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Puente Llaguno - Documentario sul colpo di stato dell' 11 Aprile 2002
"Puente Llaguno", racconta i tragici e deplorevoli avvenimenti accaduti l'11 Aprile 2002, durante il colpo di stato perpretato dall'oligarchia e dalla elite mediatica contro il governo legittimamente costituito del Presidente Hugo Chávez Frias, mostrando immagini, testimoni e fatti chiave di una storia che molti mezzi di comunicazione hanno occultato per molto tempo e dove la stampa internazionale è stata ugualmente vittima della truffa, divulgando una serie di menzogne sul nostro processo bolivariano.
"Puente Llaguno", ha ottenuto, tra i 25 lungometraggi e cortometraggi presentati durante Il Festival Internazionale del CInema e Diritti umani di Zaragoza, il cui tema è stato "La vulnerabilità dei diritti umani nei paesi democratici" e che ha avuto luogo dal 7 al 15 aprile 2005, il premio "Pubblico in generale" come miglior film.
Cortesia dell' Ambasciata del Venezuela in Italia
La Rivoluzione non sarà teletrasmessa
La scorsa settimana l'America Latina si è contraddistinta per un duplice tour parallelo.

Da una parte George Bush jr. il quale ha cercato di recuperare disperatamente le posizioni che Washington ha ripetutamente visto scemare negli ultimi anni, riproponendo il suo ALCA, il trattato di "libero" commercio voluto dalla Casa Bianca e basato sui parametri del neoliberismo.
Dall'altra Hugo Chavez Frias, presidente del Venezuela, che ha invece ribadito il progetto dell'ALBA, un trattato di cooperazione economica egualitaria per tutti i popoli latinoamericani, in linea con la nuova parola d'ordine del "Socialismo del XXI secolo" e ispirato a un'idea che affonda le sue radici nell'antica visione continentale di Simon Bolivar.
Questo scontro non comincia però oggi bensì alcuni anni fa, con il tentato colpo di stato che la borghesia venezuelana, sotto la "discreta" regia statunitense e grazie all'appoggio di Confindustria, sindacati e Chiesa cattolica, cercò di mettere in atto nel 2002 contro il legittimo presidente Chavez.
Il video "La Rivoluzione non sarà teletrasmessa" mostra nei dettagli tutte le fasi della manipolazione mediatica svolta dalle cinque tv private venezuelane e il ruolo decisivo della massiccia reazione popolare che impedì il progetto oligarchico-statunitense. Che la lotta non sia finita è dimostrato dal recente arresto operato dalle autorità colombiane dell'inviato di Telesur, Fredy Munoz Altamiranda, scarcerato dopo quasi due mesi di detenzione giustificata da false accuse e testimoni comprati".
Video avuto dal Coordinamento Progetto Eurasia
per informazioni: www.cpeurasia.org
Puente Lllaguno: Claves de una masacre (2004)
Director: Ángel Palacios.

Un lavoro di dimensioni titaniche alla ricerca della verità circa le morti nel contesto del colpo di stato in Venezuela nell'aprile del 2002
Per mezzo del documentario "La revolución no será transmitida", degli irlandesi Kim Bartley e Donnacha O'Briain, i venezuelani e il mondo intero hanno avuto modo di venire a conoscenza del come andarono le cose durante il colpo di stato dell'11 aprile 2002 in Venezuela e di come i venezuelani riuscirono a ricondurre all'ordine costituzionale il Paese. Il documentario fu accusato da parte dell'opposizione di essere frutto di un falso montaggio, "Puente Llaguno: Claves de una masacre" prova l'evidenza mostrata da "La revolución no será televisada".
Un eccezionale montaggio dei media privati dell'opposizione presentò le 19 vittime cadute durante la manifestazione pacifica in corso come vittime di francotiratori adesi al Governo di Hugo Chavez. Secondo questa versione i morti furono la conseguenza degli spari provenienti dal Puente Llaguno verso il corteo pacifico e disarmato di manifestanti dell'opposizione che stava percorrendo avenida Baralt. Il Governo Spagnolo, in linea con l'implicazione golpista, riconobbe un premio al servizio giornalistico proposto quale testimonianza della ferocia assurda del Governo Chavez.
Con il tempo, le indagini e la giustizia hanno dimostrato la manipolazione ottenendo la liberazione e la completa assoluzione delle persone che in quell'occasione vennero incarcerate in quanto ritenute responsabili della sparatoria.
Ora abbiamo a disposizione un documentario che offre una visione chiara su base investigativa di come effettivamente andarono le cose in quell'11 aprile 2002.
Il documento allora manipolato mostrava dei sostenitori del Governo nell'atto di sparare verso la strada che passa sotto il ponte (avenida Baralt) e questo andava a sostenere la tesi che avessero fatto fuoco allo scopo di provocare disordini, oltre ad uccidere e ferire un numero enome di persone disarmate. Il problema è che, guardando il documentario nella giusta sequenza è chiaro come quelle persone non si trovassero affatto nella posizione di attacco, ma di difesa, inoltre, valutando con estrema precisione i tempi della azioni si può osservare chiaramente come le morti dei civili inermi non corrispondessero affatto spazio-temporalmente (le immagini mostrano chiaramente che il corteo non passò sotto il ponte incriminato, avenida Baralt era deserta, le uniche presenze erano autoblindo) con le azioni di coloro che sostavano sul ponte e che vennero accusati di strage.
Alcune domande sorgono spontanee:
"se il corteo dei manifestanti dell'opposizione non passava da sotto il ponte a chi sparavano quelle persone ? se fosse stata un'imboscata perché quelle persone si mostrarono senza timore di essere in seguito perseguiti ? se davvero stavano sparando sui manifestanti perché si proteggevano sdraiandosi al suolo in atteggiamento spaventato e di difesa ? come mai non è stato trasmesso il video completo ? quali relazioni avevano con i franchitiratori catturati negli edifici circostanti ? perché i famigliari delle vittime insistono circa la loro posizione sulla difensiva in relazione ad un attacco non ben definito, mentre i media continuano a mostrare una versione assolutamente differente che li vede nella posizione degli assassini ?"
I media dell'opposizione aprirono i loro notiziari denunciando la responsabilità del Governo per il massacro intercorso, l'immagine del presidente Chavez veniva mostrata quale simbolo della responsabilità assoluta. La popolazione persistette nella denuncia contraria insistendo sul fatto che in realtà quei morti appartenenti alle due diverse fazioni altro non fossero che un mezzo per attaccare il Governo
Un'analisi delle immagini riportate dal documentario rivela la menzogna circa i fatti di Puente Llaguno. Prodotto dall'Asociación de Medios comunitarios libres y alternativos de Venezuela, gli autori dicono chiaramente che non hanno nessuna pretesa di rispondere a tutti gli interrogativi che interessano l'11 aprile, tentano semplicemente di rendere visibile in maniera ordinata i vari girati su Puente Llaguno e avenida Baralt, ciò che venne sapientemente nascosto o manipolato.
Il recupero e l'analisi di 100 fotografie e di ore di video hanno permesso di ricostruire la cronologia dell'11 aprile 2002... è la ricerca di quella verità che è stata uccisa in quell'aprile del 2002 in Venezuela.





 


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