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"Ho attraversato la notte" - Alexandre Uwambajimana
2007 EMI della Coop. Sermis - Bologna
 
Alexandre Uwambajimana è nato a Kaniro, nell'est dello Zaire, e cresciuto in Ruanda.
Testimone della tragedia della guerra civile scoppiata nel 1994, è stato a lungo profugo
con tutta la famiglia in Zaire. E' partito dall'Africa nel 1996 per raggiungere il fratello Teo
in Italia, ove tuttora vive.
- Ogni sera, quando porto mio figlio a letto gli dico "Buona notte figlio" e lui mi risponde "Buona notte papà". Sì, devo augurargli una buona notte e magari un domani migliore, perché il tempo ci riserva sempre sorprese a volte anche traumatiche. Bisogna gioire in tutti quegli attimi che ci sembrano favorevoli, quando siamo sani, quando siamo sazi, quando siamo colmati dall'affetto dei nostri cari ... Domani non si sa cosa possa succedere. La vita è un mistero. Altrimenti che vita sarebbe ? -
Alexandre Uwambajimana
 
"... allora lo interruppi e, con foga, dissi: << Signore, signori, costui è un bugiardo, è uno che non sa cos'è la sofferenza e soprattutto non sa quello che dice. Parla del Ruanda e vi vedo interessati, ciò mi fa molto piacere. Io sono cittadino ruandese, perciò lasciate che sia io a raccontare, perché in mezzo a quei cadaveri c'ero, anzi mi sono salvato per puro miracolo. Ho visto assassinare alcuni dei miei parenti, fratelli, amici e conoscenti. Anche chi non ha perso essuno dei suoi cari, ma ha vissuto queste atrocità porterà, per il resto della vita, un segno indelebile. Sfido chiunque affermi di sentirsi in pace, dopo essere scampato ai machete ed avere assistito alla macellazione dei vicini. Non posso poi non dirvi che il Ruanda, la terra che mi ha cresciuto, prima della guerra era un'altra cosa, un Paese che non smetterò di amare, di cantare e di raccontare. E' l'unico modo, a mio avviso, per onorare i nostri fratelli caduti ingiustamente. Non farò mai come chi preferisce il silenzio in segno di resa o d'impotenza, o chi lo fa per evitare ogni senso di responsabilità, di colpa o di vergogna >> ... il nervosismo mi aveva tradito e avevo offerto un brutto spettacolo agli occhi delal gente. Spiegai che la mia storia era molto lunga e che l'avrei raccontata con calma, un giorno. Il volontario mi consigliò di farlo, ma scrivendola ...
Decisi quindi di scrivere questo racconto, per condividere con tutti la mia esperienza di vita, vissuta in due delle aree più belle dell'Africa, quali il Ruanda e l'Est della Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire."
"... Ho l'impressione che tutto ciò che i mezzi di comunicazione hanno raccontato circa le atrocità e la crisi politica della zona sia servito soltanto a dividere ulteriormente le due etnie. Più che informazione è stata propaganda: è questa una delle cause della mancata vera giustizia e quindi anche del fallimento della riconciliazione e della pace.
La recente storia del Ruanda dev'essere raccontata da noi testimoni, noi cittadini e vittime, in modo da impedire che emerga l'immagine d'un popolo pieno di odio.
Bisogna esaltare, invece, l'amore, la fraternità, la solidarietà e l'accoglienza che caratterizzano il mio popolo ...
Chi leggerà questo scritto potrà conoscere una realtà diversa da quella che solitamente viene descritta e raccontata. Colui che ha portato la guerra in questo bel Paese dovrebbe essere perseguitato e punito severamente.
Uso il condizionale in quanto la pace dipende dalle scelte e dalle decisioni dei Paesi potenti i quali, da oltre un secolo, ignorano il grido della gente e, mettendo al potere dei criminali-fantocci che raggirano il popolo e fomentano divisioni interne, cercano di indebolirlo e sfruttarlo.
In principio in Ruanda non c'era odio tra etnie, oggi c'è un sistema studiato a tavolino perché l'odio non ci sia."
>>> liberamente tratto dall'Introduzione di "Ho attraversato la notte" di Alexandre Uwambajimana
Ed. Emi, 2007 - Bologna
 
 

 

 

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