimo anello della catena è rappresentato dai grossisti che sono una ventina ed ognuno ha un territorio di competenza dove distribuisce la merce.
Stime approssimative ci portano a valutare l'entità di questo commercio intorno ai 700-800 milioni di Euro all'anno, con tutto quello che ne consegue a livello di perdite per l'Erario, per l'ETI e per i nostri tabaccai. (Fonte: “Il Manifesto”)
www.gea.2000.org/contrabbando/contrabbando4.htm
Del resto questo “fine ed articolato” commercio ha radici piuttosto antiche e consolidate, si fa risalire alla seconda Guerra Mondiale, con l'arrivo delle forze alleate.
Negli anni '50 le organizzazioni criminali cominciarono ad effettuare trasporti di grossi carichi di sigarette di contrabbando a bordo di navi passeggeri e di mercantili che utilizzavano come base i principali porti italiani, assieme a quelli di Marsiglia, Tangeri e Gibilterra… poi, visto il crescere della domanda, i forti guadagni e la facilità di attuazione il commercio assunse le connotazioni articolate che lo ha portato a diventare quello che è, malgrado l'irrigidimento della vigilanza internazionale.
… per terminare in bellezza … allora, per quali ragioni si fuma ? “il piacere del fumo non esiste, afferma Musatti: nessuno è infatti in grado di descriverlo. Esiste, invece, per il fumatore la necessità di togliere il malessere che prova non fumando. Per chi non ha ancora cominciato a fumare e pensa che il fumo offra chissà quali immensi piaceri – continua Musatti – si dice che è un piacere simile a quello che si prova a grattarsi quando si ha prurito. Ora non vale assolutamente la pena di procurarsi il prurito, per avere il piacere di grattarsi.”
“le intossicazioni croniche voluttuarie”; S.Fiume-F.Del Monaco; Ed. Paoline, 1976
Appendice 1: il TABACCO (Nicotiana tabacum)
È una pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle Solanacee.
Presenta un fusto alto sino a 2 mesi e ricoperto di peli, porta delle foglie lanceolate anch'esse ricoperte di una fine peluria
I fiori sono riunite in infiorescenze a racemo o a pannocchia, possono essere di colore verde, bianco, rosa o rosso.
Il frutto della pianta di tabacco è una capsula ovoidale che contiene all'interno alcuni semi a forma di fagiolo. Dai semi si estrae un olio semi-essiccativo che viene utilizzato per scopi industriali oppure, se perfettamente raffinato, per l'alimentazione umana.
Il tabacco viene coltivato soprattutto per le foglie ricche di nicotina (un alcaloide presente in % che vanno dall'1 al 6% a seconda delle condizioni ambientali in cui la pianta viene coltivata); la pianta ha bisogno di particolari condizioni climatiche per fornire un prodotto di buona qualità: temperatura mai inferiore ai 13°C. ed un tasso medio di umidità. Per quanto riguarda il terreno di coltivazione il tabacco è una pianta che si adatta molto bene a qualsiasi tipologia di terreno, variando al massimo le caratteristiche merceologiche del prodotto.
Il tabacco viene coltivato secondo un ciclo di rotazione con la coltura della patata, della barbabietola, del grano e di altri cereali, spesso la coltivazione è consociata (++ con patate, frumento e piselli).
Si semina in appositi semenzai ben aerati e protetti dall'umidità, dagli squilibri termici e dai venti, quindi tra aprile e maggio si procede al trapianto a dimora in terreni previamente concimati (concimi calcarei, fosfatici, azotati, potassici); quando le piantine si sviluppano si procede alle operazioni di sarchiatura, cimatura, scacchiatura e si liberano dalle foglie più basse che impediscono la buona aerazione delle radici.
La raccolta non è relativa alla conclusione del ciclo biologico, bensì alla lavorazione industriale e la si fa staccando semplicemente le foglie oppure tagliando la pianta alla base o spaccando il fusto in due, longitudinalmente e fin quasi al piede della pianta.
Le foglie vengono poi essiccate in appositi ambiente, quindi vengono avviate alla lavorazione industriale, preceduta da una fase semi-industriale consistente nello scegliere ed imballare le foglie (a questo punto ci troviamo dinanzi al tabacco greggio – greggio da fiuto, da mastico, per sigari, per sigarette e trinciato –

Le malattie della pianta di tabacco sono provocate in genere da batteri, ma anche da insetti che possono arrecare gravi danni rodendo le giovani piante.
Il tabacco si coltiva praticamente dovunque il clima sia temperato e le temperature medie non tocchino valori molto bassi.
L'Italia è uno dei principali produttori , dopo Cina, USA, Brasile, India e Grecia e prima di Bulgaria, Giappone e Azerbaidjan.
Tra i tabacchi greggi che arrivano alle manifatture per essere lavorati e confezionati i più importanti sono: l'americano (USA), l'avana (Cuba e America del Sud), l'orientale .
La pianta è nativa del continente americano, era già conosciuta dai Maya e Cristoforo Colombo aveva osservato la pratica del fiuto di tabacco tra i popoli caraibici, che aspiravano attraverso un tubo detto Tobago.
Verso la metà del ‘500 il tabacco venne importato in Francia dal diplomatico Jean Nicot.
(Liberamente tratto dalla Treccani)
La dipendenza indotta da una sostanza la si definisce in base alle difficoltà incontrate nel sospenderne l'utilizzo, in base alla frequenza di recidive e alla percentuale di persone che ne sono assoggettate; si deve, inoltre, soffermare l'attenzione sul “valore” che tale sostanza detiene presso chi ne fa uso, nonostante la cognizione e l'evidenza, basata su esperienza personale e non, dei danni che essa è in grado di provocare.
2 in coda all'articolo potrete trovare una lista dei Centri per la prevenzione e la cura del tabagismo in Italia, lista redatta dal gruppo di lavoro SITAB (Società Italiana di Tabaccologia)
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