associazione medica a carattere socio-sanitario destinata alla cura e alla prevenzione
dei DISTURBI di RELAZIONE,
attraverso un programma clinico di reintegrazione
del soggetto portatore di disagio
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Assoc. Medica Disturbi di Relazione
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gruppo multiculturale_ presentazione
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NOI DICIAMO NO AL RAZZISMO

 

Gravi e indecorose le offese del ministro
La Russa a Laura Boldrini
di Roberto Natale* (tratto da Articolo 21)

Le rabbiose offese del Ministro La Russa a Laura Boldrini avranno il solo effetto di consolidare la grande stima di cui la portavoce dell'Unhcr meritatamente gode nell'Italia sensibile ai valori dell'accoglienza e della solidarieta'. I giornalisti italiani hanno avuto modo di conoscerla anche per la determinazione con la quale ha richiamato l'informazione a comportamenti responsabili sui temi dell'immigrazione. Anche dalle sue sollecitazioni e' nata la Carta di Roma, che impegna noi giornalisti ad evitare atteggiamenti razzisti o xenofobi. La Fnsi e' orgogliosa di aver lavorato e di lavorare insieme a lei, per arginare i guasti che-provocano le squallide speculazioni politiche sui temi della sicurezza, delle quali il Ministro ha offerto oggi un nuovo, pessimo esempio.
* Presidente Fnsi
Attaccata per aver osato criticare il governo italiano
di Giuseppe Giulietti (tratto da Articolo 21)

Alcuni esponenti del governo hanno insolentito Laura Boldrini, portavoce del Unhcr, per aver osato criticare il governo italiano, dando voce alla posizione dell'Onu che ha richiamato l'Italia  ad un maggior rispetto dei trattati internazionali in materia di diritti umani e di diritto d'asilo. Il ministro La Russa è persino arrivato ad aggredire Laura Boldrini accusandola di essere iscritta a Rifondazione Comunista e di essere figlia di un capo partigiano. Il ministro La Russa ha detto delle bugie ma è significativo che abbia usato queste espressioni quasi fossero un marchio d'infamia. Per l'ennesima volta la nostalgia delle origini ha preso la mano alla destra italiana. Ci auguriamo che non vogliano dichiarare guerra alla società delle Nazioni o alla perfida  Albione!
 
Ricordate le 227 persone "soccorse"
nel canale di Sicilia e riaccompagnate a Tripoli?
di Saverio Tommasi (09-05-2009)
Maroni ha esultato: "Evviva!"
Maroni ha detto: "Un successo!"
Maroni ha dichiarato: "Risultato storico!"

I militari delle motovedette italiane che hanno riportato in Libia i migranti hanno dichiarato:

"È l'ordine più infame che abbia mai eseguito. Non ci ho dormito, al solo pensiero di quei disgraziati".

"Dopo aver capito di essere stati riportati in Libia ci urlavano: Fratelli italiani aiutateci, non ci abbandonate".

"Molti stavano male, alcuni avevano delle gravi ustioni, le donne incinte erano quelle che ci preoccupavano di più, ma non potevamo fare nulla, gli ordini erano quelli e li abbiamo eseguiti".

"Quando li abbiamo presi a bordo dai tre barconi ci hanno ringraziato per averli salvati. In quel momento, sapendo che dovevamo respingerli, il cuore mi è diventato piccolo piccolo. Non potevo dirgli che li stavamo portando di nuovo nell'inferno dal quale erano scappatati a rischio della vita".

"Nessuno di loro lo aveva capito, ci chiedevano come mai impiegavamo tanto tempo per arrivare a Lampedusa, rispondevamo dicendo bugie, rassicurandoli".

"Erano stanchi, avevano navigato con i barconi per cinque giorni, senza cibo e senza acqua. Non hanno avuto la forza di ribellarsi, piangevano, le donne si stringevano i loro figli al petto e dai loro occhi uscivano lacrime di disperazione".
 
CENTRO LAVORATORI STRANIERI CGIL BOLOGNA

NO AL VERGOGNOSO
DECRETO SICUREZZA

IL CENTRO LAVORATORI STRANIERI CGIL BOLOGNA
esprime il totale dissenso sui principi ispiratori del DDL Sicurezza che il Governo intende approvare ponendo la fiducia ed introducendo così, a maggioranza blindata, in Italia norme vergognose pervase di forme di razzismo, lesive dei diritti umani ed universali riconosciuti da Carte Internazionali e dalla nostra Costituzione.
Per questo invitano tutti i Lavoratori e Cittadini al

PRESIDIO DI PROTESTA
Mercoledì 13 maggio 2009 ore 17,30
Davanti alla PREFETTURA DI BOLOGNA
in Piazza Roosevelt.


L'introduzione del reato di clandestinità espone lo straniero irregolarmente soggiornante ad un continuo rischio di denuncia (obbligatoria, se a rilevare la condizione di soggiorno illegale e' un qualsiasi incaricato di pubblico servizio o un pubblico ufficiale) e sarà indotto a vivere il più lontano possibile dal circuito della legalità, sarà continuamente ricattabile e eviterà di esercitare il proprio diritto alla salute o all'istruzione con danni non solo per l'immigrato ma per tutta la comunità.
Esprimiamo forte contrarietà all'istituzione delle ronde, che si configurano inefficaci e per l'inutile interferenza con l'azione delle forze dell'ordine sul territorio e l'impossibilità a garantire la neutralità politica delle associazioni e dei loro appartenenti; all'estensione a 6 mesi della detenzione nei CIE degli immigrati regolari, alle norme sulla tassa per il rinnovo dei permessi e sulla cittadinanza, sul divieto di registrazione allo stato civile, sul permesso a punti, che configurano una intollerabile restrizione dei diritti umani delle persone e una forte connotazione di discriminazione razziale.

NESSUNO PUO' SENTIRSI PIU' SICURO
IN UN PAESE DOVE LA DIGNITA' DELLA PERSONA NON E' UN DIRITTO DI TUTTI.
LAVORATORI, CITTADINI, PARTECIPATE AL PRESIDIO !

 

Guarda il filmatoStorie clandestine -
di e con Saverio Tommasi
 
Il fine dei Cpt - Centri di Permanenza Temporanea, oggi ribattezzati Centri di Identificazione ed Espulsione - è identificare gli stranieri intercettati sul territorio italiano privi di regolare permesso di soggiorno in vista del rimpatrio.
Il risultato sono persone immigrate rinchiuse nelle gabbie di Lampedusa, Trapani, Torino o nell'ex via Corelli a Milano - nei quasi venti centri presenti sul territorio nazionale - persone private dei più elementari diritti a causa di un'istituzione totalizzante com'è quella dei Cpt/Cie.
Troppo spesso gli immigrati sono considerati, anche nel nostro paese, numeri buoni per statistiche televisive, quando non proprio ignorati. Persone la cui speranza di permanenza nel nostro paese è legata al possesso di un contratto di lavoro: gli "utili" possono rimanere, gli altri diventano clandestini, inutili ingombri da espellere prima possibile.
Lo scopo dello spettacolo è raccontare - attraverso le parole del protagonista: Alì Mohammed Assad, interpretato da Saverio Tommasi - le vicissitudini e i soprusi cui sono costretti gli extracomunitari nei loro viaggi di migrazione.
Storie clandestine rappresenta una sintesi drammatica della vasta problematica connessa al tema dell'immigrazione: vicende e situazioni che fanno emergere - con spregiudicata chiarezza sorretta da rigorosa documentazione - la distanza che intercorre fra le dichiarazioni di principio e gli attestati di solidarietà nei momenti più tragici, alle quotidiane esperienze cui invece gli immigrati sono costretti a sottostare.
Il rigore dello spettacolo non impedisce l'emergere di aspetti ironici e di intensi momenti di graffiante comicità.
Si ride, anche se la risata è amara e non liberatoria.
Uno spettacolo concepito non per fornire soluzioni, ma instillare dubbi.
Un teatro povero, che utilizza pochi accorgimenti tecnici e oggetti scenografici principalmente di uso comune.
Un teatro che parla di persone, un teatro popolare perché fatto per il popolo, cioè per tutti.
Saverio Tommasi
Visita il sito: www.saveriotommasi.it
10-05-2009
A proposito di multiculturalismo
 
L'ha detto ieri pomeriggio il Signor B.: "La loro (della sinistra) è un'idea di società multietnica, la nostra idea non è così".

Fino a che Marcello Dell'Utri non sarà riuscito a riscrivere i libri di storia - come ha più volte annunciato di voler fare, l'ultima il 9 aprile 2008 - possiamo ancora studiare, e sarebbe bene davvero che qualcuno lo facesse, che l'Italia è già un paese multiculturale, derivando dalla molteplice mescolanza di rami genealogici (etnie).
Fra questi gli indoeuropei: Veneti, Iapigi. I pre-indoeuropei o neolitici: Liguri, Sardi, Corsi, Sicani, Elimi, Taurini, Camuni. E ancora gli Etruschi e poi gli Italici, distinti a loro volta fra Protolatini e Osco-Umbro-Sabelli, giunti nella penisola in tempi diversi.
E poi i Longobardi, e ancora i cosiddetti "barbari" (soprattutto dalla Germania, ma non solo). E ancora gli Arabi che occuparono la Sicilia, e poi i Normanni...

Il nome "italiano", tanto per dirne un'altra, deriva con tutta probabilità dalla Grecia.

P.S. Ciao, mi chiamo Silvio e sono stato bocciato in Storia. Qualcuno può darmi una mano?
Pubblicato da Saverio Tommasi alle 14:23 in Riflessioni .

"Credo che "teatro" sia anche questo: contribuire alla nascita di nuove proposte e nuove parole che suscitino dibattiti, accendano speranze capaci di contagiare l'agenda dei partiti,
cambiando mentalità e scelte politiche.
Ce la faremo? Non ci è dato saperlo.
A noi è solo chiesto di provarci."
Saverio Tommasi
guarda i video di Saverio Tommasi

 

Guarda il filmatoCalendario 2009
per un'altra Europa possibile
 
Dodici mesi, dodici riflessioni. Sei donne e sei uomini che hanno costruito i pezzi di un'Italia che non si arrende e che vorremmo portare in Europa.
Da gennaio a dicembre: ogni mese una persona, una frase, un argomento, uno squarcio di luce nel buio.
Non è un programma elettorale, è molto di più. Sono le nostre radici, che vorremmo diventassero anche i nostri germogli.
Saverio Tommasi
Visita il sito: www.saveriotommasi.it

 

 

 

 
 
 
 
 
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