presentazione_rivista
Epilogo dell'ennesima crisi dell'insostenibile pesantezza
dell'anima
a cura di Silvia Nanni
... mi diverte parafrasare i titoli, mi diverte sputare sulla carta, mi diverte conoscere quello che mi preme sullo stomaco così forte, ma che io blocco dietro le sbarre di quella prigione che tanto ho faticato per ergere.... mi sforzo di capire, di esplorare quello che è il più misterioso dei labirinti.... comprendo ciò che vi sta intorno, non lui... abbandono lo sguardo su quella serenità che mi circonda, mi tappo le narici per paura di sentire l'odore della spensieratezza... cazzo, quella di una diciotenne, quella di una che ascolta incuriosita quello che combinava la mamma alla sua età tentando di vivere prematuramente quell'attinmo in cui anche lei si divertirà a fare lo stesso... vivo dietro l'ombra di un'immagine, ingoio amari singhiozzi che si stagliano sulla parete della mia mente... ho paura, paura di fare, di pensare, di capirmi, non di capire.... vorrei non riuscire a fare neppure per un momento quanto di tutto ciò.... vorrei sorridere fra la gente, vorrei far vedere anche quella merda che mi divora..... basta lui, il CIBO, per scatenare quei mille tormenti che finiscono con lo spingere così forte sulle mie tempie da farmi male... ma perchè non riesco a sciogliere queste fluttuanti tensioni, perchè non riesco a sfidarlo, a riconquistarmi la sua fiducia... in fondo prima era mio amico: mi ossessiona...è stata una bella serata quella di ieri sera. però lui mi terrorizzava. Mi sono avvicinata pacatamente a lui come se mi fossei trovata di fronte ad una brace che si sfiora per sentire se è ancora troppo calda.... lui lo era, così... mi sono allontanata, ho passato una discreta parte di tempo a fianco dello stereo, un pò di Ilaria... la osservavo quasi timidamente, abbiamo parlato di Bon Jovi.... avrei voluto parlare d'altro... era la prima volta che mi trovavo sola di fronte ad un così bel girasole, a dei petali così simili ai miei...Avevo voglia di sfiorare la sua corolla, di ammirarne da vicino il giallo lucente... le ho solo guardato il viso, gli occhi, le mani.... diverse dalle mie... i miei occhi si sono abbandonati più e più volte su di lei anche quando non eravamo più così vicine, quando Rita le ha accarezzato dolcemente il fianco, quando gicosamente scherzava... poi è arrivato il momento più bello serata: i melodiosi suoni prodotti da quelle corde di violino, quello sguardo così bello di Luisa, che fissava le ragazze... bello come quel Poster appeso sulla parete della palestra... avevo una voglia irrefrenabile che sono abilmente riuscita a trattenere in quel momento.... quella di piangere, proprio come sto facendo ora che quasi non riesco più a scorgere i bottoni della tastiera, tanto la mia vista si sta appannando... non riesco più a fermarmi, mi vedo presa da una corsa folle per sfuggire ai pensieri che mi stanno travolgendo.... ho persino smesso di controllare e ricontrollare ciò che sto scrivendo perchè non incappi in errori...è davvero un fatto eccezzionale che io riesca a lasciarmi trasportare fino a questo punto... forse è questa Silvia, la Silvia che ha paura di farsi conoscere, che potrebbe indurre la gente ad abbrracciare quell'insulsa parvenza di scandalo.... non è quella che per tutto il giorno continua a getter cibo dentro alla bocca, quello tanto terrorizzata da farle nascere un unico vivo desiderio: quello di strafogarsi nella più amara solitudine.... ho spesso paura anche di scrivere, di vedere sulla carta quelli che sono i miei martellanti e frequenti pensieri, quel "cazzo, quanto è bella e magra Luisa in quella fotografia "o quel" ma qua sono tutti più magri di me eppure mangiano sereni!" o, ancora quel "ma che bello non portare il reggiseno che mi sfrega contro i rotoloni di ciccia"... non volevo farlo, ma ora mi sento meglio e forse riuscirò pure a portare avanti i miei studi che nei prossimi giorni non mi daranno un attimo di respiro.... avevi ragione Luisa....
Silvia
Nota: riflessioni di Silvia relative alla 1° Festa di Compleanno della nostra Associazione.... festa cullata dalle calde note dei violini di Tania ed Alessandra (e compagne del loro gruppo d'archi): una musica soave che ci ha fatto sentire la presenza della nostra cara Angela. come non mai lei era lì con noi, con la sua gioia di vivere, con la sua protettività, con il suo dolce sorriso..... un caloroso grazie a chi sa destare emozioni tanto forti senza usare le parole!
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